Piscina & Destino, forse.

Sano/Natsumi, [Luogo, Piscina. Data, Golden Week]

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  1. Shin?
     
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    Natsumi Kiyosawa
    Appena si accomodò, prese la lista delle granite e si mise a leggerla.
    Non guardò nemmeno in faccia il barista, rapita com'era da quella lista chilometrica.
    - ...Ma quante ce ne sono?! Non sono cosa scegliere... - pensò mentre gli occhi le luccivano dalla felicità alla vista di quelle foto dimostrative invitanti, e guardando di nascosto sui vari tavolini, vide altrettante robe invitanti.
    - ...E'...e' il paradiso! - per una mangiona come Natsumi, quello era si il paradiso.
    Era sicurissima di voler prima una granita, voleva qualcosa di dolce, ma guardando le varie coppe gelato disseminate qua e là, era ben decisa a provarne una dopo.
    Stava per dire a Sano che voleva una granita all'arancia, quando lui gliela ordinò senza che lei lo informasse della sua scelta.
    - ...questo...questo è per forza un segno del dio dell'amore! - pensò guardandolo stupita, con una sguardo ammiratorio degno di un eroe.
    Stava per abbracciarlo e dirgli quello che aveva pensato, quando l'energumero pelato la fece tornare sulla terra, domandandole se era il suo ragazzo.
    Lei sbatte le ciglia presa alla sprovvista, guardò Sano inclinando la testa restando muta, poi si portò le mani al volto e disse un pochino in imbarazzo - Non saprei...però...a me piacerebbe essere la sua ragazza! - e sorrise sincera, con le gote leggermente arrosate.
     
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  2. Marty =)
     
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    Sano Honjo
    Non si era scomposta, non aveva iniziato ad agitarsi e non era fuggita via: Natsumi era rimasta seduta accanto a lui, un po' imbarazzata, ma con uno sguardo così tenero da non sembrare reale. Sano sgranò gli occhi, sorpreso di sentirle quella sua confessione così spontanea.
    Ignorando completamente il tizio dietro al banco prese le mani della ragazza, le chiuse in un pugno e le portò al petto. Guardandola negli occhi, con voce tremolante le chiese..
    - Davvero vuoi diventare la mia ragazza?-
    Spostò poi le mani di lei sopra il cuore, che batteva a un ritmo accelerato, e proseguì confidandole con un sorriso..
    - Li senti? Sono tutti per te, batte così da quando ci siamo incontrati, all'incidente dell'ombrellone..-
    Gli sembrava fossero passati mesi da quell'evento, eppure erano trascorse poche ore. Il ragazzo però era troppo preso dal momento da non poter pensare in modo razionale alla sua dichiarazione e dove la stava facendo.
    - Mi piaci, Natsumi. -
    Con le guance un po' arrossate, si stava avvicinando sempre più alle labbra della ragazza quando degli applausi e delle urla isteriche lo interruppero, facendolo ripiombare nella disarmante realtà.
    I clienti del chiosco erano aumentati drasticamente, addirittura alcuni ragazzi li stavano filmando con i loro cellulari e il barman, Carl, con i gomiti sul banco e la testa appoggiata alle mani, li stava osservando incredibilmente da vicino, mentre un dipendente più giovane non la smetteva di incitare la folla con gli applausi.
    -"Vi prego, ditemi che è un incubo, v prego!!!"-
    Si era bloccato, le mani avevano istantaneamente lasciato quelle di Natsumi. Si voltò di colpo verso l'energumeno, che lo guardava malizioso invitandolo a proseguire con la sua dichiarazione...e subito tutti cominciarono a reclamare il bacio. Il disagio che stava provando fu dominato dalla rabbia: perchè il suo momento doveva essere rovinato da degli impiccioni simili?
    -"Anche lei dev'esserci rimasta male...eh no, questa me la pagano."-
    Diede un sonoro pugno al banco per far silenzio; Carl si spaventò a tal punto da fare un salto indietro e andare a sbattere contro il dipendente, che gli stava passando alle spalle. Dopo qualche secondo guardò dritto negli occhi Carl e, stizzito, gli disse..
    - Non pensavo che la famiglia Ootori assumesse dipendenti che, anzichè creare situazioni confortevoli mettessero a disagio i propri clienti...penso proprio che adesso farò una telefonatina a Kyoya se entro due minuti io e la mia fidanzata non avremo le nostre granite...anzi no, quasi quasi lo chiamo proprio adesso, che ne dici Carl Pelatone? -
    Tirò fuori il cellulare, lentamente, e compose seriamente il numero dell'host, sotto lo sguardo incredulo del barman e del dipendente. Mise anche il viva-voce, in modo che tutti potessero sentire che non stesse bluffando; quando Kyoya gli rispose al telefono Carl corse subito a preparargli le granite, mentre il dipendente continuava a fissarlo incredulo.
    - Senti un po', Kyoya, sono andato alla tua piscina tropicale e sono in compagnia e un certo pelatone Carl si è permesso di..-
    In quel momento l'energumeno gli portò un vassoio con due granite, due coppe gelati, due panini e due bevande, nonchè due braccialetti e portachiavi, gadget del resort Ootori. Gli scappò da ridere vedendo la sua espressione indecifrabile. In fondo gli dispiaceva comportarsi da bullo, non era affatto nel suo stile, però la vergogna che aveva provato poco prima l'aveva davvero fatto arrabbiare.
    -..offrirci due granite che sono la fine del mondo! Amico, dovresti dargli un aumento, è proprio un brav'uomo!!-
    L'host gli rispose seccato che naturalmente la sua famiglia sceglieva soltanto il meglio e riattaccò, senza neanche salutarlo.
    I curiosi che avevano affollato il locale cominciarono a disperdersi mentre il barman cominciò a scusarsi ripetutamente con loro, invitandoli ad accomodarsi in un tavolo e a gustare tutto con calma.
    Sano tornò finalmente a guardare la sua ragazza, a parer suo intontita per l'accaduto. Dispiaciuto, le disse ad occhi bassi..
    - Mi dispiace aver alzato la voce davanti a te, non ho saputo controllarmi, perdonami!-
    Fece poi un inchino e restò lì, fisso nella stessa posizione, in attesa di sentire la sua risposta.
     
