Fireworks & Heartbeat.

Morinozuka/Minami, Luogo: Matsuri a Karuizawa.

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  1. Marty =)
     
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    Morinozuka Takashi
    Il richiamo dell'amica lo costrinse a voltarsi: Aya era diventata improvvisamente molto seria, sembrava quasi minacciosa.
    -"Lo sapevo, ho rovinato tutto, deve odiarmi in questo momento."-
    Rimase impalato qualche secondo, poi si decise ad assumersi le proprie responsabilità e, con sguardo impassibile, si mise nuovamente accanto a lei. Dopo aver osservato a lungo i propri piedi guardò negli occhi la ragazza: da vicino gli sembrava che fosse molto determinata nel dirgli qualcosa.
    -"Penso che ormai la nostra amicizia sia finita ed è tutta colpa mia."- pensò rattristato, mantenendo tuttavia uno sguardo apatico.
    Al suo comando tuttavia strabuzzò gli occhi.
    Non stava più pensando a nulla e si limitò a fare come richiesto: chiuse gli occhi e restò immobile, in attesa di scoprire la sua punizione.
     
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  2. Shin?
     
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    Sayaka Minami
    Fù rasserenata dal vederlo cosi collaborativo, almeno aveva evitato di dover dare risposte ad un ''perchè?'' che sarebbe stato piuttosto spinoso da superare indenne.
    Fece un respiro profondo, e si avvicinò lentamente a lui -per non cadere dalla staccionata di aggrappò alla manica del suo yukata- fino a posare le labbra sulle sue, in un dolcissimo bacio, trattenendo il respiro dall'emozione, con il cuore in gola.
    Si allontanò imbarazzata, e avrebbe voluto davvero dirgli qualcosa, ma il batticuore era talmente forte che le sembrava di avere il cuore incastrato tra le corde vocali, alzò lo sguardo ma appena incrociò il suo volto divenne più rosso e lei abbassò le sguardo, senza lasciare la presa sulla sua manica.
    Nascose infine il volto sul braccio del ragazzo, aggrappandosi al bavero dell'abito tradizionale, e presa dall'imbarazzo non si pose il problema che forse cosi si sarebbero sbilanciati all'indietro.
    Calò un silenzio totale, che riuscì a rompere solo dopo un paio di minuti, bofochiando a voce bassa tre parole che rischiavano di non essere sentite.
    - Mi piaci Takashi. -
     
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  3. Marty =)
     
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    Morinozuka Takashi
    Rimase impassibile quando sentì tirare una manica dello yukata, anche se non ne capiva il motivo, finchè non percepì contro le proprie labbra quelle morbide di Sayaka. Era la prima volta che veniva baciato così da una ragazza, anzi, quello era stato proprio il suo primo bacio in assoluto, tuttavia...
    -"...questa sarebbe una punizione per lei?"- pensò dubbioso quando lei si staccò da lui per poi nascondere il viso sul suo braccio.
    Incredulo di quello che era appena successo, non riusciva a distogliere gli occhi da lei, sebbene si sentisse molto imbarazzata.
    -"Se si sarebbe sentita così allora perchè ha scelto questa punizione?"-
    Il ragazzo proprio non riusciva ad andare oltre la sfida dell'amica, non poteva ancora realizzare il significato delle parole che, dopo un po', mormorò Aya.
    - ... -
    Cercò di riflettere sulla situazione: lui la stava per baciare perchè voleva farlo, poi era stato interrotto, poi lei l'aveva punito baciandolo, ma allora...
    -"...e se Aya in realtà soffrisse di una forma di sadismo e percepisse il bacio come una forma di punizione?"- pensò serio appoggiando la fronte ad una mano.
    Troppe idee affollavano la sua mente, perciò chiuse gli occhi per concentrarsi maggiormente e, alla fine, realizzò una cosa: era tutta colpa sua. Se prima non si fosse azzardato a baciarla lei non avrebbe sofferto così e non si sarebbe forzata di...
    -"un momento....ma allora perchè ha detto che gli piaccio?"-
    Lei lo guardò nuovamente, ma poi si coprì il volto, notevolmente imbarazzata. Anche lui provò un improvviso caldo mentre un mal di pancia improvviso aveva iniziato a torturarlo.
    Con il cuore in gola e le mani sudate non ci stava proprio capendo più nulla, perciò doveva agire. Prese quindi una mano della ragazza e, senza guardarla per non mostrare l'espressione confusa e imbarazzata del suo volto, la portò giù per un sentiero che li avrebbe riportati in paese, in particolare nei pressi della ruota panoramica. Sarebbero mancati venti minuti allo scoccare dei fuochi d'artificio, ed era giusto che, prima, si chiarisse con lei come aveva pensato di fare qualche ora prima.
    -"Le chiederò dopo spiegazioni per la punizione"- pensò deciso mentre, sempre in silenzio, estraeva i due biglietti e li mostrava agli inservienti.
    La ruota era illuminata di mille colori e nelle cabine non vi erano vetri, cosicché l'aria passava fresca all'interno e la sensazione di stare sospesi nel cielo era ancor più realistica.
    Mori invitò Aya a sedersi di fronte a lui: la ruota era molto alta, procedeva lentamente e, come scritto nei biglietti, avrebbero potuto fare tre giri, senza mai fermarsi.
    La giostra era ormai partita e il ragazzo, con sguardo serio e rivolto alle stelle cominciò a dirle..
    - Ti volevo ringraziare per questa serata, mi sono divertito molto...era da anni che non passavamo del tempo da soli, ho sentito la tua mancanza...-
    Spostò poi lo sguardo verso il basso, erano infatti giunti nel punto più alto e il panorama era mozzafiato. Tuttavia il giro proseguiva e il ragazzo non poteva permettersi di interrompersi proprio in quel momento: ormai tutto era in ballo.
    - All'Host Club ci vedevamo, ma non era la stessa cosa. -
    Sorrise ricordando le prime volte in cui l'amica era venuta al club: la maggior confidenza nei suoi confronti aveva scatenato l'ira e perdita di alcune clienti, tutte convinte che i due fossero fidanzati. Kyoya aveva quindi parlato con entrambi e, alla fine, avevano deciso di comportarsi in maniera più distaccata in presenza delle altre clienti.
    Il secondo giro era già partito e Mori sapeva che doveva sbrigarsi e arrivare al punto della situazione.
    - ...sei cambiata, Sayaka. Sei diventata più matura, anche se ogni tanto fai ancora delle espressioni da bambina capricciosa.. - le disse finalmente sorridente e con fare scherzoso.
    Per alleggerire l'atmosfera aggiunse con sguardo leggermente spaventato..
    - Non pensavo inoltre che baciare qualcuno e dirgli che ti piace fosse percepita da te come una punizione. -
    Vedendola imbarazzata sorrise compiaciuto e si avvicinò prepotentemente verso di lei, fino a farle poggiare la schiena alla ringhiera della cabina. Probabilmente l'orologio del ragazzo era indietro giacchè in quel momento iniziarono a partire i fuochi d'artificio. Erano giunti nuovamente al punto più alto della ruota, che per l'occasione si era fermata. Lo sguardo nuovamente serio e magnetico del ragazzo avrebbe impedito a chiunque di distrarsi, anche per degli stupendi fuochi artificiali.
    Senza distogliere gli occhi da quelli castani della ragazza le disse..
    - Vorrei sapere ancora una cosa: hai detto che non ti sarebbe importato dei giudizi della gente vedendoci per mano, ma allora perchè prima, quando abbiamo incontrato le mie clienti, hai lasciato la mia presa? Ti ha dato fastidio essere scambiata per la mia fidanzata? -
    La conversazione si era fatta spinosa, Mori d'altronde non era abituato a discorsi simili e gli importava solo una cosa: conoscere la verità e capire se, in fondo, quello che stava provando potesse diventare realtà.
     
