Fireworks & Heartbeat.

Morinozuka/Minami, Luogo: Matsuri a Karuizawa.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    A vederlo cosi intontito, gli tirò un pizzicotto sul braccio - Conosci qualche altra strega appartenente alla mia famiglia? Non è il momento di giocare a indovina chi! - commentò spazientita, non capendo bene perchè avesse perso la lucidità.
    Poi finalmente il ragazzo si riprese, anche troppo velocemente, e mentre lei cercava disperata un cespuglio abbastanza grande in cui farlo nascondere -aveva giurato a se stessa che si sarebbe buttata nel laghetto pur di non farsi scoprire- Takashi la prese in braccio e si diresse al capanno degli attrezzi.
    - Waa~h, ma sei un genio. - bisigliò sottovoce, per non farsi scoprire e lo abbracciò da dietro, mentre lui apriva la porta del ripostiglio.
    Si aspettava di trovare odore di chius unito a quello della terra, ma fù meravigliata di non percepire nulla di tutto ciò, anzi: c'era un'inteso odore di erba tagliata, unito a quello della lavanda.
    Iniziò a sperare che non li avessero visti, credendo anche che farsi beccare in un ripostiglio sarebbe stato peggio che sulla panchina.
    - Ho come l'impressione che qualcuno si prenda gioco di me. - pensò imbronciandosi, e solo quando Takashi le parlò si rimise sull'attenti.
    Una mossa falsa e le sue paure sarebbero diventate fondate.
    Si mise in ginocchio sotto la finestra, dopo aver tirato un pò più sù lo yukata per esser sicura che non si sporcasse. facendo capolino con mezzo volto: appena poggiò le ginocchia a terra sentì del terriccio sotto la pelle, e fù lieta di aver messo in sicurezza il suo duro lavoro di un pomeriggio.
    Con suo grande piacere, si accorse che potevano ascoltare i loro discorsi ma il suo stato d'animo mutò velocemente appena sua zia aprì bocca.
    Non trovando le parole giuste da dire, si limitò a serrare i pugni dal nervoso, fino a farsi diventare le nocche bianche.
    - Quella maledetta strega...perchè non si fà gli affari suoi! Giuro che me la paga! - sbottò sommessa, con le sopracciglia aggrottate.
    Se solo avesse avuto un pò di coraggio in più, sarebbe sicuramente andata a dirgliene quattro seduta stante, ma evitò per non fare scenate davanti a Takashi e a sua madre, e anche perchè uscire da lì seguita dal ragazzo li avrebbe messi nella situazione di dover rispondere all'imbarazzantissima domanda del ''cosa ci facevate lì dentro?'', alla quale il ''ci stavamo nascondendo'', per quanto fosse stato vero, sarebbe sembrato una scusa poco credibile, soprattutto alle orecchie di sua zia.
    Poi il suo nervosismo sparì alla parola vestito.
    Si dimenticò totalmente dei discorsi appena sentiti, iniziando a selezionare mentalmente una serie di stoffe -da quelle per il giorno a quelle più indicate per la sera- di varie tonalità.
    Solo quando sentì Takashi sedersi si ridestò per un secondo dai suoi pensieri, e gli si gettò al collo, fin troppo felice.
    - Whaaa♥ Hai sentito? Tua madre vuole che le prepari un vestito! Cosa pensi che vorrà? Che colore preferisce? - domandò sottovoce tutta allegra, ma per come si era lanciata addosso a lui, l'aveva sbilanciato, e il ragazzo aveva colpito con la spalla un rastrello che era caduto, facendo cadere un innaffiatoio metallico, provocando un rumore non indifferente.
    Restò pietrificata, e sperò solamente che le due donne fossero state abbastanza lontane da non sentirlo.
    Anche perchè, trovarli li cosi, con Takashi con le spalle al muro e lei che gli stava stretta addosso cingendogli il collo...beh, non sarebbe stata una bella situazione, ecco.
     
    .
  2. Marty =)
     
    .

    User deleted


    Morinozuka Takashi
    La gioia di realizzare un vestito per conto proprio aveva scavalcato le offese della zia Akane, tuttavia il ragazzo non si aspettava di ricevere un abbraccio così energico. Infatti, senza volerlo, si sbilanciò, facendo cadere un rastrello che colpì in pieno un innaffiatoio vuoto, di metallo. Invano servì impuntare il piede nel tentativo di afferrarlo per il manico e non farlo cadere a terra. Alzò di scatto lo sguardo per controllare che nessun altro oggetto fosse in bilico, poi, tenendosi stretta la ragazza, si rialzò e guardò oltre la finestra, in direzione della casa.
    Non c'erano rumori, nessuno era uscito di lì: erano salvi.
    Levò un sospiro di sollievo, poi con tono scherzoso disse ad Aya..
    - E poi tua zia dice che non sai prendere l'iniziativa con un ragazzo...però su una cosa aveva ragione: sei un po' impacciata. -
    Le diede un buffetto sulla guancia, per poi abbracciarla dolcemente e risponderle a bassa voce...
    - Tua zia ha chiesto a mia madre suggerimenti per il vestito, penso ti farà sapere colore e modello. -
    Spostò quindi gli occhi sul suo viso e, dopo averla baciata, aggiunse..
    - Metticela tutta! -
    Le sorrise tenero mentre le accarezzava dolcemente i capelli raccolti. Gli venne spontaneo, ad un certo punto, sfilarle il fermaglio, facendole ricadere i ciuffi castani sulle spalle.
    - Sei molto più carina così. - si giustificò con tono innocente.
    Riuscì a trattenere uno sbadiglio, ma a quel punto la ragazza lo risvegliò posando le mani sul suo petto, facendolo poggiare di spalle contro la parete. Lo stava per baciare, ma il ragazzo fu preso da un attacco di ridarella, seppur controllata.
    - Perdonami, ma mi sono tornate in mente le parole di tua zia: come fa a pensare che tu non sia in grado di prendere l'iniziativa con un ragazzo? - si giustificò facendole segno con uno sguardo verso la situazione che aveva creato, ossia metterlo a spalle al muro per baciarlo.
    La situazione era talmente assurda che non si stupiva neanche più di quanto stesse parlando a vanvera, con Aya poi. Era talmente felice, seppur un po' assonato, che non si rese nemmeno conto delle parole che stava per pronunciare.
    - Beh, anche mia madre non ci ha preso, dato che secondo lei io non penso ancora alle ragazze e non mi piace fa- -
    Il ragazzo riuscì a frenare la lingua in tempo, tuttavia sapeva che, ormai, il danno era fatto. Si sentì raggelare, si era esposto fin troppo, proprio con l'ultima persona a cui avrebbe dovuto esporsi. Il colorito del suo volto cominciò a farsi violaceo e improvvisamente non aveva più voglia di parlare.
    Doveva ancora abituarsi ad avere una ragazza, Aya lo stava mandando in confusione: doveva rendersi conto che, certe idee, non erano assolutamente da condividere con lei.
    In fondo lui era Morinozuka Takashi, non Tamaki Suou.
    -"Che mi è preso?"- pensò agitato, sentendo ancora la pressione delle mani della ragazza sul proprio petto.
    Per la prima volta in vita sua provò profondo imbarazzo e sperò vivamente che quello fosse solo un brutto incubo.
    -"Mi avrà preso per un maniaco adesso."- pensò trattenendo un nuovo sbadiglio.
     
