Cortile

Cortile + strada da scuola a casa degli studenti

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  1. Marty =)
     
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    W2t0Yo2

    L'Ouran High School presenta quattro cortili: quello frontale l'edificio, il più fatiscente, in cui solitamente vengono svolte le manifestazioni principali della scuola, quelli laterali, sedi di alcuni club scolastici e di laboratori e quello retrostante. Quest'ultimo è quello più ricco dal punto di vista floristico, nonchè più suggestivo per la maggior presenza di alberi (principalmente ciliegi), per il grande spiazzo in cui spesso vengono tenuti dei balli, ma soprattutto per i giardini e il roseto, tenuti perfettamente.

    In questo topic possono ruolare personaggi presenti in cortile e personaggi che rientrano a casa da scuola.

     
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  2. Marty =)
     
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    [Dall'aula di musica n°3]
    Tamaki Suou
    Tamaki non disse nulla scendendo in cortile, deciso a far sì che tutti gli studenti ammirassero la bellezza di Miss Tsuji. Ci furono molte esclamazioni di stupore, era tutto così perfetto che nessuno osò ridere dei loro costumi, diversi dal solito.
    Quando arrivarono in cortile una carrozza li stava attendendo, a terra, dalle scale al veicolo, un tappeto rosso con su sparsi dei petali di ciliegio. Qualche curioso alle finestre li stava osservando, delle ragazze cominciarono ad urlare il suo nome, così il Lord ricambiò i saluti con un inchino: non poteva certo ignorare le sue altre clienti.
    Poco prima aveva notato per un attimo uno sguardo triste negli occhi di Mizuki, tuttavia quello non era il momento di indagare.
    - Prego, Miss Tsuji. - le disse educatamente indicandole la scaletta per salire in carrozza.
    Dopo che lei fu salita fece altrettanto e, con un battito di mani, i due "autisti" fecero partire la carrozza, che procedeva lentamente.
    Si levò un'arietta rigenerante, dato che i vestiti all'aperto tenevano più caldo che in aula.
    - L'aria fresca che accarezza il mio volto, il ritmo degli zoccoli che battono sul terreno, la tua presenza in questa carrozza, il tuo sorriso...mi sembra di vivere un sogno, Mizuki. - le confessò sorridente.
    Si sentiva molto bene, era contento inoltre di aver scelto come vincitrice una sua compagna di classe. Una delle più brave della classe, apparentemente sembrava molto timida, eppure non era raro vederla pimpante a ricreazione.
    - Se preferisci che la carrozza vada più piano o più velocemente basta chiederlo, senza problemi! -
    Il cortile retrostante l'edificio era ideale per questa passeggiata dato che non c'era nessuno in giro e, di conseguenza, potevano comportarsi liberamente e ammirare con tranquillità le piante in fiore.
    - Poco prima il tuo volto mi pare fosse rattristato...avresti preferito che vincesse un'altra fanciulla al tuo posto? Ti dispiace per le altre clienti? - domandò gentile alla bionda.
    La carrozza intanto si stava addentrando nei giardini e, in quel momento, erano circondati da prati fioriti, ricchi di colore.

    Morinozuka Takashi
    Quando raggiunse il cortile di fronte l'edificio non trovò ancora Minami. Iniziò quindi a pensare che la breve sosta in biblioteca gli avesse costato l'appuntamento con la ragazza. Non era da lui tuttavia cadere nel nervosismo o nel panico in situazioni simili: era appena arrivato in fondo, probabilmente l'amica era semplicemente in ritardo.
    Si appoggiò così al muro accanto alla porta d'ingresso, lo sguardo fisso sulla fontana al centro della piazza, oltre il porticato ricco di archi e colonne in cui si trovava.
    -"Spero che accetti le mie scuse...e se ha cambiato idea? Magari è già tornata a casa.."- continuava a pensare l'host selvaggio.
    L'host continuava a cambiare idea, più pensavo al suo piano, più si pentiva e più si sentiva meglio.
    -"Chissà se Mitsukini si laverà sul serio i denti. Non appena tornerò a casa sarà meglio chiamare la residenza Haninozuka"- pensò per calmarsi.
    Ormai la giornata scolastica era finita da qualche ora, non erano molti gli studenti rimasti nell'edificio a causa di orari extra per i club.
    Non sapeva quanto tempo fosse passato, sperava soltanto di rivedere Sayaka e fare pace con lei.