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  4. Shin?
     
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    Sayaka Minami
    Imbarazzata e con il cuore in trepidazione, teneva ben saldo il viso affondato sulla manica dello Yukata del ragazzo, con la fronte appoggiata all'avambraccio, poteva sentirne i muscoli tesi e uniti al silenzio che era calato, iniziava a sudare freddo dall'attesa.
    - whaaa, non dovevo farlo...lo yukata ha il suo profumo, potrei stare cosi in eterMA CHE DIAMINE STO' PENSANDO? - pensò allarmata, mentre la mancata reazione di Takashi iniziava a farle salire il magone, temendo di aver rovinato tutto.
    E quando senza dire una parola lui la trascinò lungo il sentiero, e poi sulla ruota panoramica, in lei si fecero vivi sentimenti contrastanti: angoscia, paura e inquietudine per quel silenzio cosi freddo e imperscutabile; agitazione e un felice batticuore nel salire sulla ruota panoramica da sola con lui, mentre sperava che fosse un buon segno.
    Si accomodò composta davanti a lui ma dall'agitazione teneva le nocche strette nella stoffa dello yukata che le arrivava sopra le ginocchia, fissandosi i piedi, mentre lanciava delle occhiatine furtive e apprensive al ragazzo, che con molta tranquillità iniziò a parlare mentre teneva lo sguardo fisso sulle stelle.
    I suoi ringraziamenti, le sue parole, il suo rivangare il passato le fecero aumentaro il groppo in gola, e le sue speranze si trasformarono in un nulla di fatto, lasciandole una gran tristezza addosso, che si trasformò in parte in rabbia quando lui le disse con un giro di parole, di non aver capito che lei si era dichiarata.
    - ...Ma quale punizione! Stupido Takashi! Non hai capito davvero nulla?! - esclamò stupita e rabbiosa, guardandolo offesa.
    Poi lo vide avvicinarsi, e se prima era rossa per imbarazzo, ora non sapeva dire se il rossore sul volto era ancora per quel senso di disagio o dalla rabbia, e la sua vicinanza così stretta, dalla quale non poteva sottrarsi, la faceva sentire con le spalle al muro.
    - A me non dà fastidio se mi scambiamo per la tua ragazza, ma non...non voglio che questo dia qualche fastidio a te! - esclamò, con la voce tremante dal nervoso, per poi coprirsi il volto con le braccia - ...maledetto stupido, mi sono dichiarata ed è tutto qui quello che hai da dirmi? - e presa dalla rabbia, abbasso le braccia per poi prenderlo per il bavero dello yukata, scuotendolo - Stupido, stupido, stupido! sei uno stupido Takashi! - e fronteggiò il suo sguardo con uno esasperato e visibilmente deluso.
    - se non ti piaccio dimmelo e basta! - pensò, senza riuscire a dirglielo dalla paura che la rabbia si trasformasse nuovamente in tristezza portandola a piangere.
    Era talmente presa da quel turbinio di emozioni che non prestò minimamente attenzione ai fuochi d'artificio.
     
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  5. Marty =)
     