    .
  3. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    Stava sprofondando dall'imbarazzo e dal terrore di averli messi entrambi in una situazione spinosa.
    Dopo aver tirato un sospiro di sollievo, guardo male il giovane quando le diede dell'impacciata concordando con sua zia, ma il malumore non durò nemmeno un secondo, e sorrise...alcune volte lo era ed era inutile negarlo.
    -Lascia fare a me! Le farò un vestito che vi farà impallide tutti!- commentò energica, lasciandosi accarezzare come se fosse stata una gattina ammaestrata.
    Aveva sempre invidiato i due animaletti di casa Morinozuka, che avevano sempre avuto le sue attenzioni, mentre lei doveva tenere un certo distacco per il suo bene; ma ora le cose erano cambiate e ora poteva gongolarsi nella sua gioia appena trovata.
    Quando poi si sentì i capelli scogliersi e lo vide giocare con il suo fermaglio, più che arrabbiarsi per la messa in piega oramai rovinata, trovandoselo cosi vicino, si sentì le gote infiammarsi e chiuse gli occhi, appoggiandogli le mani sul petto, avvicinandosi per baciarlo.
    Alla sua risata, si fermò le fissò incredula, non capendo cos'avesse da ridere, e solo quando capì la situazione, quello che doveva esser solo un lieve rossore sul volto divenne molto più vistoso, e gonfiò le guance per l'agitazione.
    - No-non è colpa mia! Ch-che male c'è se mi è venuta voglia di darti un bacio? E poi eravamo già cosi da prima! - esclamò balbettando per l'imbarazzo, sfidando il suo sguardo.
    Alla confessione interrotta troppo tardi, la sua espressione cambiò notevolmente, passando da un totale imbarazzo ad un sorriso sornione.
    - E poi dici a me, eh?...Perchè non finisci la frase? Sei più malizioso di quanto vuoi far credere! Anche prima, sulla ruota, mi hai baciato il collo...quanto vorrei dirlo a Satoshi, chissà se ti darebbe del maniaco. - e ridacchiò divertita.
    Notò infine un bagliore di stanchezza nel suo sguardo, e gli accarezzò la guancia.
    - Stavo pensando che forse mi conviene andarmene mentre la zia è con tua madre...non vorrei che accorgendosi della mia acconciatura rovinata mi facesse una marea di domande...sai non vorrei già scoprire fin dove arriva la tua malizia! - e soffocò una risatina, tirandogli la guancia.
     
    .
  4. Marty =)
     
    .

    User deleted


    Morinzuka Takashi
    Non appena lei gli ricordò del bacio sul collo poggiò una mano sulla fronte, all'apice dell'imbarazzo. La fece scendere giù fino alla bocca, al fine di coprire un nuovo sbadiglio.
    -"Mi sta venendo sonno...no, devo controllarmi."-
    Non era infatti passato molto tempo da quando Honey gli aveva confidato una cosa di cui non si era mai reso conto: quando gli veniva sonno iniziava a comportarsi da dongiovanni, un comportamento simile a quello di Tamaki all'Host Club.
    -"Forse è per questo che prima le ho detto quelle cose.."- pensò strabuzzando gli occhi dal sonno.
    Era partito all'alba per raggiungere Karuizawa e la stanchezza del viaggio cominciava a sentirsi.
    La carezza di Aya gli fece finalmente spostare gli occhi su di lei, che aveva perso l'espressione beffarda di prima. Stava per ribattere la sua ultima affermazione, ma il tiramento di guancia gli impedì di esprimersi.
    - Ah sì? - le disse dopo con tono malizioso.
    Per ripicca le fece uno sguardo accattivante, si girò di fronte a lei e le prese i polsi, spingendola contro la parete.
    Lo scontro fece cadere per terra due scatolette di cibo per gatti che Satoshi aveva comprato per volere del fratello il giorno prima, ma il ragazzo non ci badò molto. Lasciò leggermente la presa, preoccupato di averle fatto del male. Stava nuovamente tornando in sè, anche se, in quella situazione, avrebbe tanto voluto baciarla, un ultimo bacio prima di riaccompagnarla a casa.
    Il suo sguardo si addolcì, i suoi occhi volevano tranquillizzarla, e quando ormai a separarli vi erano pochi millimetri...
    - .....ma che....? -
    Mori spostò gli occhi nella direzione della voce a lui familiare: Satoshi si trovava sulla porta e su di un braccio teneva un cucciolo di gatto randagio.
    - Ta-Taka...che stavate facendo?? - borbottò a bassa voce senza distogliere lo sguardo dalla coppia.
    Mori, in silenzio, si staccò lentamente da Aya, lasciando libero un polso e prendendo con l'altra mano quella della ragazza. A disagio, il ragazzo trattenne un nuovo sbadiglio, di cui però si accorse il fratellino..
    - Oh!! Hai dilatato le narici, significa che stavi sbadigliando e hai sonno!!! Ecco perchè stavi appiccicato ad Aya-kun!! - esclamò più sollevato il ragazzino indicando il naso del fratello.
    - E tu!! - continuò indicando Sayaka.
    - Approfittarti di Takashi in questo momento, sei proprio una manipolatrice di menti!! Come quella volta là!!!! - esclamò riferendosi alla tortura a cui lo aveva sottoposto da piccolo.
    Mori non poteva più sopportare le offese di Satoshi, così con tono serio gli disse..
    - Satoshi, sto bene. Non ho agito così per quel mio...problema. A me piace Sayaka, la amo, e so che anche tu le vuoi bene in realtà. Adesso dai da mangiare a quel gatto, io la riaccompagno a casa. -
    Superò con passo deciso il fratello e, prima di richiudere la porta, concluse a bassa voce..
    - A quest'ora dovevi essere già a letto, perciò non fare troppo rumore o i nostri genitori ti scopriranno. -
    Temendo di essere stato troppo duro con lui lasciò la mano di Aya e, con sguardo tenero, diede una carezza sulla testa a Satoshi e al micio, per poi tornare, serio, accanto alla ragazza.
    Senza dire parola si incamminò con lei, le braccia conserte e lo sguardo fisso davanti. L'aria si era fatta più fresca e, a causa della ramanzina al fratello, si sentiva decisamente più sveglio di prima.
    Erano ormai usciti dalla residenza senza farsi notare, ma Mori non aveva ancora proferito parola, dubbioso che le parole di Satoshi avessero trasmesso strane idee ad Aya.
     