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  3. Shin?
     
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    Natsumi Kiyosawa
    Non sapeva da che parte guardare, presa cosi alla sprovvista, quando lui le si dichiarò cosi apertamente, e divenne completamente rossa.
    E appena lui le posò le sue mani sul torace, il rossore divenne ancora più evidente, a sentire quel cuore che batteva cosi all'impazzata, per lei.
    E quando la gente lì attorno si mise ad applaudire, interrompendoli, si mise a guardarsi attorno, agitata.
    - Ma da dove è spuntata tutta questa gente?! A-aiuto... - pensò, mentre voleva diventare piccola piccola dall'imbarazzo, non appena i guardoni reclamarono un bacio.
    Non riuscì a guardare subito in volto Sano, cosa che probabilmente portò il giovane ad avere quella reazione rabbiosa nei confronti del barista.
    Lo osservò un pò intontita e stupita, ma ben presto si ritrovò a guardarlo colma d'ammirazione e adorazione, per la sua reazione da vero uomo, e non mancò di arrossire vistosamente quando lui la definì come ''la mia fidanzata''.
    Anche se un dubbio le rimaneva, per cosa se l'era poi presa in fondo il ragazzo?
    Al di là dell'imbarazzo suscitato, non avevan fatto nulla di che per poterlo far arrabbiare cosi tanto.
    - Che non gli piaccia stare al centro dell'attenzione? Eppure alle gare gli capita spesso... - pensò, per poi accarezzargli la testa quando lui le porse le sue scuse.
    - Senpai, non pensavo che bastasse un pò di gente per imbarazzarti...durante le gare di atletica è la stessa cosa, no? Sei proprio strano... e gli sorrise, per poi guardare tutta la roba che c'era sul vassoio.
    - Andiamo a sederci, ti va? - e indicò lui un tavolino dove le piante tropicali vi facevano una bella ombra rinfrescante.
    Avrebbe voluto prendere lei il vassoio, ma gracile com'era era certa le sarebbe caduto lungo il tragitto.
     