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    Morinozuka Takashi
    Stava per risponderle, quando la ragazza cominciò a strattonarlo, accusandolo di non aver risposto alla sua..
    -..dichiarazione? - commentò incredulo fra sè.
    Questa volta l'aveva davvero fatta infuriare, ne era certo. La ruota aveva ripreso a girare lentamente e Mori sgranò gli occhi realizzando quel che era successo prima. Lo sguardo deluso e rabbioso davanti a lui lo stava rodendo, si sentiva incredibilmente stupido per aver frainteso tutto, anche perchè..
    - Sayaka... -
    Si spostò velocemente accanto a lei, facendo traballare la cabina e ottenendo così le sgrida degli addetti alla sicurezza. Mise una mano sopra quella più piccola di lei, quasi per tranquillizzarla, mentre con l'altra le accarezzò il volto, fino a sfiorare con un dito l'estremità della bocca e, mentre i fuochi scoppiettavano sempre più velocemente, le sue labbra si posarono su quelle della ragazza. Ad un certo punto sentì degli applausi, probabilmente avevano terminato il secondo giro ed era iniziato il terzo.
    Non si era mai sentito così felice, adesso poteva comprendere quella sensazione di appagamento e di serenità che provavano Tamaki e Honey con Haruhi e Reiko.
    Si staccò da lei per riprendere fiato e, dopo averla baciata di nuovo, seppur con meno passione, le disse..
    - Mi piaci, ormai ne sono più che certo. -
    Sorrise dolce mentre posò la fronte contro la sua, mano nella mano. Il cuore gli batteva all'impazzata, doveva ancora assimilare quel che stava accadendo, eppure, poichè avevano già passato il punto più alto e il giro stava per concludersi, le diede dapprima un bacio sul collo per poi appoggiarsi sulla sua spalla e sussurrare sicuro di sè..
    - Lo sospettavo da un po' di tempo, ma prima volevo esserne certo...tu sei.. -
    Non riuscì a concludere la frase che gli inservienti, con occhi maliziosi, aprirono una porta della cabina per invitarli ad uscire. Fu il primo ad alzarsi e, sorridente, tese una mano alla ragazza.
    Era frustrato perchè, nonostante tutto, non era riuscito a dirle ciò che desiderava, tuttavia non riusciva a levarsi il sorriso dalla faccia.
    Quando anche Aya uscì dalla cabina l'allontanò dalla folla formatasi per accedere alla giostra, in silenzio. Tutto il coraggio e l'adrenalina che aveva provato poc'anzi sulla ruota panoramica stava sparendo, cominciava a provare imbarazzo e disagio.
    -"Come glielo dico?"-
    Stava camminando senza una meta precisa: in realtà avevano già fatto due volte il giro intorno alla ruota, ma il ragazzo si sentiva talmente impacciato e agitato da non rendersene conto. Avrebbe continuato a camminare fino all'infinito finchè avesse tenuto la mano di Aya.
     
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  6. Shin?
     
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    Sayaka Minami
    Irritata, delusa e amareggiata, nel vedere la faccia incredula di Mori le caddero le braccia.
    Come poteva essere cosi tardo anche in quella situazione? Assunse uno sguardo di rimprovero e voltò la testa offesa, gonfiando le guance, e fissando burbera lo spettacolo pirotecnico: con quello stato d'animo così affranto, non riusciva nemmeno a goderseli.
    Quando lui disse il suo nome, si girò oramai convinta di sentire qualche altra domanda o frase insensibile, e borbottò un -che c'è? - un poco rattristato, seppur con un lieve tono irritato e aggrottò le sopracciglia quando lui le si spostò accanto, provocando il traballare non proprio sicuro della cabina.
    Ma il tocco caldo delle sue mani, una poggiata sulla sua e l'altra ad accarezzarle la guancia, le diedero, oltre che recuperare il color peperone sul volto, una piccola scossa lungo la spina dorsale, quasi come un brivido, quando lui posò di sua iniziativa le labbra sulle sue.
    Frastornata, iniziò a pensare che fosse solo uno scherzo della sua immaginazione, e le ci volle il secondo bacio da parte del ragazzo per capire che non era un sogno: sentì l'adrenalina scorrerle perfino sul palmo della mano dalla felicità.
    Alla sua dichiarazione ridacchiò allegra, - meno male che te ne sei reso conto allora! - e poi gli regalò il sorriso più dolce e sincero che lei avesse mai fatto, mentre stavano fronte contro fronte.
    Si sentì stranamente tranquilla e rasserenata, anche se le sembrava ancora un sogno che i suoi sentimenti erano contraccambiati.
    Appena il ragazzo posò le labbra sul sul collo, le partì un'altro brivido freddo sulla schiena, questa volta più intenso, e gli lanciò uno sguardo imbarazzatissimo mentre lui le si appoggiava alla spalla.
    Il gesto l'aveva colta alla sprovvista, non le aveva dato fastidio, ma scoprire un lato cosi audace di Takashi l'aveva sorpresa.
    - Prima mi ha portata in camera sua...........forse sono io che penso troppo, decisamente. - e scosse la testa per scacciare quei pensieri, non doveva lasciarsi andare con i misteri della mente umana, voleva vivere quel momento meraviglioso al meglio.
    Arrossì, senza nascondere uno sguardo irritato di disapprovazione agli inservient per averlo interotto mentre stava per dirle qualcosa, prese la sua mano e, con le guancie arrossate ma visibilmente felice, si lasciò guidare, convinta che Takashi sapesse già dove andare.
    Ma alla seconda volta che passavano davanti alla ruota panoramica, fissò il suo voltò di lato e notò la sua agitazione dalla mano che diventava appiciccaticcia.
    Così impuntò i piedi facendolo fermare di colpo.
    - Takashi, stiamo girando intorno, te ne sei accorto? - domandò, senza troppo zelo - Senti, cosa stavi dicendo prima? Io sono cosa? E' per quello che stavi per dirmi che sei cosi agitato? - e sul suo volto apparve uno sguardo divertito - Dai~ finisci il discorso ♥ - e gli sorrise, assumendo un'espressione da bambina curiosa.
     
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  7. Marty =)
     