    .
  5. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    Era tremendamente esilarante vederlo cosi imbarazzato, e quel rossore sul viso lo rendeva tremendamente carino.
    Ma senza rendersi conto si ritrovò lei con la spalle alla parete, di sicuro non si sarebbe mai aspettata una reazione cosi dal ragazzo, e si segnò un promemoria mentale,mentre un rumore di qualcosa di metallico le rotolava accanto.
    -'' Ok...mai stuzzicare Takashi quando è mezzo assonnato. - pensò con un velo di preoccupazione, seppur ammaliata dal suo sguardo.
    Quella sua azione aveva svelato ad Aya un lato più maturo del ragazzo, cosa che non si aspettava di scoprire cosi presto, ma di certo era ancora più stupita dal fatto che le stava bloccando i polsi.
    Aveva forse paura che scappasse?
    - Devo dartene ragione, non è bello trovarsi con le spalle al muro... - mormorò tentando di smorzare quell'atmosfera un pò strana che si creata, e vederlo sorriderle bonario la tranquillizzò, tanto che rispose al sorriso e chiuse gli occhi nel vederlo avvicinarsi per baciarla.
    Poi sentì una voce, e prima di riuscire ad aprire bocca li aveva trovati cosi, alzando lo sguardo, incrociò quello di una creaturina adorabile, che le rapì il cuore.
    Restò imbambolata a fissare estasiata quella piccola palla di pelo, e solo quando Satoshi le urlò contro si riprese squadrandolo.
    - Genio, sono io quella che era bloccata, non lui. - borbottò stizzita, e lasciò che fosse Takashi a spiegar la situazione- quando disse che l'amava arrossi vistosamente facendo un piccolo sorriso dolce- per poi tornare a guardare il piccolo gattino in estasi.
    L'unica cosa che voleva fare era portarselo a casa, era cosi piccolo e adorabile! -Awww, voglio spupazzarmelo tutto! Adesso vado ad accarezzarlo! -
    Si tolse la terra dalle ginocchia, e uscì dietro Takashi, per fargli chiudere il capanno.
    Lo lasciò tranquillizzare a suo modo il fratello, per poi vederlo iniziare ad incamminarsi verso l'uscita.
    Aya lo fissò strabuzzando gli occhi sconvolta: la stava davero riaccompagnando a casa senza farle nemmeno giocare con quel piccolo batuffolo peloso? Guardò la figura di Takashi che s'allontanava, poi il gattino, Takashi, il gattino, di nuovo Takashi, di nuovo il gattino, e infine non riuscì a nascondere uno sguardo disperato anche se si trovava di fronte a Satoshi mentre dava un grattino veloce al gattino, che rispose con un ''mah!'' deliziato, con l'espressione di un cane bastonato seguì di corsa il giovane in yukata blu.
    Seguì in silenzio il ragazzo, mentre l'irritazione di quella fuga di Takashi la faceva pian piano arrabbiare: se ne erano praticamente scappati senza darle il tempo di coccolare quel gattino.
    E Takashi sapeva bene della fissazione di Aya per i gatti.
    Quindi, perchè quella fuga?
    - Ti sei imbarazzato perchè tuo fratello ci ha visti insieme? - domandò a bruciapelo, senza guardarlo in faccia.
    -Per colpa tua che te ne sei andato cosi in fretta non sono riuscita a prendere in braccio il gattino. - borbottò semi offesa, con le guance gonfiate.
     
    .
  6. Marty =)
     
    .

    User deleted


    Morinozuka Takashi
    Non fu tanto la domanda di Aya, ma il suo tono sprezzante a ferire Mori, che si era finalmente fermato e voltato verso la sua ragazza. Questa volta però la sua espressione offesa da criceto non gli suscitò alcun riso, ma anzi, lo fece stare seriamente in colpa, anche se...
    -"C'è davvero rimasta male solo per il gatto oppure sta fingendo?"-
    Sapeva della sua fissa per i gatti, tuttavia in quel momento non vi aveva badato molto, più preoccupato che lei potesse mettere in dubbio il suo affetto a causa di quella sua strana "mutazione caratteriale".
    Rammaricato, le prese una mano e, con sguardo basso, le disse..
    - Mi dispiace, pensavo che... -
    Ma in quel momento un rumore di passi in corsa frenò la sua lingua.
    - Takashi!! - urlò qualcuno, Satoshi, in lontananza.
    Fortunatamente erano abbastanza lontani da casa, perciò era poco probabile che i suoi genitori avessero sentito la chiamata del fratellino. Spostò lo sguardo oltre Aya e vide, sorridente, Satoshi con in braccio il piccolo felino con un'espressione poco felice.
    - Non correre, lo farai stare male! - lo ammonì subito Mori.
    Non appena il piccolo Morinozuka li raggiunse domandò retoricamente senza guardare Aya..
    - Sarebbe un guaio se rientrando a casa il gattino facesse rumore e svegliasse il papà, no? Vedendolo la mamma se ne innamorerebbe, però mi metteranno al novantanove per cento in punizione perchè sono uscito...dico bene? -
    Spostò distrattamente lo sguardo sull'amica, per poi tornare al fratello maggiore e chiedergli..
    - Che facciamo? Io e Chika volevamo portarlo dal veterinario domani mattina, ma nessuno dei due può uscire...che si fa? -
    Mori non distolse mai lo sguardo dolce su quel batuffolo di pelo nero dagli occhi color del cielo. Gli fece due grattini sotto il mento e dietro l'orecchio destro, lasciando poi spazio ad Aya di coccolarselo per benino.
    Quando il micio sentì le carezze della ragazza cominciò a miagolare felice, quel verso così candido raddolcì anche Satoshi, che si unì all'amica facendolo giocare con il proprio dito.
    - Adesso non lo fai più il monello, nè? Prima questo gattino non voleva proprio farsi raccogliere da me! Ma poverino, era solo e io e Chika abbiamo cercato ovunque la sua mamma stasera ma non l'abbiamo trovata! E di notte fa freddo, potrebbe farsi male, potevano investirlo di notte, in fondo è nero e non si vede molto!! - si giustificò Satoshi affidando il micio alle braccia di Aya, in modo da poter gesticolare meglio con il fratellone.
    - Oh no, mi ha graffiato lo yukata!! E meno male che è un cucciolo di gatto. - esclamò stizzito guardandolo il felino, che non smetteva di miagolare felice per le coccole della ragazza.
    Anche Mori cominciò a giocare con il gattino, intenerito dalle parole dolci di Aya per l'animale.
    - ....hey, voi due: sembrate una mamma ed un papà con il loro primo figlio. -
    Takashi strabuzzò gli occhi sentendo il commento del fratello, non si aspettava di sentirgli dire una frase simile. Con quell'affermazione però il ragazzino approvava il loro fidanzamento, ne era certo. Gli sorrise tenero mentre le guance arrossivano appena per l'imbarazzo.
    - Takashi, sei tutto rosso!! Ahahahah!!! - esclamò ancora Satoshi, felice come una pasqua.
    - Satoshi, è meglio che torni a casa adesso. Che ne dici di regalare il gatto a Sayaka? - domandò serio al fratello, che rispose imbarazzato dicendo..
    - ...veramente è quello che pensavo di fare...ma solo perchè i nostri genitori potrebbero scoprire che sono uscito stasera!! E poi quel cosino mi ha già riempito di graffi e peli, penso che sia così pazzo da preferire la compagnia di Aya-kun più della mia. -
    Mori sorrise al fratellino, sapeva che quella era tutta una montatura e che, anche lui, voleva fare un regalo a Sayaka, magari come segno di pace in nome di quel vecchio scherzetto della ragazza.
    - Ti piacerebbe prenderti cura di questo gattino? - domandò infine con sguardo dolce alla sua ragazza.
    Diede ancora una carezza al micio, in attesa di sentire il responso di Aya.
     