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  4. Marty =)
     
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    Sano Honjo
    Stranamente la ragazza aveva preso piuttosto alla leggera il trambusto che si era creato poco prima: anzichè saltargli tra le braccia in lacrime quasi lo prendeva in giro per l'imbarazzo che aveva provato.
    Lì per lì si limito ad annuirle senza replicar nulla; prese il vassoio e, teso, raggiunse insieme a lei la postazione che gli aveva indicato. Fortunatamente il tavolo era lontano dal banco e la musica aveva riempito nuovamente il locale.
    -"Adesso possiamo stare un po' in pace"- pensò più rilassato.
    Si era seduto davanti a lei dando le spalle al bancone: non voleva rischiare che quell'energumeno potesse tornare a stuzzicarlo come prima. Dopo aver mangiato un cucchiaio di granita il sorriso si fece finalmente largo nel viso: quel dolce era ottimo, non aveva mai provato una granita con quel gusto e non pensava fosse così buona.
    - Aaah, è proprio ottima, ti pare? A proposito, scusami per non averti chiesto che gusto volessi, forse questo è un po' troppo particolare...se vuoi vado a cambiartelo! -
    Dopo che lei le rispose si fece nuovamente più serio, leggermente a disagio per il discorso che stava per iniziare.
    - ....comunque le gare sono un altro discorso...mentre faccio la rincorsa mi libero la mente, dimentico la presenza di tutti, mi sento...non so spiegartelo, è un'esperienza unica!!-
    Parlando del suo amato sport si sentì infiammare d'orgoglio. Negli ultimi mesi l'aveva trascurato per concentrarsi maggiormente sulla carriera da host, ma in quel momento si sentì in colpa per quella sua decisione. Il salto in alto era la sua vita, non era paragonabile la passione che metteva negli allenamenti con quella nell'aula di musica numero 3.
    Ricordandosi di essere nel bel mezzo di un discorso, tornò nel mondo reale e, con sguardo innamorato, proseguì dicendo..
    - Saltando mi sento me stesso, non mi interessa se poi vengo fischiato, non mi arrabbio se faccio cadere l'asta perchè in questo sport è tutto sotto il mio controllo, sono io quello che fa cadere l'asta, non ci sono ingiustizie, non ci sono arbitri venduti o che so io, e quindi è soltanto a me stesso che devo dar la colpa, le urla del pubblico non mi infastidiscono più di tanto..e ovviamente è solamente merito mio se faccio un gran salto...forse sono egoista a pensarla così, però questo sport mi dà così tante soddisfazioni, ci tengo molto, ecco.-
    Sentendosi la gola secca bevve un po' della poca granita sciolta, gli occhi persi bella propria coppa.
    Adesso era arrivato il momento di dirle l'ennesima cosa imbarazzante.
    Fece un lungo sospiro, poi, guardandola negli occhi, concluse dicendo..
    - Insomma..prima...ecco...quando ti stavo per baciare...ehm..cioè..-
    Rendendosi conto di non aver organizzato una frase da dirle, diede un colpetto di tosse per distrarla, sperando che in quei secondi l'illuminazione lo investisse appieno.
    Nulla da fare.
    Bevve ancora un po' di granita, poi, rendendosi conto di star facendo la figura del rammollito, la guardò nuovamente negli occhi, deciso, e le disse..
    - Non volevo dar spettacolo, io ci tengo a te e alla nostra relazione, non voglio che tu sia appannaggio delle maldicenze altrui...mi piaci molto..-
    Forse aveva fatto l'ennesima figuraccia, magari Natsumi non era veramente la ragazza dolce, ingenua e seria che pensava. Forse era una ragazza frivola come le altre che, vedendolo parlar troppo di amore, si sarebbe messa a ridere e l'avrebbe abbandonato in fretta e furia.
    -"...no, mi fido di lei, non può essere così"-
    Preoccupato e teso, si mordicchiò le labbra, in attesa di scoprire la sua risposta.
     