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    Morinozuka Takashi
    Il richiamo di Aya lo fece tornare in sè: non era da lui agitarsi così, in fondo non aveva motivo per farlo giacchè i suoi sentimenti erano ricambiati.
    -"Devo pensare a un posto tranquillo in cui portarla...ma dove?"-
    Il sorriso della ragazza non lo aiutava tuttavia a mantenere i nervi saldi. Si guardò intorno, ma gli unici posti che gli venivano in mente erano la collina in cui erano già stati e la ruota panoramica.
    -"A meno che..."-
    C'era un altro posto tranquillo in cui sicuramente nessuno li avrebbe disturbati, un luogo suggestivo che significava tanto per lui e la sua famiglia.
    - "Lì è perfetto"- pensò soddisfatto.
    Sorrise dolce alla ragazza e, senza proferir parola, le fece cenno di seguirlo. Si mise di fronte a lei, camminava lento, ma deciso nell'ostacolare la folla di gente. Continuava a girarsi per controllare che Aya fosse sempre dietro di sè, alla fine però decise che la prudenza doveva venire prima di tutto.
    - Tieniti stretta al mio yukata, non devo perderti. - l'avvertì apprensivo, prendendole la mano e portandola alla propria schiena.
    Una volta accertata la presa di Aya riprese a camminare spedito, allontanandosi sempre più dalla folla e dalle bancarelle: stavano tornando indietro.
    Con la strada deserta Mori prese nuovamente la mano della ragazza, ma questa volta la tenne stretta alla sua, camminando così affianco a lei. Sperava che lei non avesse intuito dove volesse portarla, voleva concludere il discorso in un luogo romantico e appartato.
    La villa Morinozuka cominciava ad intravedersi ed ormai anche Aya doveva aver capito dove volesse portarla. Spostò lo sguardo verso di lei per capire i suoi pensieri dalle sue espressioni: forse si stava agitando, anche se non ne capiva il motivo. Per tranquillizzarla si fermò..
    - Sayaka?- la richiamò a bassa voce.
    Non appena si voltò si chinò appena per baciarla, poi le scompigliò la frangetta e, con tono rassicurante le disse..
    - Siamo quasi arrivati. -
    La sua residenza era molto appariscente date le dimensioni, i giardini ben tenuti e le luci dei faretti, che di sera donavano un'atmosfera fiabesca. Stava per farla entrare dalla terza uscita laterale, quando il rumore di passi lo avvertì che qualcuno stava uscendo da lì. Prese quindi di peso la ragazza e la spostò oltre il muretto che fiancheggiava la strada, dove si trovava un parco reso pubblico di proprietà della sua famiglia.
    - Stai giù. - le disse con tono serio.
    Sebbene gli venisse da ridere assistendo a quella scena riuscì a trattenersi e fu pronto ad affrontare a muso duro...
    - Satoshi? Chika?? -
    Non appena i due ragazzi lo videro si pietrificarono: suo fratello infatti era stato messo in punizione e non poteva assolutamente uscire di casa.
    - Ta-Takashi!!! Ce ne andiamo subito, buttiamo la spazzatura e torniamo a letto!! -
    - Lo sapevo che ci avrebbero beccati, sei uno stupido che si è fatto beccare da quello stupido di tuo fratello. - commentò Chika visibilmente irritato.
    Subito Satoshi si sfilò un geta e lo usò come arma per colpirlo in testa.
    - Satoshi, sei in punizione, non puoi uscire. -
    Squadrò i due ragazzi con aria severa, ma quello che gli disse il fratellino gli fece perdere di mano la situazione.
    - Guarda che lo so che volevi portare a casa Aya-chan!! Vi abbiamo visti dalla finestra. Certo, lo so che tu sei un adulto che ha bisogno della propria intimità con la sua ragazza, ma lasciami dire una cosa: lei è brutta e tu meriti di meglio!! Con la tua bellezza, eleganza e forza saresti in grado di conquistare chiunque, ma Bakaya dovresti lasciarla perdere! E' antipatica ed è una maniaca!! Ti ricordi di quando mi ha messo quel vestitino orribile per andare al suo posto alle lezioni di pianoforte, vero?!? -
    Mori lo fulminò con lo sguardo e, con voce grave, gli disse..
    - Sono in grado di scegliere la mia ragazza, grazie. E vedete di tornare fra mezzora, altrimenti dirò tutto ai nostri genitori e alla famiglia Haninozuka. -
    I due ragazzi deglutirono spaventati e, in un attimo, si erano volatilizzati.
    Aveva dato per tutto il tempo le spalle al muretto, perciò non sapeva se Sayaka fosse rimasta nascosta o meno. Senza voltarsi le disse dispiaciuto riferendosi al fratello..
    - Esci pure....e scusalo, è solo un po' infantile. -
     
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  8. Shin?
     
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    Sayaka Minami
    Si aspettava chissà quale risposta, chissà quale reazione, sperava pure di vederlo arrossire totalmente.
    Ma niente di tutto ciò accadde, anzi, le fece cenno di seguirlo, e cosi si incamminarono tra la folla.
    Tutto ad un tratto del sembrò strano, ma spinta dalla curiosità si limitò ad andargli dietro...si sentì solamente più tranquilla quando ritrovò lo sguardo protettivo di lui, aggrappandosi alla stoffa dello yukata dalla schiena, per non perdersi.
    Non le era molto facile camminare cosi, doveva stare attenta a non incespicare nei geta del ragazzo e per questo, teneva lo sguardo basso, concentrata su dove metteva i piedi per non farlo cadere.
    Solo quando furono fuori dal viale si accorse che stavano tornando indietro, e pensò che data l'ora probabilmente la stava riaccompagnando a casa, cosi strinse la mano nella sua e sorrise, camminando al suo fianco silenziosa.
    Lungo il tragitto si perse a fissare rapita dei gattini che giocavano su un muretto, e solo quando si girò per tirare la manica al ragazzo si accorse che la villa dei Morinozuka era dietro l'angolo.
    Iniziò ad agitarsi un pochino, e guardandosi indietro si accorse che avevano già superato la salitella che portava alla via dove vi era la villa dei Minami.
    - ''Perchè stiamo tornando a casa sua?'' - si domandò la giovane, di sicuro Takashi non aveva sbagliato strada o se ne era dimenticato: la destinazione era proprio casa sua.
    Dopo il suo richiamo, voltandosi, si ritrovò a ricevere un bacio dolce e inaspettato, che la fece arrossire un pò mentre sorrideva pure quando le scompiglò la frangia.
    Appena stavano per entrare da un'entrata secondaria, Takashi la prese di peso e le fece superare il muretto del parco pubblico, per nasconderla.
    Non capì bene il motivo, se non quando senti le voci di Satoshi e Chika.
    Non li vedeva da un pò, e si sarebbe alzata a salutarli se Mori non le avesse chiesto esplicitamente di stare giù.
    Così si accovacciò per terra con la schiena appoggiata al muretto, e ascoltò la conversazione.
    Si tappò la bocca per non ridere, a sentire che il fratellino di Takashi era in punizione, e il commento di Chika mise a dura prova il suo sangue freddo, perchè rischiava di farsi scoprire se rideva.
    Apprezzava il lato tenero ma giusto che Takashi aveva nel confronti di Satoshi, che era ancora ingenuo...o cosi pensava, ma a sentire il seguito restò scioccata dalla precocità del ragazzo - ''alla faccia dell'ingenuo! Aspetta...quindi perchè Takashi mi ha portata qui?!'' - ma ancora di più dallo scoprire che il minore dei Morinozuka ce l'aveva ancora con lei per una storia successa ai tempo dell'elementari -''se l'è legata al dito! Non ci credo!''- e appena venne definita brutta, antipatica e maniaca, sbiancò per poi infuriarsi ma solo l'intervento di Takashi alquanto irritato la fece stare buona buonina lì dov'era, ad aspettare che lui le disse che poteva alzarsi.
    - Non sono una maniaca! - si sbrigò a dire non appena si alzò da terra, mentre si sedeva sul muretto e elegantemente lo scavalcava, quasi a volersi difendere con il giovane, sperando che le parole del parente non l'avessero in qualche modo traviato.
    - ...Satoshi mi detesta. Non posso credere che ce l'abbia ancora con me per quella faccenda... - commentò rabbuiandosi.
    Le dispiaceva aver scoperto che il piccolo Morinozuka pensava quelle cose di lei, voleva davvero bene a Satoshi, e tutto ciò l'aveva rattristata.
    - E poi...io non sono brutta! - esclamò battendo un piede a terra, irritata.
    In quanto ad infantilità, Sayaka faceva a gara con Satoshi a primo acchitto, ma il suo era orgoglio femminile -o cosi pensava lei- ma in realtà era solo sconvolta di aver scoperto che qualcuno di cosi importante per Takashi aveva una cosi brutta considerazione di lei.
     