    .
  7. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    Non capiva davvero il comportamento di Takashi, ma capì dal suo sguardo e dal tono della sua voe che era preoccupato.
    - ''Preoccupato di cosa?'' - si chiese gonfiando le guance e guardandolo interrogativa.
    Aspettava con il battito cardiaco accellerato che lui le spiegasse, che lui esternasse i suoi pensieri, a volte cosi chiari e altre cosi incomprensibili, ma il rumore dei passi frettolosi, il nome di lui urlato e l'ammonimento che venne subito dopo le fece capire che la stupidità di Satoshi aveva colpito ancora: apparire due volte al momento sbagliato aveva appena segnato un nuovo record per il piccolo Morinozuka.
    Si voltò con un'espressione irritata, che svanì subito in un nignolo di luccichii quando vide il gattino.
    Mentre i due parlavano, lei continuava a fissare il gattino, che la fissava a sua volta ipnotizzato, e solo quando Takashi smise di accarezzarlo il gattino si mosse tra le braccia di Satoshi, e lei, per paura di vederlo cadere a terra -considerando la stupidità di Satoshi, si avvicinò ed iniziò a grattargli la testa, per poi accarezzarlo meglio e fargli del grattini sotto il collo, mentre quest'ultimo miagola tutto felice.
    - Non mi meraviglio che non si sia lasciato prendere da te...hai la delicatezza di un'ippopotamo Satoshi, guarda come lo tieni! - commentò per poi rivolgersi al gattino non appena se lo ritrovò in braccio - Povero piccolo, ti ha sballonzolato in giro come se fossi un piccolo peluche, vero? - e se lo appoggiò addosso mettendolo comodo, mentre la piccola palla di pelo si allungava ad odorarle il naso, per poi strusciare la testolina sulla sua guancia, facendo le fusa.
    - awww, come sei carino! - esclamò ridendo, accarezzandolo completamente rapita, sorridendo poi ai due mentre il piccolo miagolava mettendole una zampa sulla guancia per attirare la sua attenzione.
    Al commento di Satoshi, probabilmente lei divenne ancora più rossa del ragazzo, ma fù felice per quella affermazione, sperando che forse non ce l'aveva davvero con lei.
    Guardo il graffio nello yukata del giovane, e gli disse sorridendo - Satoshi, se vuoi ci penso io a ripararti lo yukata... - come se non le avesse mai detto cattiverie, si vedeva che il gattino aveva gioviato al suo umore.
    E, ciliegina sulla torta, i due avevano pensato di affidarle il gattino.
    Felice, scoccò un bacio sulla guancia a Satoshi, per poi volteggiare con in gattino in braccio.
    - Grazie! Vedrete che si troverà bene con Chii-chan e Hiroki! Neh, Sora? - domandò al gattino, che dopo un miagolio di assenso appoggiò la testa sul suo braccio e chiuse gli occhi mentre la ragazza lo accarezzava delicatamente.
    Era ovvio che si sarebbe resa cura di lui in maniera impeccabile, anche se probabilmente l'avrebbe viziato fino all'inverosimile.
    Poi non capì perchè satosh li salutò frettolosamente, con il volto rosso, e guardò Takashi in cerca di una spiegazione logica, ma vedendolo trattenere una risata e poi uno sbadiglio decise di lasciare perdere.
    - Sarà meglio andare, qualcuno si è addormentato e direi che a qualcun altro manca poco per fare lo stesso. - mormorò, e con la mano libera strinse a sè il braccio del ragazzo, in modo da portela riappoggiare sotto il braccio sulla quale sonnecchiava il batuffolo nero, incamminandosi verso casa sua.
    Nel silenzio spezzato solo dal tacco di legno del geta che si apoggiava con un sonoro tuck sull'asfalto, Aya ripensava a tutto quello accaduto in una sola sera: il suo aiuto, i sorrisi, le risate, l'imbarazzo, le lucciole e la sua dichiarazione, la ruota, quella lunga passeggiata fino alla panchina, il capanno...ancora non le sembrava vero.
    - Takashi io...sono davvero felice. Non mi sembra ancora vero che sia successo tutto questo. e si voltò a fissarlo, sorridendogli dolcemente.
    - Sono felice di essermi innamorata di te. - disse arrossendo un poco, mentre svoltavano l'angolo e oramai si vedeva il portone della dimora dei Minami.
    Le uniche luci accese era quelle che Aya aveva appeso alle travi della veranda, della lanterne di forma sferica grosse come delle palle di natale, che davano una piacevole luce soffusa, visibili attraverso la siepe che circondava la residenza.
    Si fermò davanti al portone fissando Sora che dormicchiava sbattendo un'orecchia, evidentemente stava sognando qualcosa.
    Non sapeva bene cosa dirgli, se dargli la buonanotte e basta o se invitarlo a fare qualcosa il giorno dopo, cosi restò imbarazzata di fronte a lui.
     
    .
  8. Marty =)
     
    .