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  5. Shin?
     
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    Natsumi Kiyosawa
    appena Sano sistemò il vassoio strapieno sul tavolo, fissò tutto quel ben di dio avida dalla fame, e se non si fosse data un contengo avrebbe probabilmente sbavato sul tavolo.
    Cosi, rossa in volto per la figura da affamata che aveva appena fatto, si limitò a prendere in silenzio dal vassoio la limonata, che bevve in modo svelto, osservandolo mentre lui parlava, con gli occhi che gli brillavano, del suo amato sport.
    - Co-com'è abbagliante! E' davvero magnifico... - pensò, scostando il bicchiere oramai vuoto e fiondandosi sulla granita, con occhi altrettanto luccicanti.
    Il gusto agrodolce dello sciroppo all'arancia faceva impazzire le sue papille gustative tanto che iniziò a trangugiarla con gusto, e mentre si riempiva la pancia lui si scusò per aver evitato di baciarla, riconfermandole il forte interesse che nutriva nei suoi confronti.
    In quel preciso momento, per il batticuore e per la troppa fame vorace, ingoiò la granita troppo in fretta, e le arrivò il gelo al cervello: mollò il cucchiaio e si premette le mani sulla fronte, scalpintando con i piedi a terra.
    - Se-se-senpai! Mi si è gelato il cervello! - piagnucolò mentre due gorsse lacrime le inondavano gli occhi, fissandolo preoccupata e dispiaciuta: lui le stava aprendo il suo cuore e lei trangugiava la granita.
    - Sono una stupida mocciosa, scusami... - e tirò sul col naso, tentando di non piangere, premendosi ancora di più il palmo delle mani sulla fronte.
     
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  6. Marty =)
     
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    Sano Honjo
    Ancora una volta la reazione della ragazza fu opposta alle sue aspettative, talmente diversa che non riuscì a trattenersi dal ridere.
    Prese uno dei tovagliolini di carta presenti nel vassoio e si avvicinò a Natsumi dicendole scherzosamente..
    - Beh, mi fa piacere che la granita ti sia piaciuta al punto di divorarla in un baleno! -
    Le asciugò quindi le lacrime, dispiaciuto e al tempo stesso intenerito da queste, poi, per sdrammatizzare la situazione, cominciò a spettinarle i capelli umidi, provocando probabilmente qualche nodo in più.
    - Naaah, non sei mocciosa, sei adorabile, il che è diverso! - le rispose solare.
    Prese e spostò la mano che copriva la sua fronte sussurrandole...
    - Cervello gelato? Vediamo se possiamo porvi qualche rimedio.. - commentò malizioso l'aspirante host.
    Diede un lungo bacio alla fronte fresca della ragazza, poi si abbassò in modo da poterla guardare negli occhi e sorridente le chiese..
    - Stai meglio adesso? -
    Rimase ancora un po' lì, indeciso se proseguire il discorso che aveva iniziato prima o superarlo.
    -"Forse l'ho messa a disagio, per questo ha bevuto troppo di fretta la granita fino a farsi male...sarà meglio cambiare discorso."- realizzò rattristato.
    Non si era mai sentito così bene con una ragazza e probabilmente stava sbagliando a correre così tanto ad un primo pseudo appuntamento.
    Per alleggerire la situazione mise le mani sulle sue guance e iniziò a comprimerle e a tirarle indietro, in modo da creare delle espressioni molto buffe.
    - Ahahahah, sei troppo forte Nacchan! - le disse ridendo.
    Tornò quindi a sedersi al proprio posto e, dopo essersi mangiato mezzo panino le chiese sorridente..
    - Pratichi qualche sport? Perchè se vuoi un giorno puoi venire al campo di atletica, posso insegnarti il salto in alto se ti va! -
     
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  7. Shin?
     