    Edited by Marty =) - 9/7/2013, 19:17
     
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    [Dall'aula di musica n°3]

    Mizuki Kanon Tsuji

    Per tutta la strada nessuno dei due fiatò e la ragazza si guardava attorno. Vide una carrozza e la trovò stupenda, soprattutto i due cavalli. Tamaki la invitò a salire e la biondina ignorò le grida della altri clienti. Certo sapeva che il ragazzo, in quanto host, non poteva ignorare le sue altre clienti, ma comunque le dava fastidio essere ignorata. La carrozza partì e un lieve venticello accarezzava il viso della ragazza che fece un respiro profondo e sorrise allegramente chiudendo gli occhi. Sentendo Tamaki apprezzare la situazione, Mizuki lo guardò per poi arrossire sentendo le ultime parole dell'host.
    - Lo stesso vale per me...- disse sorridente distogliendo lo sguardo dal biondino per posarlo sulle aiuole del giardino.
    - Così e perfetta.- disse dopo che l'host accennò alla velocità della carrozza continuando a guardare il giardino.
    Alla domanda del ragazzo, Mizuki lo guardò sorpresa, perché non credeva che l'avesse notato. Il sorriso dal suo volto scomparve. La ragazza abbassò il capo e si guardava le mani che aveva appoggiate sulla gonna del vestito e strette in pugno.
    - Ecco... Io...-
    Fece un bel respiro e poi riprese a parlare.
    - Io sono nuova in questa scuola... E' la prima festa a cui partecipo e all'host club ci sarò stata più o meno due volte, perciò mi sembra di non meritarmi la vittoria... Ci sono molte altre ragazze che frequentano il vostro club da molto più tempo di me e io sto vivendo ciò che poteva essere loro e mi dispiace...
    Gli occhi della biondina divennero lucidi e si morse il labbro.
    - Scusa...-
     
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  4. Shin?
     
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    Aya Minami
    Arrivata in cortile, si mise seduta su bordo in marmo della fontana e aspettò.
    2 minuti, niente.
    5 minuti, ancora niente.
    10 minuti, e di Takashi nemmeno l'ombra.
    Transalì un secondo guardando l'orologio, e sbottò irata - Son passati 10 minuti....PERCHE' DIAMINE SON RIMASTA QUI TUTTO QUESTO TEMPO?! - e dalla disperazione nel constatare per l'ennesima volta che quando si trattava del ragazzo aveva zero spina dorsale, si accasciò con disperazione sul bordo della fontana, fissando imbronciata l'acqua, mentre ne increspava la superficie con la mano.
    Stupida me, stupido apprendista dei mie stivali e STUPIDO TAKASHI! Stupido stupido stupido, ultra stupido! - il tutto detto a voce sempre più crescente, mentre lìincrespatura dell'acquan diventava sempre più mnossa e irruenta, tanto che finì per ritrovarsi dell'acqua in testa, che le inzupparono la frangia, mentre alcune ragazzine del primo anno che camminavano verso l'uscita si allontanarono di molti metri da quello spettacolino, spaventate.
     
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  5. Marty =)
     
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    Tamaki Suou
    Il Lord quasi si commosse sentendo la giustificazione della ragazza. Occhi socchiusi e sorriso dolce, Tamaki le sistemò un ciuffo che le era appena caduto sul volto, a coprirle i suoi bellissimi occhi viola.
    - Adesso sono ancora più convinto che la tua vittoria sia stata meritata. -
    Tornò a sedersi composto, accavallò le gambe e aggiunse sorridente..
    - L'host club non premia le ragazze in base alla loro frequenza, se così facesse ignorerebbe l'identità delle loro clienti: la vittoria di una o dell'altra non farebbe nessuno differenza. Molte clienti presenti oggi avevano già vinto un precedente premio, altre invece non sembravano essere se stesse, volevano mostrarsi belle e perfette fingendo le proprie debolezze. Per questo abbiamo scelto te, ti abbiamo osservato e abbiamo tutti pensato che più delle altre avresti meritato questo premio speciale. -
    Fece un attimo di pausa e come per magia il venticello fece scivolare sulle sue gambe dei piccoli fiori di ciliegio. Li raccolse uno per uno e li mise fra i capelli della ragazza, infine concluse il discorso dicendo.
    - Sei anche una ragazza molto sincera e altruista, hai proprio meritato questa vittoria! -
    Le prese poi una mano e, dato che stavano per addentrarsi nella strada principale del roseto, le chiese..
    - Qual'è il tuo colore preferito, Mizuki-can? -
    Aveva in mente ancora una magia da proporle, essendo giunti al roseto era ormai ora di attuarla.