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  9. Marty =)
     
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    Morinozuka Takashi
    L'osservò mentre scalava il muretto senza difficoltà nonostante fosse alto fino al suo bacino. Sorrise vedendola così agitata per i commenti di suo fratello: sembrava dispiaciuta e preoccupata per quello che Satoshi gli aveva detto mentre il ragazzo continuava a sorriderle, sereno.
    Tuttavia, quando il viso della ragazza si rabbuiò, cominciò a preoccuparsi seriamente per lei e per quel drastico cambiamento di umore.
    -"Non pensavo che anche lei considerasse così tanto Satoshi"-
    Ma il suo sguardo apprensivo non durò a lungo giacché Aya cominciò a sbattere un piede a terra come quando, da bambina, si irritava per le prese in giro degli altri bambini oppure perchè gli vietavano di giocare con lei.
    Sorrise intenerito dalla sua espressione così fanciullesca; l'avvicinò quindi a sè con un abbraccio e, fronte contro fronte, le sussurrò con tono pacato..
    - Sei stupenda, ma quando ti arrabbi così sei un po' buffa. -
    Temendo di averla fatta arrabbiare le diede un lungo bacio, per poi dirle sorridente, nuovamente fronte contro fronte.
    - In realtà tu piaci molto a mio fratello, da piccolo aveva un debole per te...finchè non l'hai vestito come una bambina. -
    Le accarezzò la nuca, stando attento a non scompigliarle la pettinatura, e aggiunse..
    - E comunque stai tranquilla, nessuno mi farà cambiare opinione su di te...mi piaci così come sei. -
    Avrebbe voluto restare abbracciato a lei ancora un po', tuttavia sapeva che, prima o poi, avrebbe dovuto riaccompagnarla a casa, quindi doveva dirle quello che pensava e nel luogo da lui prescelto.
    - In casa adesso non ci sarà proprio nessuno...seguimi. - le disse gentile tenendole la mano.
    Imboccò l'entrata secondaria e, oltrepassato l'antico dojo di famiglia e voltalo l'angolo, si ritrovarono nel giardino in cui erano già stati quella sera.
    Le luci si erano fatte più soffuse essendo l'ora più tarda di prima, tuttavia il sentiero di pietra sul ruscello restava ben illuminato. In lontananza si sentiva soltanto il gracchiare delle cicale, i rumori del matsuri erano ormai scomparsi.
    Quel giardino era speciale per lui, ma più di tutti lo era la panchina del nonno: adesso sì che sentiva di poter sedervi, insieme a Sayaka.
    In silenzio, l'accompagnò proprio da quella panchina, facendole spazio fra le braccia. Sentendo la sua testa contro il proprio petto si sentiva sereno, in pace.
    - Sayaka...posso farti una domanda? - le chiese serio.
    Quello che voleva dirle sulla ruota l'aveva già praticamente detto prima, tuttavia quel silenzio gli aveva fatto sorgere un presentimento che sperava non fosse vero.
    Non appena lei glielo consentì aspettò un attimo, indeciso su come porre la domanda, poi...
    - Da quanto tempo ti piaccio? -
     
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  10. Shin?
     