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    Natsumi Kiyosawa

    A vederlo divertito a causa della sua infantile voracità, ne fù in parte rasserenata, constatando con piacere ancora una volta il buon cuore del ragazzo, e in parte dispiaciuta per quella figura imbarazzante appena fatta.
    - ''e io che volevo sembrare elegante e sofisticata come le mie compagne...sigh, sono una frana'' - pensò, sforzandosi di sorridergli, anche se le restava difficile, delusa com'era da se stessa.
    Ma Sana Honjo aveva la capacità magica di fare le cose giuste al momento giusto facendola stare sempre meglio, ridandole il sorriso, cosa che apprezzava davvero molto.
    Prima dicendole che era adorabile, poi asciugandole le lacrime ed infine, dandole un bacio sulla fronte, alla quale avvampò, rispondendo alla sua domanda con un semplice cenno d'assenso: stava decisamente meglio, sorridendo felice seppur con imbarazzo.
    Il ragazzo, sempre cosi attento com'era nei suoi confronti se ne accorse, e per sdrammatizzare si mise a tirarle le guancie, facendole fare facce buffe.
    E lei, non capendo bene perchè non poteva vedere le sue ridicole espressione, tentò pure di parlare, cosa che risultò ancora più divertente - Cofa ftai facenfo senfai? - bofochiò, per poi farsi contagiare dalla sua risata cristallina, mettendosi a ridere anche lei.
    Mentre lui si mangiò un panino, lei si buttò su una crepès dolce, ripiena di fragole e gelato alla panna, deliziosa e fresca...e alla proposta del ragazzo di provare il salto in alto, si agitò non poco, mentre muoveva le posate in aria, fino a quando non si calmò da sola e sospirò.
    - Honjo-senpai, io sono una frana negli sport...non vorrei farti ridere di me... - disse con un filo di voce, vergognandosi per l'ennesima volta della sua impacciataggine.
     
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  8. Marty =)
     
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    Sano Honjo
    -"E' così carina, sono proprio un ragazzo fortunato."-
    Questo fu quello che pensò l'aspirante host vedendo Natsumi così impacciata. Aveva l'impressione di parlare con una creatura angelica, piccola al punto giusto da poterla avvolgere in un abbraccio, così fragile e sensibile da aver bisogno della sua protezione.
    Perso nelle sue fantasie, Sano immaginò di insegnare il salto in alto a Natsumi e di poter spiccare il volo insieme a lei, sorvolare l'asta e il tappeto e ritrovarsi per aria, mano nella mano, a raggiungere l'isola che non c'è.
    Purtroppo non si rese conto che nel fantasticare non aveva mai distolto lo sguardo da quello della ragazza, anzi, quando finì il suo teatrino prese entrambe le mani di Natsumi e, entusiasta, le disse..
    - Non potrei mai ridere di te, Nacchan! Sono certo che se volessi impegnandoti a fondo riusciresti a raggiungere qualsiasi obiettivo che ti porrai!! -
    Rendendosi conto di aver esagerato anche in quell'occasione, Sano si ricompose e, con tono basso, proseguì dicendo..
    - Insomma, non svilirti così, sei una ragazza in gamba...però non voglio sforzarti, se non ti va non fa niente, anche se...ecco...non mi spiacerebbe trovarti ogni tanto al campo quando faccio gli allenamenti..-
    Sentendo la gola secca ed avendo finito la propria bevanda, l'aspirante host si alzò da tavolo e, con fare gentile, prese i piattini e il proprio bicchiere vuoto e, prima di andare ad ordinare al banco, le disse..
    - Vado a prendermi da bere, torno subito. -
    Si diresse quindi al banco, dove il barman stava servendo un gruppetto di ragazze e mostrando senza ritegno i propri muscoli delle braccia abnormi.
    - Hey buzzurro, puoi darmi un bicchiere d'acqua del rubinetto? E' gratuita quella, no? - gli domandò con un sorrisetto poco convincente.
    Sapeva che, trattandosi del parco Ootori, anche una bevanda simile l'avrebbe fatta pagare, tuttavia pensò che, se avesse fatto il taccagno in presenza di belle signorine, avrebbe potuto rimetterci. E infatti..
    - ...certo, anzi! Sono così felice di aver servito delle giovani Miss che ti offro una bevanda!! -
    Le ragazze sorrisero complici e Sano intuì subito cosa sarebbe successo di lì a poco: avrebbero approfittato della situazione per farsi offrire quel che aveva da vendergli.
    Rise fra sè e, con in mano una lattina di the ghiacciata, tornò al tavolo.
    -"...oh cavolo, non le avevo chiesto se voleva ordinare qualcosa!"- pensò il ragazzo, che cominciò a sudare freddo.
    In quel momento ringraziò il cielo di non essere osservato da Mori o Tamaki, il suo punteggio per diventare membro dell'Host Club ne avrebbe risentito parecchio per questo atto di maleducazione.
    - Ehm...scusa, prima non ti ho chiesto se volessi ordinare..se vuoi vado subito a prenderti qualcosa! -
    Questa volta gli andò bene, dato che la ragazza non aveva intenzione di ordine altro, ma Sano si promise una cosa: non si sarebbe più concesso il lusso di commettere errori così stupidi.
     