    Morinozuka Takashi
    Aveva ancora lo sguardo fisso verso la fontana, quando improvvisamente sentì urlare il suo nome; se dapprima si allarmò, gli insulti che ne seguirono lo resero completamente attonito. Con la sua solita espressione da tonno si avvicinò spedito verso la fonte delle grida, che scoprì provenire dall'altro lato della fontana, ossia..
    - Oh. - esclamò non appena vide Minami, che aveva un'aria molto sconvolta.
    -"Strano, non l'ho vista uscire, che sia rimasta tutto il tempo lì dietro?"- pensò l'host continuando a fissarla con la stessa espressione indecifrabile.
    Gli altri studenti si erano allontanati di colpo per quella scena e alcuni studenti della III F e D avevano iniziato a ridere della ragazza, alcuni prendendola pesantemente in giro.
    Ad un certo punto uno di questi cominciò a dire ad alta voce: Si può essere così sfigati? Si credono i migliori, ma sono i più imbarazzanti della scuola!! Quella nana è proprio una demente, tutte 'ste scenate soltanto per un rifiuto da parte di Mr Host Morinozuka Takashi.
    L'host si girò così lentamente verso il ragazzo con uno sguardo minaccioso, si avvicinò a lui lentamente, guardandolo fisso negli occhi.
    Come aveva osato insultare Minami? Non aveva fatto caso al resto della frase, era rimasto a "nana" e a "demente".
    Tutti sapevano che era un combattente formidabile e infatti lo studente iniziò a indietreggiare per la paura; quando lo raggiunse fece finta di dargli un pugno allo stomaco, ma questo, probabilmente per la paura, cadde a terra. Cominciò a strisciare all'indietro, i compagni attorno a lui iniziarono a prenderlo in giro e, all'ennesimo sguardo minaccioso di Mori, tutti scapparono via di corsa.
    Rilassò così i pugni e, quando vide la sua amica, si accorse dei capelli bagnati fradici.
    In un attimo si tolse la giacca dell'Ouran, si avvicinò a lei e gliela mise sopra la testa, poi, senza proferir parola, le cinse le spalle con un braccio e la invitò silenziosamente ad incamminarsi verso l'uscita.
    Quando furono fuori dal cancello si staccò da lei, mani in tasca e sguardo serio fisso nel suo volto.
    - Scusami Aya, non mi ero accorto che eri già arrivata, ti stavo aspettando da qualche minuto vicino alla porta centrale. -
    Vedendola ancora agitata le sorrise dolcemente, poi riprese la giacca e, notando i capelli ancora bagnati, aggiunse.
    - Asciugati i capelli quando torni a casa o prenderai il raffreddore. -
    Ignorando l'umidità della parte superiore indossò nuovamente la divisa, lasciando per pochi secondi la cartella a terra. Quando la riaccolse, dato che lei non si era ancora scusata come aveva detto di voler fare a Sano, le disse tranquillamente.
    - Andiamo, ti riaccompagno a casa, non accetto obbiezioni. -
    Lei doveva accettare la sua proposta, anche perchè doveva ancora attuare la sua idea per scusarsi ufficialmente.
    -"..e poi sarei curioso di sapere perchè prima mi ha dato dello stupido se voleva far pace con me."-
    Zaino appoggiato contro una spalla, la guardò dapprima serio, poi sorridente, nel tentativo di convincerla a iniziare la loro passeggiata.
     
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    Mizuki Kanon Tsuji

    La ragazza lo guardò sorpresa mentre il biondino tornava a sedersi composto. Mizuki ascoltò attentamente le parole dell'host e capì che il suo ragionamento era sbagliato. Abbassò lo sguardo e vide dei fiori di ciliegio posarsi sulle gambe del compagno di classe che li prese e li mise tra i capelli della ragazza che sorrise.
    - Grazie...- disse arrossendo dopo le successive parole dell'host.
    Alla domanda di Tamaki, Mizuki sorrise.
    - Forse può sembrare una risposta scontata, ma il mio colore preferito è il viola...- disse.
    Guardò davanti a se e vide il roseto.
    "Chissà cosa avrà in mente..." pensava curiosa sorridendo "La mia vincita, l'abito, la collana, il giro in carrozza... Che altro mi attende?"
     
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  7. Shin?
     