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    Sayaka Minami
    L'irritazione era tanta, la delusione ancora di più ma le riusciva meglio irritarsi per non dare a vedere il dispiacere.
    Solo quando sentì le braccia di Takashi che le circondavano le spalle stringendola in un'abbraccio si levò quell'espressione dal volto, e trovandosi di nuovo di fronte a fronte con lui, sorrise arrosendo, per poi gonfiare le guance imbronciata.
    - Come sarebbe a dire che sono buffa? - con le guance gonfie d'aria sembrava un criceto con la bocca piena di semi, ma lei non poteva vedere quanto fosse effettivamente buffa. E Sayaka aveva l'abitudine di assumere quella posa quando era irritata o imbronciata.
    Le sue guance si sgonfiarono appena il ragazzo la baciò, facendo arrossire, e il suo voltò si illuminò stupito alla splendida scoperta che il ragazzo le disse: Satoshi era in passato innamorato di lei? Che splendida notizia!
    Le apparve un sorrisetto divertito, che non lasciava presagire nulla di buono per il minore dei figli dei Morinozuka.
    - Pft, non vedo l'ora di vedere la sua faccia quando glielo dirò... - e diede un bacetto a fior di labbra al suo -oramai poteva considerarlo tale no?- fidanzato, per ringraziarlo di quella succulenta informazione appena confessata.
    Sorrise nuovamente alle sue parole dolci, spostando la fronte dalla sua per poter sistemargli i capelli, che a causa di quella posizione si era tutti scombinati. Le piaceva la sensazione di calore che le dava il suo abbraccio.
    Appena Takashi le prese la mano e le disse di seguirlo -sottolineando il fatto che era soli in casa- lei si ammutolì mentre il rossore sul suo viso faceva a gara per saturazione con il suo obi color vino acceso.
    - ''Aya, niente panico...'' - tentò di calmarsi, ma le parole di Satoshi le rimbombarono in testa.
    <<<i>Tu sei un adulto che ha bisogno della propria intimità con la sua ragazza
    >>, aveva detto prima il liceale, e ora lei osservava allibita e sotto sotto un pò felice la nuca del ragazzo, mentre camminava dietro di lui, senza lasciargli la mano.
    - ''Non che mi dispiaccia ma...insomma, non stiamo corren- ..certo che ha proprio una bella nuca...'' - e i suoi pensieri preoccupati si interruppero lasciandola immersa nel gongolamento più totale.
    Quando si accorse che erano tornati al giardinetto della residenza, provò un misto tra sollievo nel capire che aveva frainteso il giovane e si ritrovò a buffeggiarsi mentalmente di se stessa -''Hahaha, mi sà che Satoshi ha ragione...sono una maniaca.'' - e talmente immersa nel semi-disgusto verso se stessa si appoggiò al ragazzo con la testa sul suo petto, lasciandosi andare ad un sospiro, che fortunatamente poteva essere tranquillamente interpretato come segno di rilassamento totale e beatitudine.
    - Certo, cosa c'è? - rispose tranquilla, alzando gli occhi per cercare il suo sguardo, notando un silenzio alquanto strano.
    E infatti, appena sentì la domanda, sprofondò in un senso di pateticità tremendo, sentendosi ridicola ripensando a tutti gli anni passati ad osservarlo tenendosi tutto dentro.
    - Una domanda più imbarazzante non potevi trovarla. - e sospirò, con un sorrisetto amaro - Mi piaci dalle scuole medie, ma ripensandoci forse mi piacevi già da prima...basti pensare a come mi arrabbiavo quando non potevo venire a giocare da te...Ma l'ho realizzato solo in prima media.
    Per la verità volevo dirtelo durante il primo anno alle superiori, ma non ne ho mai trovato il coraggio...poi sei entrato all'Host Club e il resto lo sai...
    - e fissò le luci che illuminavano il laghetto, le cui oscillazioni dell'acqua create dalle carpe che vi nuotavano all'interno risplendevano alla luce dei faretti.
     
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  11. Marty =)
     
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    Morinozuka Takashi
    La risposta della ragazza confermò i suoi sospetti. Lasciò cadere la testa in avanti, travolto dai sensi di colpa.
    Alle medie considerava Aya soltanto l'amica d'infanzia, ma durante gli anni del liceo capì che era molto più di una semplice amica.
    La considerava speciale, quasi come una sorella minore, sebbene fossero coetanei. Nel tempo era cresciuta, ma per il ragazzo restava l'amica solare con cui poter parlare tranquillamente, con l'Host Club era diventata la sua cliente/salvagente, che gli permetteva, ogni tanto, di comportarsi come un ragazzo qualsiasi, non solo l'host selvaggio che prova un amore fraterno per il proprio cugino.
    Era stato proprio durante gli anni all'Host Club che aveva capito che Aya non era più soltanto un'amica, data la netta differenza fra lei e le sue compagne di liceo. Con le altre doveva stare attento agli atteggiamenti nei loro confronti, con Minami poteva permettersi di rilassarsi e agire naturalmente. Pensava che lei frequentasse l'Host Club per amicizia, non pensava che provasse per lui un sentimento diverso dal suo, oppure...
    -...penso che anche tu mi piacessi al liceo, solo che non capivo in che senso...ti ho sempre considerato speciale però.. - le disse accennando un sorriso.
    Purtroppo però gli anni erano passati e mentre lui provava qualcosa di indefinito per la ragazza, questa aveva le idee ben chiare dai tempi della scuola media. Ripensò agli eventi dell'Host Club, a quel club, che tanto gli aveva dato, ma che probabilmente aveva fatto soffrire la persona a cui al momento teneva di più.
    - Scusami se non mi sono mai accorto dei tuoi sentimenti, pensavo mi considerassi come un amico qualsiasi.. -
    Non appena pronunciò quella frase tuttavia gli tornò in mente un evento particolare, legato all'ultimo ballo natalizio a cui aveva partecipato come host/studente liceale. Ricordava che, in uno stato di sonnolenza, aveva tentato di baciarla, che lei si era arrabbiata con lui e aveva persino pianto: in quell'occasione, per la prima volta, gli era sfiorata l'idea di poter piacere ad Aya, e non come amico.
    -"....sono stato un insensibile."- pensò maledicendosi mentalmente.
    Si scansò dalla ragazza, sinceramente addolorato e trafitto dai sensi di colpa.
    Gli erano tornati in mente gli eventi dell'Host Club, la compagnia costante delle altre ragazze e, nonostante ciò, la presenza continua di Aya, innamorata di lui.
    - ....ti faceva male vedermi con le altre clienti? -
    Mille domande stavano affollando la sua mente, una più penosa dell'altra. Cominciava a sentirsi male dal rimorso e non poteva far altro che sfogarsi e promettersi che avrebbe rimediato a tutti gli errori passati.
     
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  12. Shin?
     