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  9. Shin?
     
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    Natsumi Kiyosawa

    Mentre lui si alzò per andare a prendere da bere, Natsumi, finalmente con la pancia piena, si stiracchiò, per poi appoggiare le mani chiuse a pugno sulle gambe e guardare il ragazzo al banco.
    Riflettò parecchio su quello che era accaduto in quel pomeriggio, si erano baciati e lui le aveva espresso i suoi interessi, lei aveva fatto altrettanto...e ora?
    Quando tornò Sano chiedendole se voleva da bere, scosse una mano - Non ti preoccupare, sono a posto così - e si limitò a fissarlo mentre il giovane beveva la sua bibita.
    - Senpai...cosa succede adesso? - domandò a bruciapelo infine, mentre il giovane si ritrovò a tossire dalla sorpresa.
    Si limitò a battergli distratta una mano sulla schiena, per poi continuare inesorabile - Adesso che ci siamo baciati, cosa succede? - e lo guardo con occhi curiosi, speranzosa di avere delucidazioni illuminanti da lui.
     
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  10. Marty =)
     
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    Sano Izumi
    Il ragazzo stava gustando la bevanda in serenità, ma quando Natsumi aprì bocca la bevanda gli andò di traverso, su per il naso: una scena impietosa per un aspirante host. Cominciò a tossire spasmodicamente, cercando di nascondersi il più possibile coprendosi dapprima con le mani e poi con un fazzoletto. E nonostante tutto, quella candida ragazza ingenua persisteva nelle sue domande...ingenue.
    - C-che succede dici? B-beeeeeeeh..... - le rispose con il cuore in gola.
    Finora gli era capitato di avere solo una ragazza seria, e il fatto risaliva ai tempi della scuola primaria: si era messo insieme alla sua vicina di banco per due settimane, fino a quando la maestra non li aveva spostati com'era solito fare ogni tanto.
    - Come che succede? Ahahahah, certo che sei proprio buffa, Nacchan! - le disse ridendo forzatamente, improvvisamente cominciava a sentire ancora più caldo.
    La ragazza non smetteva di fissarlo negli occhi e lui si sentiva in gabbia. Gli vennero in mente i commenti maliziosi dei suoi compagni al club di atletica, commenti poco rispettosi per un aspirante host. Pensò a Tamaki e per un attimo fu convinto dall'eleganza che mostrava alle sue clienti fedeli: che dovesse iniziare a comportarsi così con Natsumi, dal momento che stavano insieme?
    No, non era da lui.
    Lo sguardo insistente della kohai lo costrinse a buttar lì due parole spicciole.
    - Ecco, ora che ci siamo baciati, noi....possiamo tenerci per mano! O a braccetto, come prima! -
    Notando lo sguardo ammirato della ragazza si fece coraggio e proseguì più fiducioso..
    - E poi mi piacerebbe prestarti qualche cd e dvd, sentire un tuo parere a proposito...anche tu potresti prestarmene uno, così poi ne parliamo! Poi potresti venire a casa mia un giorno, potremmo fare un barbecue nel giardino, vederci un film...e poi...alle prossime vacanze potremmo fare un viaggetto, io e te.. -
    Il tono di voce si fece più calmo e dolce, mentre il ragazzo si esponeva di più verso il viso della ragazza...
    - e poi....potremmo baciarci di nuovo...se... -
    Non concluse la frase, ma lasciò che il baciò la completasse nel modo più efficace.
    Esponendosi così in avanti aveva fatto cadere il proprio bicchiere ancora pieno d'acqua, ma poco gli importava: era tutto così perfetto che ancora non ci credeva.
     