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    Aya Minami
    Non si accorse subito dell'Host, dato che era fuori dalla sua visuale, ma sentì chiaramente lo scherno di quello studente, alla quale scoccò un'occhiata rabbiosa prima di alzarsi e dirigersi da lui a dirgliene quattro, con la borsa in mano, prendendo l'occasione per sfogare i nervi già tesi.
    - A chi hai dato della demente scusa? - sibilò aggirando la fontana, a pugni stretti dalla rabbia, pronta a tirargli pure la cartella in testa - Per tua informazione non c'è nessuna trag- - si bloccò subito vedendo lo sguardo terrorizzato del giovane, di fronte ad un Takashi furioso.
    Restò stupita, erano anni che non lo vedeva cosi arrabbiato.
    Appena lui le si avvicinò, restò impietrita, non sapendo bene cosa dire o fare, tanto che guardò per terra, agitata: sentì poi un tessuto che le veniva appoggiato sulla testa -e riconobbe che era la giacca del ragazzo sentendone il profumo- e si lasciò guidare fino all'uscita.
    Lo guardò solo quando lui riprese la giacca, e lei si sistemò alla bel meglio la frangia scompigliata e umidiccia -Mi dispiace per la giacca - mormorò - Sei sicuro che non ti ammalerai tu mettendotela addosso bagnata? - domandò,per poi rigirarsi tra le dita alcune ciocche di capelli che le cadevano umide lungo il volto fino al collo.
    Annuì al suo voler assolutamente accompagnarla a casa, d'altronde si erano trovati perchè lui voleva scusarsi.
    Si mordicchiò il labbro nervosa, non sapendo bene come avrebbe introdotto il discorso e soprattutto, cosa cavolo le passava per la testa.
    Doveva esser arrabbiata, ma dopo averlo visto cosi furioso con quegli studenti che l'avevano insultata tutta la sua rabbia era come svanita.
    E odiava questa sua debolezza da ragazza innamorata.
     
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  8. Marty =)
     
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    Tamaki Suou
    Il lord sorrise non appena Mizuki gli rispose. Si sistemò il ciuffo e con tono suadente le disse..
    - Non avevo dubbi a riguardo, non tanto per il colore dei tuoi occhi, ma per il significato che cela questo colore. Il viola è simbolo di altruismo, lo sapevi? -
    La carrozza nel frattempo si era già addentrata nel roseto; il cinguettio di un uccellino gli segnalò che tutto era pronto.
    -"Alla faccia dei gemelli, alla fine avevo indovinato proprio io il suo colore"-
    Subito Tamaki si sistemò affianco alla ragazza e passò il braccio intorno alle sue spalle, in modo da avvicinarla di più a lui.
    Il cinguettio di un secondo uccellino gli confermò che tutto era pronto.
    - Mizuki-chan, tu credi nella magia? - domandò ingenuo alla bionda.
    Non appena svoltarono a sinistra raggiungendo così il centro del roseto, dieci colombi spiccarono il volo, cinque dal lato destro della piana e cinque dal lato sinistro. La fontana, che era stata sistemata apposta per l'evento, cominciò a sfavillare con più energia e, improvvisamente, l'acqua si tinse di viola. In contemporanea partirono dei quartetti d'archi, suonati da violinisti professionisti posizionati al lato sinistro della fontana.
    Lo spettacolo era venuto ancora meglio del previsto e, approfittando dello stato di stupore di Mizuki, Tamaki prese da un comparto interno nascosto della carrozza una rosa viola, sfumata al centro.
    -"Per fortuna non ha patito il caldo, è ancora bella fiorita!"- pensò il lord soddisfatto.
    Compiaciuto del volto felice della cliente, le porse la rosa dicendole..
    - La rosa viola inoltre è simbolo di soavità, di grazia, di bellezza e di nobiltà...e credimi, il tuo sorriso conferma un altro significato della rosa di questo colore: la perfezione. Tutto questo è per te, Mizuki-chan, benvenuta all'Host Club! -
    Le sorrise dolce, speranzoso di aver regalato un momento indimenticabile a quella ragazza.
    D'altronde è quello l'obiettivo principale dell'Host Club, donare felicità alle fanciulle in cerca di sollievo.