    User deleted


    Morinozuka Takashi
    Alla proposta di Aya guardò il fratello: era imbarazzato, a tal punto da rispondere all'amica soltanto con un cenno di testa poco convinto. Non appena poi questo confermò l'idea di regalarle il gattino la ragazza gli diede anche un bacio sulla guancia, facendolo diventare rosso come un peperone.
    - Gua-guarda che se lo tratterai male io...ah, lasciamo perdere. -
    Vedendo l'amore che stava riversando sul felino Satoshi si ammutolì, lasciando spazio ad un sorriso amorevole verso la ragazza.
    - Forse Aya-kun è davvero la ragazza giusta per te, Takashi. - commentò a bassa voce il piccolo Morinozuka, in modo da non farsi sentire da Minami.
    - Piace anche te, vero? - gli replicò ingenuamente Mori.
    Questa domanda rese Satoshi più rigido e imbarazzato di prima, le guance ancora più rosse. Si guardò intorno, poi sorridente gli diede una pacca sulla spalla ed esclamò tutto d'un fiato..
    - B-beh, ci vediamo allora! Ciao ciao, BakAya!!! -
    E detto ciò si dileguò via, perdendo ad un certo punto persino un geta. Mori non riuscì a trattenere una risata di fronte a quella scenetta: si sentiva felice per l'approvazione di suo fratello, era contento che una persona così speciale per lui stesse dalla sua parte.
    Lo stare ancora in piedi gli ricordò per l'ennesima volta le poche ore di sonno fatte la notte precedente. Riuscì a trattenere uno sbadiglio, ma questa volta anche Aya se ne accorse. Le sorrise grato mentre lo prendeva per il braccio e, silenziosamente ma con uno sguardo impagabilmente felice, lo accompagnava a casa propria.
    Commentò con un sorriso la sua prima confessione: anche lui era al settimo cielo per quello che era successo e per le emozioni che, per la prima volta, aveva provato stando con lei.
    Fu tuttavia preso contropiede alla sua ultima affermazione. Ripensò agli anni trascorsi, anni in cui lei era segretamente innamorata di lui, all'oscuro di tutto. Provò a risponderle, ma non sapeva cosa dirle, perciò resto in silenzio.
    Le luci soffuse oltre la siepe lo avvertirono che, purtroppo, erano giunti alla residenza Minami. Spostò anche lui lo sguardo su Sora, che dormiva con espressione beata sul petto della ragazza.
    Dimenticandosi improvvisamente dell'imbarazzo di poco fa le disse con tono dolce, indicandole un orecchio del gatto che, ogni tanto, si muoveva..
    - Starà facendo un bel sogno.. -
    Fece un'ultima lunga carezza al micio, poi posò gli occhi su quelli di Aya per un tempo imprecisato.
    Non sapeva cosa dirle, non si era mai sentito così a disagio, poco padrone della situazione. Ormai erano passati alcuni minuti da quando i due si stavano fissando in silenzio e Mori percepì, da parte della ragazza, una sorta di amareggiamento. Lei stava per augurargli la buona notte quando lui l'abbracciò di colpo, facendo ovviamente attenzione a non schiacciare Sora. Prima che lei potesse aggiungere altro la baciò, un lungo bacio che voleva esprimerle tutto l'amore che provava per lei.
    Quando si staccarono per riprendere fiato, sorridente seppur imbarazzato le disse..
    - Ti va se ti accompagno domani mattina dal veterinario? -
    Si ricordò infatti che in quel momento maggiore priorità doveva averla quel cucciolo di gatto randagio: avrebbe avuto altre occasioni per invitarla ad un appuntamento ufficiale.
    Sorrise alla risposta affermativa di Aya e, dopo un bacio sulla guancia, posò la fronte su quella della ragazza e chiuse gli occhi, in silenzio.
    Si sentiva bene in quella posizione, felice e rilassato.
    Ormai però era davvero giunta l'ora di andarsene, sarebbe stato un guaio se la zia Akane li avesse beccati in quella posizione, così le sussurrò a bassa voce.
    - Grazie per esserti innamorata di me e per avermi aspettato. -
    Le diede ancora un bacio sulla fronte e, dopo averle scompigliato affettuosamente i capelli, se ne andò via, in silenzio.

    Ormai era quasi arrivato a casa sua, quando incrociò per strada la signora Akane Minami, le guance un po' rosse probabilmente perchè aveva bevuto qualche bicchiere di vino di casa Morinozuka.
    - Oh, il giovane Morinozuka!! Sei stato tutta la serata da solo? - gli domandò con occhi socchiusi non appena lo riconobbe.
    - Non proprio signora Minami, buona notte. - le rispose gentile facendo un inchino.
    Fortunatamente la signora non indagò oltre e, dopo avergli sorriso, se ne andò via, barcollando un po' a destra e un po' a sinistra.
    In quel momento tirò fuori il cellulare e, in un attimo, compose un messaggio per Aya.
    La zia Akane sta tornando a casa, sembra che abbia bevuto un po'.
    Dimenticavo: buona notte, dai una carezza da parte mia a Sora-chan.