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    Sayaka Minami
    Sorrise dispiaciutaappena lui abbassò la testa affranto, capendo benissimo cosa gli passasse per la testa in quel momento: sensi di colpa.
    Tutte quelle scuse le trovava gentili da parte sua ma le trovava fuori luogo; rivangare il passato era una cosa inutile...e quando si distaccò da lei capì che ne era davvero addolorato, e decise cosi di tentare di risollevargli il morale.
    - Takashi, non ti devi scusare. Il passato è passato, non si può cambiare...e io da parte mia non ho mai fatto nulla per farti capire quello che provavo, quindi smettila di fare quell'espressione da cane bastonato. Non ce ne è bisogno, davvero! - e gli sorrise, accarezzandogli la testa, per poi stringersi al suo braccio, appoggiando la testa alla sua spalla. - Non buttarti giù cosi, o finirai per farmi preoccupare... - disse addolcendo lo sguardo, per poi sospirare all'ennesima domanda.
    Non c'era proprio modo di risollevargli il morale?
    - Mi faceva più male la loro ottusità nel non provare nemmeno a parlarti...sarà stato per il tuo aspetto da ''guardiano dell'inferno'' o per il tuo sguardo spesso assente a mò di triglia, ma loro erano davvero insopportabili, tutte li a correrti dietro per poi quasi non salutarti nemmeno. - e scoccò la lingua stizzita, ripensando a quegli atteggiamenti spocchiosi - Non sai quante volte gli avrei voluto urlare ''non vi mangia mica'' ma siccome ero già finita sulla lista nera di molte di loro - o forse di tutte?- mi sono fatta gli affari miei. - e si voltò a fissarlo sorridendogli, come se non avesse detto nulla che potesse averlo depresso ancora di più - Beh, meglio cosi...secondo me se mi fossi dichiarata a quei tempi le tue fan mi avrebbe sicuramente odiata, e probabilmente alcune si sarebbero vendicate in modi sicuramente peggiore del farmi sparire i libri di testo... - e accorgendosi di aver parlato troppo, si tappò la bocca sperando che non le avesse dato retta dato il suo disagio emotivo.
    - Mannaggia a me e alla mia linguaccia - pensò maledicendosi.
     
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  13. Marty =)
     
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    Morinozuka Takashi
    La prima risposta della ragazza non lo convinse molto: non poteva cambiare il passato, ma non per questo doveva far finta di nulla, dimostrarsi così distaccato ai sentimenti che Aya provava per lui negli anni della scuola. Fu soltanto quando la sua ragazza lo abbracciò che si rilassò del tutto e capì che, sentendosi così in colpa, non l'avrebbe fatta stare meglio.
    Le bastava davvero poco per farlo tornare in sè e di questo ne era grato. Dopo averle dato un bacio sulla nuca ascoltò divertito il resto che aveva da dirgli..
    - "Guardiano dell'inferno? Triglia?"-
    Sentendo quegli strani appellativi assunse la sua solita espressione indecifrabile, che subito tramutò non appena la ragazza si fece sfuggire un particolare: era stata vittima di bullismo.
    -"Ed è colpa mia."-
    Sapeva che non si poteva cambiare il passato ed era inutile rimuginarci su, sapeva anche che, sentendosi in colpa, avrebbe fatto stare male anche la ragazza, tuttavia...
    - ....dovevi dirmelo che eri vittima di bullismo, avrei potuto fare qualcosa. - le disse con tono freddo, quasi minaccioso pensando ai cattivi scherzi che aveva potuto subire in passato.
    Sperava che nessuno studente dell'Ouran le avesse fatto del male fisico, al solo pensiero si ritrovò a stringere con forza i pugni, le gambe improvvisamente contratte dalla tensione.
    Le sue clienti gli erano sempre sembrate molto timide e vergognose, aveva sempre rispettato il loro imbarazzo e non gli era mai sembrato di sbilanciarsi troppo con l'amica d'infanzia in loro presenza. Eppure loro avevano notato il suo rapporto più confidenziale con Aya e si erano sfogate su di lei, proprio loro che, davanti a lui, a momenti si vergognavano a fissarlo.
    Erano state tremende, così tremende da non farsi scoprire nemmeno da Kyoya Ootori, che di solito era il primo a scoprire fenomeni simili con le clienti dell'Host Club.
    Spostò arrabbiato lo sguardo su Aya, colei che lo aveva tenuto all'oscuro di tutto...
    -"Perchè è così....così..."-
    La ragazza aveva ancora la bocca tappata con entrambe le mani, pentita per l'informazione che si era lasciata sfuggire. Le guance, leggermente gonfiate, avevano un colorito lievemente rossastro e i suoi occhi, vispi e brillanti, ogni tanto si soffermavano sul suo volto per poi spostarsi e guardare verso il cielo o il ruscello. Nonostante fosse in parte arrabbiato con lei vedendo quell'espressione così bella seppur buffa per un attimo dimentico il motivo per cui teneva le sopracciglia aggrottate.
    -...come posso prendermela con te se mi fai queste espressioni così adorabili? - le disse infine con sguardo dolce, facendo sfiorare il proprio naso contro il suo.
    Per calmarsi ulteriormente fece un respiro profondo e attirò nuovamente a sè la compagna. Cominciò ad accarezzarle nuovamente la testa: quel gesto lo rendeva più rilassato e sereno, tuttavia non poté non chiederle..
    - Non ti hanno mai fatto del male fisico, vero? Perchè se è così devi assolutamente dirmi nomi e cognomi di chi ti ha maltrattato. -
     
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  14. Shin?
     
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    Sayaka Minami
    Lo sapeva, le sue parole aveva lasciato intendere che se l'era passata male a causa dei suoi sentimenti, per quello si era tappata la bocca.
    Fortunatamente però la sua faccia buffa aveva rasserenato il ragazzo, e quidi gli sorrise mentre i loro nasi si toccavano.
    Restò in silenzio mentre lui le accarezzava la testa, strabuzzando gli occhi alla sua domanda.
    Scoppiò quindi in una risata divertita, per poi sorridere sorniona mente gli cingeva il collo con le braccia - Takashi, credi davvero che mi sia fatta mettere i piedi in testa da un paio di oche? - e il suo sguardo lasciava intendere che niente del genere era accaduto - Piuttosto, che ne dici di farmi scordare quegli spiacevoli ricordi? - e si avvicinò per baciarlo, fino a quando non sentì dei passi in avvicinamento, e due voci fin troppo conosciute, appartenenti a sua zia Akane e alla madre di Takashi.
    - Che ci fà qui la streg-!- e si alzò di scatto, tirandolo per il braccio - Presto, presto...dobbiamo nasconderci! Non ho intenzione di diventare la sua vittima disignata stasera! - e aspettò che lui la guidasse in un angolo sicuro dove non li avrebbero visti, ad aspettare che le due donne passassero il giardino, sperando sempre che non si fermassero a chiaccherare.
    Per la verità, la sorella di sua madre aveva iniziato insistentemente a prenderla in giro da quando era iniziata l'università, con frasi del tipo ''Non ti sei ancora dichiarata? Cosa stai aspettando per farlo?'' o ''Saya-chan, se continui cosi Takashi si troverà una ragazza e tu resterai fregata!'' mettendola totalmente in agitazione.
    Quindi, farsi trovare in atteggiamenti amorosi con Takashi, a quell'ora, al buoi significava solo una cosa: commenti imbarazzanti a non finire. E quella megera era un genio quando si trattava di imbarazzare le persone, soprattutto se si trattava di sua nipote.
    Decisamente da evitare.
     