    Morinozuka Takashi
    Avevano iniziato a camminare, uno accanto all'altra, silenziosi. L'host ogni tanto spostava lo sguardo verso Aya e si accorse che ogni tanto si mordicchiava il labbro, nervosa.
    Con lo sguardo fisso di fronte l'host cominciò a pensare il motivo di quel silenzio.
    -"Probabilmente se l'è presa per prima..oppure non sa come scusarsi.."-
    La guardò nuovamente con la coda dell'occhio e, ad un certo punto, i loro sguardi si incrociarono, ma l'host non distolse il proprio.
    -"Forse dovrei scusarmi io...ma che le dico?"-
    Il ragazzo non si era reso conto di essersi fermato di colpo, con gli occhi sempre fissi in quelli di lei.
    Continuava a rimuginare su cosa dirle, come scusarsi, sempre se fosse davvero utile scusarsi per fare pace.
    -"E se si arrabbiasse come prima?"-
    Ad un certo punto però l'espressione di Aya mutò di colpo: dapprima sembrava seria, forse spaventata addirittura, ma poi aveva iniziato a sorridere, per un attimo gli era sembrato di vederla persino gongolante, ma poi era tornata seria, forse imbarazzata. Non capiva come mai potesse essere imbarazzata, ma poi capì: il rossore delle guance non era imbarazzo, ma..
    -"Devo controllare."-
    Si mise di fronte a lei, sguardo serio e sempre fisso in quello dell'amica, e posò delicatamente la mano nella sua fronte. Il suo palmo la copriva del tutto, quindi poteva sentire ancora meglio la temperatura. Posò la cartella a terra e, con la mano appena liberata, misurò la propria temperatura.
    Stette qualche secondo in quella posizione, poi staccò le mani dalle fronti, raccolse nuovamente la cartella e disse.
    - Sei un po' accaldata, ma non dovresti avere la febbre. -
    Il silenzio ormai era rotto, eppure Mori non aveva la più pallida idea di come addentrarsi nel discorso iniziato al club. La ragazza non aveva ancora accennato a delle scuse e l'host iniziò a pensare che in realtà non aveva intenzione di farle.
    -"Dev'essere stato Sano ad organizzare tutto.."-
    Tuttavia non si sentiva arrabbiato con il suo apprendista, anzi: sorrise alla ragazza, felice di star vivendo quegli attimi di ritrovata serenità dopo quello che era accaduto dietro le tende.
    -"La nostra amicizia non è ancora perduta."- pensò sorridente guardando l'amica.
     
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    Mizuki Kanon Tsuji

    Tamaki passò il braccio attorno alle spalle della ragazza avvicinandola a se. La ragazza arrossì e non riuscì a rispondere alla domanda che le aveva porto. Alla successiva domanda, Mizuki guardò l'host sorpresa.
    - S-sì... Perché?- chiese curiosa del sapere il motivo di quella insolita domanda.
    La biondina non ebbe risposta dall'host, ma dalla fontana. Mizuki guardò i colombi volare per poi sentire che gli spruzzi della fontana si erano fatti più energici. La guardò, spalancò gli occhi e mise una mano davanti alla bocca rimanendo senza parole: l'acqua della fontana era diventata viola. Dei musicisti si misero a suonare e Mizuki non poté fare a meno di addolcire lo sguardo e il sorriso. Con gli occhi lucidi, cercava di fare ordine nella sua mente.
    "Come hanno fatto a fare tutto questo? Mi aspettavo qualcosa, ma non tutto questo! E poi il colore... Come hanno fatto a indovinare o comunque a organizzarsi?" pensò la ragazza che si stupì ancora ti più.
    Mizuki vide Tamaki che le porgeva una rosa viola con delle sfumature incantevoli, mentre spiegava di cosa era simbolo quel fiore. Prese la rose con una mano e la guardò sorridendo felice. Alla parola "perfezione", Mizuki arrossì per l'ennesima volta e, quando il ragazzo le diede il benvenuto all'host club, appoggiò la testa sulla spalla del biondino per poi portare anche la mano libera sul petto del ragazzo.
    - ...Grazie... Grazie mille...- disse mentre alcune lacrime iniziavano a scendere lungo la sua guancia.
    Mizuki se ne accorse e girò di scatto la testa.
    - S-scusa... Ti stavo per bagnare l'abito...-
    Non erano lacrime di tristezza, ma di gioia: aveva passato un momento davvero bello con il suo compagno di classe e sapeva che quel giro in carrozza se lo sarebbe ricordato per sempre.
     
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  10. Shin?
     