    Sorrise soddisfatto del testo e premette "invio".
    Ormai aveva raggiunto il cancello principale, lo oltrepassò e intravide la luce dell'ingresso ancora accesa. Entrò in casa senza fare rumore e, nonostante la sala di accoglienza degli ospiti fosse ancora illuminata, non trovò sua madre in piedi.
    Si sentiva così felice che avrebbe voluto che qualcuno, in quel momento, percepisse la sua gioia e ne venisse contagiato. Ma purtroppo non c'era nessuno e così, facendo attenzione a non far rumore, salì per le scale e si rinchiuse in camera sua.
    Con il sorriso ancora in volto, si spogliò e, nonostante la stanchezza, decise di farsi un bagno non solo per levarsi il sudore dovuto al caldo e alle troppe emozioni provate quella sera, ma anche per prendersi un momento di riflessione sulla giornata trascorsa. Non appena però si immerse nella vasca qualcuno irruppe nel suo bagno: era Satoshi, coperto soltanto da un asciugamano che, in un attimo, fu lanciato accanto a quello del fratello.
    - Aaaaah, ma è bollente!! - esclamò a bassa voce il più piccolo dei Morinozuka non appena entrò nella vasca già occupata dal fratello.
    Takashi in risposta assunse la sua classica espressione da tonno, per poi chiedergli..
    - Ti ho svegliato? -
    Il fratellino gli sorrise e, euforico, gli spruzzò qualche bolla di sapone in faccia e iniziò a ridere a crepapelle per la sua espressione.
    Prima che Mori potesse dirgli di fare silenzio, il piccolo Satoshi iniziò a raccontargli tutto d'un fiato..
    - Non riuscivo a dormire Takashi, ero troppo preso da dei pensieri su di te ed Aya-chan!! -
    Mori inarcò il sopracciglio sentendo il nomignolo che aveva dato alla sua ragazza pensò..
    -"Da -kun è passata a -chan adesso."-
    La vasca era abbastanza grande da contenere entrambi, una cappa di vapore si fece sempre più consistente nella stanza.
    - Insomma, lei è molto bella, è innegabile! E poi gli affari della sua famiglia vanno a gonfie vele, anche dal punto di vista economico quindi è un buon partito. E ci conosciamo da anni, i nostri genitori sono loro amici, penso proprio che per voi andrà tutto benissimo!! Ma è bene che vi assumiate le responsabilità in quanto eredi della famiglia Morinozuka e Minami, perciò urge pensare alla data del matrimonio!! -
    Sentendo la parola "matrimonio" Mori si pietrificò, tuttavia il fratello sembrò non badarci troppo giacchè continuò a dirgli mentre gli lavava le braccia e la schiena.
    -Ecco perchè sono rimasto sveglio!! Ho acceso il pc e mi sono messo a cercare qualche chiesetta carina, nipponiche ed europee!! Penso che la cerimonia in chiesa infatti sia la più appropriata per voi due, è elegante e ricca di significato! Le chiese migliori sono senza dubbio quelle italiane, quella di San Pietro a Roma poi raccoglie molti oggetti d'arte di artisti che hanno fatto la storia!! Altrimenti si potrebbe andare in una chiesa parigina di cui non ricordo il nome, ma ripensandoci sul sito c'è scritto che non vi celebrano cerimonie...certo però che sarebbe un guaio se, sotto sotto, Aya-chan si innamorasse di me, che ne dici? - concluse sorridente, grattandosi il capo per l'imbarazzo.
    Nonostante quel discorso fosse ancora inappropriato, Mori apprezzò l'entusiasmo del fratello, a cui in risposta diede una carezza affettuosa sulla nuca. Non si aspettava inoltre che per un bacio sulla guancia potesse agitarsi a tal punto da pensare che Aya avesse un debole per lui.
    -"E' ancora infantile dopo tutto, però ci vuole davvero bene."- pensò sorridente mentre, a ruoli invertiti, gli lavava la schiena.
    Dopo avergliela sciacquata provocandogli inavvertitamente qualche risata gli disse con tono apprensivo..
    - Grazie del pensiero, ma adesso è meglio che ti asciughi e vada a dormire, prima che il papà si svegli. -
    Satoshi ricambiò il sorriso amorevole e, in un attimo, era già uscito dalla vasca, un asciugamano legato in vita e l'altro a mo' di turbante sulla testa.
    - Buona notte fratellone, sei un grande! - gli disse ancora prima di uscire definitivamente dal bagno e dalla stanza.
    Mori ricambiò il saluto con un cenno e, dopo essere rimasto ancora a mollo qualche secondo, uscì e si lasciò avvolgere dalla morbidezza del proprio accappatoio.
    Posò uno sguardo sul letto, dove aveva appoggiato il cellulare e notò che Aya gli aveva risposto; lesse il messaggio e, con il sorriso stampato sulle labbra, indossò il pigiama e, senza preoccuparsi troppo per i capelli bagnati, si infilò sotto le coperte: in pochi secondi crollò in un sonno profondo.
     
    .
  9. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    Non credeva di farsi spiazzare ogni volta dai suoi abbracci e dai suoi baci, e quasi maledì di avere il piccolo orfanello tra le braccia, avrebbe voluto nascondersi il volto con le mani, se lo sentiva bollente e sapeva bene di esser diventata completamente rossa ma alla sua domanda non riuscì a trattenere l'entusiasmo, che le illuminò il volto, visibilmente felice.
    - Ce-certo che mi và bene! Ti aspetto alla fine della salita, giù all'angolo! - e gli sorrise allegra.
    - ''Posso considerarlo come un'appuntamento vero?'' - domandò più a lui ma lo rivolse solo a se stessa, si vergognava troppo a fargli una domanda cosi stupida e romantica, mentre lui la ringraziava dei suoi sentimenti, facendola transalire un secondo prima di riuscire a sorridergli imbarazzata ma compiaciuta.
    - A domani! - lo salutò con un sorriso dolce prima di sparire dietro la porta, chiudendosela alle spalle.
    Tirò un respiro per rilassarsi, prima di procedere verso il vialetto ciottolato andando verso la veranda, dalla quale spuntò prontamente una giovane donna della servitù, la stessa che aveva aperto poche ore prima a Takashi.
    - Signorina, bentornata! La signora Minami è ancora fuori. ...Oh, dimenticavo! Prima è arrivato il signorino Morinozuka a cercarla, vi sieti incontrati giù alla fiera? -
    Annuì brevemente, mormorando un - si, Junko, l'ho incontrato...abbiamo fatto un giro per la fiera insieme. - restando sul vago, i pettegolezzi di casa Minami si passavano sempre in modo fin troppo veloce per i suoi gusti.
    - E' diventato davvero uno splendido ragazzo, lei non trova? - cinguettò la donna, amante delle chiacchere e dei romanzetti rosa, tentando di attaccare il discorso per saperne di più, ma la sua attenzione venne dirottata prontamente da Aya, non appena Sora si svegliò miagolando, affamato, tanto che la cameriera si spaventò un poco, non avendolo notato.
    -ooooh, ma è adorabile! Signorina, dove l'ha trovato questo piccolino? Vado subito a mettergli su un pò di latte! esclamò Junko accarezzando il piccolo per poi andare di corsa verso la cucina, mentre ai piedi di Aya si avvicinaro incuriositi Hiroki e Chiihiro, gli altri suoi due gatti.
    - Grazie, Sora-chan. - mormorò al piccolino miagolante, per poi andare in camera a cambiarsi, mettendosi un paio di shorts e una canotta, mentre i due gatti di famiglia famigliarizzavano con il gattino nero messo a terra a zampettare.
    Con il batuffolo nero in braccio e gli altri due al seguito, raggiunse la cucina, dove l'allegra donna stava davanti ai fornelli con un piccolo bollitore messo sulla fiamma accesa.
    In quel momento suonarono alla porta e l'inserviente si diresse velocemente ad aprire, mormorando - Dev'esser la padrona!-
    Junko adorava davvero Akane.
    Cosi Aya si occupò di riempire una ciotoletta con il latte appena scaldato, non troppo caldo, e metterlo sotto il muso di Sora, che dopo essersi avvicinato con circospezione, iniziò a berlo voracemente, sotto lo sguardo vigile della ragazza, accovacciata li accanto, -Avevi proprio fame eh? - sussurrò mentre accarezzava Chiihiro che le si era appoggiata alla gamba mentre Hiroki curava la scena da sopra il tavolo.
    Sentì chiaramente poi i passi delle due donne avvicinarsi, e appena vide Junko che teneva sua zia con un braccio intorno alla vita sospirò notando l'espressione ubriaca della donna.
    - Da ubriaca sei molto più bella, dovresti bere più spesso - mormorò con una nota velata di sarcasmo, sorridendo alla parente, che ridacchiò e farfugliò qualcosa di poco comprensibile.
    Diede la buona notte alle due donne, e dopo aver raccolto Sora che sbadigliava davanti alla ciotola vuota, andò con i tre animali in camera sua, e buttandosi sul letto rilassò i muscoli.
    Vedendo la spia del cellulare, lo prese e trovò un'sms di Takashi, alla quale rispose velocemente ''L'ho notato, più che un pò direi molto. Meglio per me ^O^ Notte ♥''
    Restò sdraiata un pò a fissare il soffitto, e solo quando sentì gli occhi appesantirsi si girò sul fianco, e circondata dai gatti si addormentò di sasso.