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  11. Shin?
     
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    Natsumi Kiyosawa
    Il suo volto divenne rosso per quel bacio rubato, ma le ci volle poco per far sparire l'imbarazzo.
    -Facciamole, senpai! Facciamo tutte le cose che hai detto, io voglio andare anche al luna park, all'acquario, e a spasso con Nao insieme a te! - esclamò candidamente.
    E stava per aggiungere altro, ma in quel momento riusuonò una voce femminile gentile dai megafoni della piscina.
    ''Si ricorda alla gentile clientela che la struttura chiuderà tra mezz'ora. Grazie per aver scelto l'Oootori Acquatic Park.''
    Restò imbambolata a fissare il megafono, - E' già cosi tardi? Come vola il tempo, non è giusto!- imbronciando le guance.
    Poi si guardò in giro con aria spaesata.
    - Se-senpai...non ricordo più dov'era l'ombrellone - ammise iniziando ad agitarsi, mentre un filmato le partiva in testa: non trovava più i documenti, la polizia che l'arrestava, il fratello Takao che chiedendo conferma della sua identità rispondeva ''io non l'ho mai vista'' con un sorrisetto trionfale, lei che finiva in una cella umida e angusta con brutti ceffi e infine si ritrovava allontanata a forza dal suo paese.
    - Nooooooooooooo, senpai, aiutami! Non voglio finire in cella con qui brutti ceffi! - esclamò gettandosi al suo collo preoccupata.
    Certo che, una frase del genere sentita da qualcuno che non stava nella sua testa era ambigua e preoccupante, e non le dava sicuramente una bella impressione.
    Ma figuriamoci se Natsumi se ne rendeva conto, impossibile.
     
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  12. Marty =)
     