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    Aya Minami
    Sentiva solo il rumore dei loro passi, e tutto quel silenzio imbarazzante la stava angosciando.
    - ''Ma...cosa aspetta a scusarsi? e poi, ripensandoci bene, perchè vuole scusarsi?'' - pensò, guardandolo di sottecchi.
    Cosi, travolta dalla curiosità, si mise a pensare.
    Una piccola e malauguarata lampadina le si accese nel cervello, e il suo volto variò dal blu al viola, per poi diventare di un rosso molto acceso.
    Se dapprima aveva immaginato che il ragazzo le avrebbe chiesto con tono seccato ''scusami, ma mi fai schifo'' senza darle la possibilità di dichiararsi un giorno, era poi passata ad un Takashi che si scusava per averla fatta piangere ed infine ad una dichiarazione sconcertante del ragazzo, che con il volto imbarazzato ammetteva di amarla.
    - ''uaaaaah, non sono pronta, non lo sono, nonononono!'' - pensò, gongolando e assumendo un'espressione ebete, evitando di coprirsi il volto con le mani, altrimenti l'avrebbe sicuramente vista...tanto che per evitare di far notare quei cambi d'umore si rammonì e dopo un colpetto di tosse tornò seria, sperando anche di portarlo cosi a parlare.
    Non appena l'amico si fermò guardandola negli occhi, il suo cuore accellerò i battiti, e deglutì cercando di calmarsi.
    Al gesto a suo dire indecifrabile, lo fissò inebetita, sbattendo più volte le ciglia lunghe.
    Quando poi lui asserì che lei non aveva la febbre e dopo aver ripreso la cartella le sorrise, lei per tutta risposta gli diede un pizzicotto al fianco, imbronciandosi.
    - Cosa stai aspettando per dirmi quello che devi dirmi? Mi stai facendo impazzire! Non... - e dopo averlo fissato negli occhi, rimase spiazzata, perdendo tutta la determinazione acquisita, e rassegnata, prese la cartella tra le braccia e riprese a camminare.
    - Non confondermi ancora di più! - mugugnò a voce bassissima, per poi girarsi a guardarlo ancora imbronciata e imbarazzata, ma visibilmente più serena.
    - Se non ti sbrighi ti lascio lì e me ne vado a casa da sola! - esclamò, scalciando il terreno con un'atteggiamente molto carino: sembrava tornata bambina.
     
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  11. Marty =)
     
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    Tamaki Suou
    Il lord si sentì commosso vedendo le lacrime di felicità della cliente. Non appena si ritrasse da lui tirò fuori dal taschino un fazzoletto, prese il mento della ragazza per girarlo nuovamente verso di sè e le asciugò le lacrime dicendole..
    - Non preoccuparti per il mio abito, Mizuki-chan...e poi un gentiluomo non può essere danneggiato da un po' d'acqua! -
    La ragazza aveva mostrato la stessa preoccupazione di Haruhi quando lui si era calato in una fontana alla ricerca del suo portafoglio. Sorrise a quel ricordo lontano e, senza, volerlo, commentò con aria sognante a bassa voce..
    - La mia bambina è cresciuta molto da allora, papà è fiero di lei! -
    L'assenza di musica lo avvertì che anche l'evento era ormai giunto al termine; Tamaki passò quindi un braccio attorno a Mizuki, invitandola ad appoggiarsi su di lui.
    - Sono felice che ti sia piaciuta la sorpresa, in base alle informazioni che avevo su di te ero certo che il tuo colore preferito fosse il viola...immagino che se mi avessi detto un altro colore avremmo dovuto farci un altro giro per cambiare tutto! - confessò ridendo, al fine di smorzare la carica emotiva.
    La carrozza uscì dal roseto e, lemme lemme, si indirizzò al cortile principale, da cui molti studenti stavano uscendo per tornare a casa.
    Tamaki prese le mani della fanciulla e, guardandola negli occhi, le disse..
    - Grazie per questo giro in carrozza, grazie per aver scelto me come host! -
    Dopodichè aprì una portiera e aiutò la ragazza a scendere.
    - Tienilo pure il fazzoletto, sarà un ricordo di questa giornata!! - commentò entusiasta.
    Sapeva che, rientrata a casa, la ragazza avrebbe trovato un biglietto da parte di Kyoya con scritte le modalità per restituire o eventualmente comprare l'abito e la collana.
    Non aggiunse quindi altre direttive burocratiche ma, per soddisfare un suo piccolo capriccio, domandò alla ragazza..
    - Mi sono meritato la tua fiducia? Io e gli altri membri dell'Host Club potremo rivederti al prossimo evento? -
    Aveva uno sguardo molto serio, temeva quasi che la ragazza avesse trovato l'evento troppo particolare per le sue aspettative. Tuttavia pochi minuti prima aveva pianto di felicità, quindi forse una luce di speranza poteva ancora vederla.