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  15. Marty =)
     
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    Morinozuka Takashi
    Era la prima volta che il ragazzo pensava che Sayaka, Aya-chan, la sua amica d'infanzia sapeva essere molto sensuale. Quando gli cinse il collo provò un brivido lungo la schiena, si sentiva talmente ipnotizzato dal suo sguardo da non accorgersi che qualcuno stesse arrivando. Lo capì soltanto quando lei, dopo averlo fatto alzare di forza, nominò la parola "strega".
    - Minami-san? - bisbigliò allarmato, guardando in direzione delle voci che, finalmente, era riuscito a focalizzare.
    Probabilmente la zia di Aya stava riaccompagnando a casa sua madre e, probabilmente, sarebbe stata invitata ad entrare, anche se era quasi l'una di notte. Nei giorni di matsuri infatti non c'erano orari e, se raramente il padre usciva a passeggiare per le bancarelle, la madre girava spesso con le signore Minami, Hanabi o Akane.
    Probabilmente adesso avevano appena varcato l'entrata laterale della residenza, in meno di tre minuti li avrebbero raggiunti.
    Il ragazzo si guardò intorno, in cerca di un nascondiglio. Entrare in casa era fuori discussione, avrebbero non solo rischiato di svegliare suo padre, ma anche di farsi beccare proprio dalle due donne. Le voci si facevano sempre più chiare e così Mori, avendo visto il posto perfetto dove nascondersi, prese in braccio Aya e, prima che questa potesse replicare, posò il dito indice sulle sue labbra. Le sorrise per tranquillizzarla e, vedendo il suo sguardo un po' spaesato, avrebbe voluto spiegarle tutto o rassicurarla con un bacio, ma quello non era proprio il momento migliore.
    Cominciò a correre, spostandosi sull'erba per far meno rumore, e si diresse verso il ripostiglio esterno poco distante, nel quale si trovavano attrezzi da giardino e strumenti utili per la nutrizione dei suoi due animali. Posò la ragazza in terra giusto quando si trovarono di fronte alla porta. Posò deciso una mano sul tetto della casetta e, in un attimo, raccolse le chiavi che teneva solitamente nascoste lì, poi aprì la porta e, sentendo le voci delle due donne sempre più vicine, spinse Aya dentro, per poi rinchiudersi dopo di lei. Prima che lei potesse fare qualsiasi cosa le prese una mano e, in un soffio, le bisbiglio..
    - Non dire nulla, non accendere la luce. Il ripostiglio è visibile da dove eravamo, potrebbero scoprirci. -
    Spostò nuovamente lo sguardo verso la finestra, lasciando spazio anche alla sua ragazza di vedere.
    Le due donne si erano sedute sulla panchina in cui erano stati loro; cercò di concentrarsi per sentire i loro discorsi...
    - Ma che strano, la panchina è calda.. - aveva detto sua madre.
    Il ragazzo deglutì quando la donna guardò nella loro direzione: se c'era una cosa che Mori aveva preso dalla madre era certamente la capacità di intuizione.
    - Tu dici? A me sembra normale...ma comunque, dicevamo: secondo me non avrà mai il coraggio di dichiararsi a tuo figlio, è ancora troppo infantile per quelle cose!! Non è che il tuo ragazzo è già fidanzato con qualcuna per caso? - gli aveva domandato cinguettante la signora Minami.
    Mori guardò di sottecchi Aya per controllare la sua reazione, ma poi tornò a guardare le due donne, che continuavano a discutere..
    - Non penso che Sayaka sia infantile come credi, semmai è mio figlio ad esserlo, non pensa ancora alle ragazze mi sa, è tutto preso dagli studi, il kendo, i suoi animali e il cugino. Anche se penso che, sotto sotto, abbia un debole per tua nipote. -
    - Tu credi veramente? Secondo me non ha molte chance, è troppo impacciata e piagnucolona. Ce la vedi la mia nipotina prendere l'iniziativa con un ragazzo? -
    Mori sorrise pensando a quanto la zia Akane si stesse sbagliando, dato che era stata proprio Aya a dichiararsi per prima e, la stessa "ragazza impacciata" lo stava provocando un attimo prima, su quella panchina. Si stava divertendo a sentire i loro discorsi, che sembravano volgersi al termine.
    - Questo non ci è dato saperlo, Akane-san. Piuttosto, ti andrebbe di continuare a parlarne in casa? La natura ci ascolta, e penso che certe cose sarebbe meglio tenergliele all'oscuro. -
    Mori sgranò gli occhi: ormai era certo che sua madre li avesse scoperti, tuttavia il sorriso che gli rivolse lo lasciò interdetto.
    - Volentieri! Devi anche darmi qualche direttiva per quel vestito che volevi che ti cucisse Aya-chan..non gliel'ho ancora detto, ma sono certa che scoppierà di gioia all'idea di crearne uno tutto da sola, per te poi! - continuò giuliva la signora Minami.
    - Va bene, avremo tempo per pensare a tutto, mio marito tanto dorme al piano di sopra, non gli daremo alcun disturbo. -
    Detto ciò la signora Morinozuka porse il braccio all'amica e, con il sorriso sulle labbra, la invitò ad entrare in residenza.
    Il ragazzo restò in silenzio, concentrato. Dopo un periodo ti tempo imprecisato mormorò a bassa voce, invitandola nel mentre a sedersi davanti a lui per poi cingerla con le braccia..
    - Sarà meglio restare qui finchè tua zia non se ne va...tutto bene? -
    Era certo che le parole della signora Minami l'avessero infastidita e lui era pronto ad ascoltarla.
     
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56 replies since 23/7/2013, 20:29   539 views
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