    Il risveglio non fù di sicuro dei migliori.
    Si ritrovò ad aprire gli occhi sul pavimento freddo, con solo le gambe sul letto.
    Solo rigirandosi a terra, mettendosi in ginocchio, potè capire come ciera finita li: i suoi adorati mici aveva preso possesso del suo letto, tutti belli allungati e tirati lungo il materasso, con la piccola Sora rannicchiata nel centro del cuscino.
    Sorrise, e massaggiandosi il collo, andò in bagno, posto all'interno della camera.
    Si osservò a lungo allo specchio, e si tirò le guancie più volte, per rendirsi conto che tutto quello che era successo la sera prima non era stato solo un bellissimo sogno.
    Euforica, si infilò sotto la doccia, e poi corse in cucina dove l'odore del caffè appena preparato le inebriò le narici, svegliandola ben bene mentre preparava il latte per i tre affarini pelosi che ancora sonnecchiavano in camera sua.
    Tornò sù con la colazione per sè e per loro, e aprendo la porta, rise divertita nel vederli tutti e tre svegli, gironzolanti ad aspettarla, miagolando allegri.
    - Non vi starò viziando un pò troppo? - domandò, mise giù dal letto Sora, e poi diede loro le ciotole con il latte, e li osservò sorseggiando il caffè seduta finalmente sul letto.
    Aprì poi loro la porta, lasciandoli andare in veranda, mentre affrontava il dilemma della giornata: cosa indossare.
    Controllò le previsioni del tempo sul portatile, e dato che davano sole a tratti nuovoloso con possibili precipitazioni, optò per qualcosa di semplice ma che all'esigenza non le facesse prendere troppo freddo, e si legò i capelli in una treccia laterale.
    Quando fù soddisfatta del suo aspetto, chiamò prima il veterinario di fiducia della zona, che fù ben lieto di sentirla e le disse di passare quando preferiva; e successivamente prese una borsa capiente, e sopra gli effetti personali gli posò una coperta mettendoci dentro Sora, che subito si accucciò con solo la testolina che spuntava fuori curiosa.
    Sperò di non incontrare nessunoma trovò sua zia che avanzava con un'espressione alquanto devastata.
    - 'Giorno zia strega! - commentò allegra, ma la donna la guardò rabbuita chiedendole di abbassare la voce, fino a quando non vide il cosino dagli occhi azzurri che sbucava dalla borsa della nipote.
    - Sayaka, sai quali sono le regole. - mormorò seria, con una nota di rassegnazione.
    - Certo, tenerli lontano dal tuo ufficio. - rispose lei roteando gli occhi, per poi avanzare oltre.
    - Brava...piuttosto, vai dal dott. Hanabishi vestita cosi? Ti sei presa una cotta per lui per caso? - domandò, ma la mancanza del solito tono giulivo smorzava l'effetto della domanda, e Aya si ritrovò a ridacchiare.
    - Mah, più o meno! - e senza dire altro uscì di casa, scendendo rapida la discesa, di corsa.
    Aumentò la velocità del passo, e rallentò solo quando, girando l'angolo, non video Takashi.
    - Mi sà che sono in anticipo. - mormorò, controllando l'orologio.
    Era una decina di minuti in anticipo, tutta colpa di quella corsa dettata dalla voglia di vederlo.
     
    .
  10. Marty =)
     
    .

    User deleted


    Morinozuka Takashi
    Dato che la sera prima si era dimenticato di tirare le tende, Mori si svegliò non appena le luci del sole colpirono il suo viso. Assonnato, con una mano si coprì gli occhi mentre l'altra tastò il comodino alla ricerca del cellulare o di un qualsiasi orologio. Alla fine trovò una sveglia, che lo informò che erano appena scattate le 6:45.
    Resto ancora qualche secondo a letto, cercando di ordinarsi le idee: avrebbe dovuto fare una corsetta per il quartiere, lavarsi, fare colazione e...
    -"Aya!!"-
    Non appena realizzò che quella non sarebbe stata una giornata come le altre si alzò di colpo, provando un leggero giramento di testa. Si mise una mano sulla fronte e, imbarazzato, gli tornò in mente quello che era successo la sera prima: Aya si era dichiarata, lui aveva capito di amarla, si erano baciati e quel mattino sarebbero usciti insieme.
    Il ragazzo fece quindi per uscire dal letto, ma senza accorgersene impigliò il piede nel lenzuolo e in un attimo si ritrovò a terra. Per liberarsi dal temibile lenzuolo cominciò a tirarlo via, fino a farlo ricadere accanto a lui per terra, esanime. Come se nulla fosse si rialzò, ma senza volerlo finì nuovamente sul lenzuolo, rischiando per una seconda volta di cadere per terra.
    -"Devo uscire con Sayaka."- continuava a ripetersi mentalmente.
    In realtà quello non sarebbe stato un vero e proprio appuntamento dato che lui non aveva nulla da organizzare. Si ricordò infatti di Sora, il cucciolo di gatto che Satoshi aveva raccolto dalla strada e che le aveva regalato: quella mattina l'avrebbero portato dal veterinario.
    Sorrise ripensando a quel musetto nero e all'espressione felice della sua ragazza. Uscì dalla camera e si diresse in cucina: scoprì che sua madre era già sveglia e, stranamente, stava preparando la colazione per tutti. Non appena la donna si accorse della sua presenza gli disse con tono dolce..
    - Buon giorno Takashi...va tutto bene? - le chiese insospettita vedendo il proprio figlio spettinato e con indosso ancora il pigiama.
    Solitamente infatti i membri della famiglia scendevano a fare colazione già vestiti e ordinati, al massimo potevano concedersi una vestaglia.
    Mori fece un cenno di assenso, ma non appena fece cadere per terra i cereali del fratello la madre gli sorrise e, aiutandolo a mettere a posto, gli chiese con leggerezza..
    - Hai un appuntamento con la signorina Minami oggi? -
    Il ragazzo la guardò allibita, incapace di credere che sua madre l'avesse scoperto. Prima che potesse risponderle la signora Morinozuka continuò..
    - Vi ho visto ieri sera, nello sgabuzzino. Certo però che voi giovani non sapete trattenervi, eh? Non pensavo che fossi passionale come tuo padre da giovane!! -
    Il ragazzo si pietrificò sentendo quelle allusioni, le orecchie si tinsero di viola per la vergogna, tuttavia la madre non sembrava darci molto peso.
    - Non dirò nulla a tuo padre nè alla famiglia Minami, però mi farebbe piacere che ce la presentassi ufficialmente una di queste sere. -
    Rimase a fissarla imbarazzato, poi si alzò e, mentre apparecchiava per tutti, chiese..
    - Ci stai preparando la colazione? -
    La madre gli rispose con un semplice sorriso. Molti pentolini erano su diversi fornelli; dal profumo e da alcuni ingredienti ancora a mezzo il ragazzo capì che stava preparando una colazione tipica giapponese, sebbene negli ultimi tempi erano soliti farla all'occidentale.
    La zuppa di miso e il riso erano ormai pronti, la signora Takashi decise di mettere sopra la ciotola del figlio maggiore un uovo sbattuto,donando al riso il caratteristico colore oro. In poco tempo gli servì anche del pesce affumicato, tofu e umeboshi.
    - Grazie. - le disse gentile.
    In quel momento raggiunse la tavola anche Akira, sorpreso di vedere il figlio in pigiama e a far già colazione.
    - Sei già andato a correre? - gli chiese cauto il padre.
    Mori gli fece cenno di no, suscitando maggior perplessità al genitore. La moglie lo invitò a fare colazione insieme a loro, ma non appena si sedette Mori posò le bacchette sul tavolo: aveva finito di mangiare.
    Si alzò senza fare rumore e, dopo aver fatto un breve inchino al padre, disse rivolto alla madre..
    - Era buonissimo. -
    Akira Morinozuka stava per chiedergli dove aveva intenzione di andare, tuttavia la presa di mano della moglie gli fece capire di chiudere un occhio per quella volta: avrebbe indagato sul figlio in un altro momento.