    Morinozuka Takashi
    Mori la fissò inebetito per le parole che gli rivolse: allora era vero, era stato Sano a organizzare tutto e Sayaka si aspettava le sue scuse.
    -"...avrebbe dovuto dirmi la verità."- pensò sconsolato rivolto all'apprendista.
    Non gli fece particolarmente male il pizzicotto dell'amica, tuttavia rimase ancora una volta ammutolito sentendosi dire di non doverla confonderla "ancora di più".
    -"L'avrà detto veramente? Forse l'ho solo immaginato.."- pensò l'host vedendo con quanta facilità la ragazza avesse cambiato discorso, minacciandolo di abbandonarlo lì.
    Sembrava una bimba mentre scalciava il terreno, le sorrise teneramente, ricordandola quando aveva appena 7 anni.
    La raggiunse con passo deciso, posò la cartella sopra la sua testolina ancora umida e le disse serio.
    - Scusami se da quando mi sono iscritto all'Host Club sono cambiato, ma non rimpiango le mie decisioni. -
    Quelle parole gli erano uscite come se nulla fosse, ci aveva pensato per il resto del pomeriggio ed era sempre più convinto che, per chiarirsi completamente la mente, dovesse attuare il suo piano.
    Quello però non era il momento.
    Fece qualche passo in avanti, portandosi nuovamente la cartella dietro la schiena, poi si voltò e il suo sguardo da serio si fece sorridente. Con quello sguardo la stava invitando a raggiungerlo.
    Se la ragazza lo conosceva e gli voleva davvero bene l'avrebbe raggiunto, senza chiedere ulteriori spiegazioni alle sue parole.
    Una volta svoltato l'angolo avrebbero fatto ancora 50 metri prima di raggiungere casa Minami: solo davanti al suo cancello si sarebbe deciso ad avanzare la sua proposta.
     
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  12. Shin?
     
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    Aya Minami
    Le scuse di takashi la spiazzarono un poco, a causa del suo tono serio..forse in parte si sarebbe aspettata scuse diverse, e se quelle che aspettava non erano arrivate, voleva dire che il problema era davvero tutto nella sua testa, e il ragazzo non si era accorto dei suoi sentimenti verso di lui allora.
    - ''meglio così'' - pensò lasciandosi andare un sospiro rasserenato, per poi sorridergli raggiungendolo allegra.
    - Non è che tu sia cambiato cosi tanto, sai? Sei sempre il solito imbranato! - esclamò per sdrammatizzare - Devo scusarmi anchio...non volevo dirti quelle cose, mi dispiace.
    Levato quel grosso macigno dallo stomaco, finalmente rilassata, stiracchiò le braccia al cielo.
    Camminò al suo fianco sorridendo allegra, fino a quando non svoltarono l'angolo e vide la finestra aperta dell'ufficio della zia Akane, e significava solo una casa.
    - La strega è in casa. - mormorò incupendosi, immaginando già le richieste assurde che la donna le avrebbe fatto da lì a poco.
     
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  13.  
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    Just a tired demon

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    Mizuki Kanon Tsuji

    La ragazza sorrise, quando il ragazzo le prese il mento per asciugarle le lacrime, ma alle sue parole a bassa voce Mizuki pensò confusa...
    "Ma che sta dicendo?"
    La musica finì e quel pensiero scomparve. La ragazza si appoggiò al lord, dopo che lui l'aveva invitato a farlo avvolgendo il braccio attorno a lei.
    "Ecco come hanno fatto." pensò la ragazza ridendo per le parole dell'host.
    Tamaki la ringraziò e la biondina arrossì per l'inaspettata frase.
    - Semmai grazie a te.- disse scendendo dalla carrozza grazie all'auto di Tamaki.
    Il biondino le disse che poteva tenere il fazzoletto e la ragazza lo stinse al petto sorridendo. Il coetaneo le chiese se si fosse meritato la sua fiducia e se fosse tornata al prossimo evento. La ragazza lo guardò, inizialmente, stupita, ma poi sorrise e abbassò un po' il capo.
    - E' stato un evento particolare. Non mi era mai capitato di trovarmi a partecipare ad un evento del genere a scuola, ma mi è piaciuto molto perché era diverso: qualcosa che mi ha allontanato dalla solita routine. Spettacolare e ben organizzato. Mi sono divertita.- confessò per poi alzare lo sguardo e sorridere molto allegra - Non vedo l'ora di partecipare al prossimo evento! Ovviamente vorrei cogliere l'occasione per conoscere gli altri studenti della scuola, anche se ci sono solo ragazze esclusi voi host. E poi voglio poter passare un po' più di tempo con te... Aspetterò con ansia il prossimo evento e spero che sia all'altezza di questo...-
    Mizuki si bloccò all'improvviso e diventò rossa in viso.
    - Sto parlando troppo?- disse mettendosi le mani davanti alla bocca - Forse è meglio che vada... Mi staranno aspettando...- continuò con un tono di amarezza nella voce
    Sapeva benissimo che la macchina con l'autista di famiglia era fuori ad attenderla, ma non voleva andarsene anche se sapeva che doveva farlo.
     