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    Sano Izumi
    "Il tempo reale è quello interiore", aveva letto Sano in una rivista, e adesso più che mai poteva constatare quanto fosse vero. Una dipendente della famiglia Ootori avvisò la clientela dell'imminente chiusura del resort, la giornata stava seriamente svolgendo al termine. Per questo il sorriso che aveva nel sentire la risposta della ragazza si spense in un attimo.
    - L'ombrellone? Se non ricordo ma- -
    Le sue parole furono stroncate dal gesto "esuberante" di Natsumi, che gli si aggrappò al collo come una disperata. Ma a preoccuparlo maggiormente erano le sue parole: quali brutti ceffi? Di cosa stava parlando? E perchè delle signore li stavano guardando scandalizzati ed una nonnina in particolare aveva chiesto al marito di chiamare la polizia?!?
    - N-no! Aspet-!! -
    La stretta della ragazza gli impedirono di proseguire oltre, ma per fortuna la coppia anziana decise saggiamente di lasciarli perdere e andarsene via.
    Sano cominciò a riflettere sulle parole da lei pronunciate: come mai avrebbe rischiato di finire in prigione se non avesse ritrovato la borsa?
    -"Non è che un yakuza l'ha costretta a nascondere qualcosa di prezioso e teme che la polizia possa trovarlo e accusarla ingiustamente? Della droga magari!! E se invece perdendo zaino e documenti rischiasse di finire in un riformatorio o in prigione?? DEV'ESSERE COSI'!!!"- pensò tutto d'un fiato, alzandosi in piedi alla fine talmente era consapevole della gravità del rischio che stavano correndo.
    Senza indugiare troppo prese una mano della ragazza e corse via, peccato che nel farlo dapprima spinse lei a dare un colpo contro il tavolino e poi lui stesso ritrovò la propria faccia stampata su un palo portante del chiosco.
    - S-scusa, tu-tutto bene? Tranquilla, non sarà questo a fermarci, tornerai a casa sana e salva - le disse con un tono di voce impostato, noncurante del sangue che gli stava uscendo copioso dal naso.
    In tutto questo non aveva mai mollato la presa della ragazza, perciò proseguì a correre con lei e, dopo una decina di minuti, riuscirono a ritrovare la loro postazione. Qualcuno aveva sommerso di sabbia il telo, ma per il resto tutto era nella norma.
    Cercando di mantenere il controllo, con lo stesso tono di voce impostato di prima le chiese se mancasse nulla nel suo zaino. Sentendo la sua risposta si sentì sollevato; le scompigliò i capelli in modo affettuoso per poi darle un lungo bacio sulla guancia.
    - I camerini degli uomini sono da tutt'altra parte, e dobbiamo ancora fare la doccia e vestirci...mi dispiace non poterti accompagnare fino agli spogliatoi...- le disse dispiaciuto.
    Quando entrambi ripresero le proprie cose era il momento dei saluti.
    - Beh, insomma...grazie per oggi, non lo dimenticherò mai...- le disse dolce, avvicinandosi sempre di più al suo viso.
    Ma ecco che improvvisamente gli tornarono in mente le parole appena pronunciate: "non lo dimenticherò mai"?
    -"Potrebbe pensare che questa è stata la prima e ultima volta che...oh no"-
    Mise così le mani sulle sue spalle e cominciò a scuoterla preoccupato..
    - Intendevo dire che è stata una giornata memorabile, ma voglio rivederti al più presto, capito??-
    Non appena confessò quelle parole sentì delle risate maliziose di sottofondo, il che lo rese ancor più imbarazzato di prima.
    - S-scusa...però ecco, grazie..- aggiunse, per poi abbracciarla e baciarla teneramente.
    Quando si staccarono aspettò ancora un po' ad allontanarsi, troppo preso ad osservare da lontano quella che d'ora in poi sarebbe stata la sua fidanzata. La felicità e l'entusiasmo lo portarono a raggiungere gli spogliatoi saltellando, e una volta uscito dal resort, anzichè chiamare la limousine, decise di farsela a piedi: tornò a casa dopo un'ora e mezza, ma almeno, appena toccò letto, si addormentò profondamente, con un sorriso stampato in faccia.
     
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  13. Shin?
     
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    Natsumi Kiyosawa
    Molto spesso, Natsumi si ritrovava circondata da persone che, alle sue reazioni esagerate, le ridevano alle spalle divertite credendola un pò tocca.
    Ma Sano non aveva riso, anzi, era stato assorbito nelle sue assurde paure create dalla sua pessima e ferdida immaginazione e l'aveva aiutata come un vero cavaliere.
    Il ritrovamento della borsa fù per lei un sollievo, notando la presenza dei documenti all'interno.
    - Grazie senpai, ora di sicuro non dovrò più temere che il mio futuro dipenda da mio fratello! eheh! e dicendo ciò scoccò a sua volta un bacio sulla guancia al ragazzo, per poi sorridergli angelica.
    Era davvero felice, tanto che pendeva dalle sue labbra, pure troppo sommersa da quella gioia, tanto che si limitava a sorridergli beata senza comprendere il senso delle sue parole.
    Dirigendosi verso gli spogliatoi femminili, continuava a voltarsi a salutarlo con la mano ogni 5 metri di strada.
    Uscita dalla struttura, andò allegra alla fermata del pullman, e una volta salitaci, si intrattenne allegra a parlare con due simpatiche nonnine, tanto che perse la sua fermata e arrivò a casa tardi, subendo una lavata di testa dai genitori e dai tre fratelli preoccupati, che vedendola con un sorriso assente sul volto, si preoccuparono ancora di più.
    Ma non rivelò niente delle giornata, troppo imbarazzata per raccontarlo a tutti tranne che a Nao, la sua adorata Terranova...mentre la famiglia origliava di nascosto la conversazione.
     
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