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  14. Marty =)
     
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    Tamaki Suou
    Il cuore del King fu ricolmo di gioia nel sentire le confessioni sincere di Mizuki: i suoi occhi, brillanti ed effervescenti, confermavano le sue parole.
    - No, anzi, ti ringrazio per le tue parole....sono confessioni come la tua che mi motivano a mandare avanti l'Host Club e a perseguire il mio sogno, ossia vedere i vostri sorrisi.. - le disse prendendole una mano e portandosela alla bocca per un leggero baciamano.
    Si era accorto tuttavia che il sorriso della fanciulla si stava spegnendo a causa della fine dell'evento, così si avvicinò e le sussurrò ammaliante all'orecchio..
    - Sono sicuro che ci vedremo presto...certamente ti sognerò stanotte, e tu? -
    Si staccò da lei e, dopo averle fatto un occhiolino, rientrò a scuola, salutandola nuovamente di spalle con un cenno di mane.
    Non appena fu dentro l'edificio cominciò a saltellare felice, contento che tutto si fosse concluso nel migliore dei modi e, dopo essersi cambiato, uscì da un'uscita laterale, ad attenderlo una limousine.
    -"Bwaaaa, però la mamma e i miei figliocci potevano anche aspettarmi!!! Haruhi sarà caduta vittima di uno scherzo di quei gemelli, forse dovrei passare da casa sua!!"- pensò preoccupato il biondo mentre era in macchina.
    - Signorino, stasera cenerà con suo padre. - lo avvisò l'autista.
    - AAAAAAH, veramente?? E va bene, vorrà dire che andrò domani a casa di Haruhi.


    Morinozuka Takashi
    Il ragazzo assunse la sua classica espressione da tonno quando l'amica gli diede dell'imbranato, tuttavia fu felice di rivederla sorridente. Si erano entrambi scusati, avevano fatto pace e tutto era tornato alla normalità, anche se Mori doveva ancora proporle quella cosa.
    -"..."-
    Non ne aveva ancora parlato con il cugino, ma era certo che, se l'avesse fatto, lui l'avrebbe sostenuto, tuttavia non poteva rischiare che le clienti lo scoprissero, perciò sarebbe stato meglio non confidarsi con nessuno a riguardo.
    Arrivati di fronte a casa Minami la ragazza si incupì intuendo che in casa ci fosse la zia: quella donna era molto dura anche con Mori e Honey quando erano piccoli mentre viziava senza rimorsi i più piccoli Chika e Satoshi.
    Sicuro che la donna in quel momento li stesse spiando, il ragazzo si spostò di fronte a lei, dando le spalle all'edificio. Posò poi una mano sulla nuca della ragazza e, abbassato il viso a quello di lei, le disse..
    - Metticela tutta, Sayaka. -
    Dopo averle spettinato la frangia si allontanò sorridente, per poi chiamarla dopo aver fatto non molti passi..
    - Mi farebbe piacere se al sabato o la domenica tornassi a trovarmi come ai vecchi tempi...devo ancora presentarti Pome-chan e il mio pulcino. -
    Era riuscito a dirle quel che pensava da quando si era sfogata con lui dietro le tende: aveva iniziato ad avere uno strano presentimento nei confronti della ragazza, diverso dal solito e vederla in lacrime l'aveva indirizzato ad un solo pensiero: riavvicinarsi a lei nonostante l'Host Club.
    Tuttavia non poteva avere appuntamenti, ma in fondo non ci sarebbe stato nulla di male nell'invitarla a casa propria da vecchi amici.
    Sorrise dolce all'amica e, dopo averla nuovamente salutata da lontano, si allontanò sereno verso la residenza Morinozuka.
     
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  15. Shin?
     
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    Sayaka Minami
    Si toccò la frangia scombinata gonfiando le guance, ma non era nè offesa nè arrabbiata.
    Non capì cosa intendesse il ragazzo con quell'incoraggiamento, e pensò si riferisse alla battaglia domestica che l'attendeva con sua zia e quindi gli sorrise -Tranquillo, ora vado a correre un pò, quindi la zia non potrà metter in atto i suoi soliti piani malvagi! - e concluse il tutto facendo con le dita il segno v di vittoria.
    Fece per aprire il cancello quando lui la richiamò, dicendole di andare a trovarlo quando voleva, e che doveva presentargli i suoi animali.
    - Verrò di sicuro! Voglio giocare con Pome-chan! - esclamò con gli occhi che le brillavano: erano mesi che sperava in un'invito, dato che Honey le aveva mostrato la foto del procione e lei se ne era innamorata.
    Salutato Takashi con un gran sorriso, salì rapida verso la sua camera ignorando le battutine della zia su loro due.
    La felicità di quel momento le mise il buonumore per tutto il giorno: le cose con Takashi erano tornare più o meno come prima, e si sentiva finalmente rilassata.
     
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