    Salì in camera e, dato che era ancora presto per uscire, pensò a come si sarebbe svolto l'appuntamento con Aya.
    -"..."-
    Non aveva idee. Se quando aveva organizzato insieme agli altri membri dell'Host Club il primo appuntamento fra Tamaki ed Haruhi si sentiva sicuro di sè, adesso che sarebbe toccato a lui cominciò a provare una strana ansia mista ad eccitazione. Avrebbe voluto telefonare i suoi amici, ma non doveva farlo: ormai avrebbe dovuto cavarsela da solo.
    Si guardò intorno distrattamente e la shinai costruita dal suo trisabolo appoggiata in un angolo della stanza catturò la sua attenzione. Dato che aveva bisogno di calmarsi la prese e cominciò a dare dei colpi all'aria nonostante indossasse ancora il pigiama e l'armatura fosse giustamente riposta nell'armadio. Capì che era passato parecchio tempo da quando aveva iniziato non appena Satoshi piombò in camera sua starnazzando..
    - Buongiorno Takashi!! Posso venire anch'io dal veterinario? -
    Vuoto totale: era tornato nel mondo reale. Senza rispondergli si spostò verso il comodino per controllare l'ora: era decisamente il momento di prepararsi ad uscire.
    - Taka-bro, tutto bene? -
    Preso dall'agitazione, l'ex host si era tolto i pantaloni per poi indossare, sopra la maglia del pigiama, una maglietta trovata per caso sopra una sedia.
    - Oh no, sta succedendo di nuovo!!! - esclamò disperato Satoshi ripensando a quando il fratello aveva iniziato a comportarsi stranamente dopo che il cugino aveva litigato con lui.
    Deciso ad aiutarlo, il più piccolo dei Morinozuka prese il fratello e, con forza, lo costrinse a sedersi a letto.
    - Spogliati, ti do io il vestiario! -
    Mori seguì i suoi ordini e lo osservò rovistare entusiasta nei suoi armadi; rendendosi conto che non si era ancora lavato andò a chiudersi in bagno.
    -"Devo lavarmi."- continuava a ripetersi mentalmente come un automa.
    Ogni tanto sentiva i commenti pieni di ammirazione del fratello, tuttavia si sentiva troppo teso per ascoltarli tutti. Fortunatamente la lavata di faccia con acqua ghiacciata gli fece tornare i nervi saldi; infatti non appena tornò in camera ringraziò il fratello e lo spinse ad uscire da lì.
    - Ti ho messo degli abbinamenti sul letto, scegli quello che preferisci! - replicò giulivo Satoshi prima di uscire.
    A questo punto Mori guardò il letto, ma i completi che vide gli parvero troppo eccessivi. Il fratello infatti gli aveva proposto di indossare o uno smoking classico color nero, o dei pantaloncini corti con una canottiera e cappellino oppure dei pantaloni lunghi con una camicia e cravatta.
    Ripiegò diligentemente tutti gli abiti e, dopo averli messi apposto, cominciò a studiare il proprio completo. Stava per prendere una camicia a mezze maniche azzurra, ma poi si ricordò che..
    - Se sudo si noterà la macchia.. -
    Stava per prendere dei pantaloni lunghi e una polo, ma si ammonì subito perchè capi "troppo seri". Alla fine notò appesi un paio di jeans nuovi che sua madre aveva abbinato ad una maglietta griglia e un cardigan nero, molto leggero. Li indossò e, dopo aver calzato degli stivaletti neri e alcuni braccialetti di pelle, si guardò allo specchio per capire come fosse il risultato finale: era soddisfatto.
    Ordinata la stanza e data un'ultima sistemata ai capelli, prese alcuni effetti personali ed uscì, destando l'approvazione della madre e perplessità del padre.
    - Buon divertimento! - gli augurò gentile la madre.
    Lo sguardo serio del padre cedette presto il posto ad un sorriso incoraggiante: adesso sì che poteva uscire e vivere il suo primo appuntamento. Sentendo l'aria frizzantina fu contento di aver indossato anche il maglioncino: il cielo, leggermente nuvoloso, non prometteva nulla di buono.
    Per la prima volta da quando si era svegliato si concentrò non sull'appuntamento, ma su Aya. Non vedeva l'ora di rivederla, scherzare con lei, abbracciarla e tenerle la mano. Raggiunta finalmente la salita cominciò a correre, consapevole che, in cima, avrebbe trovato la sua ragazza...e infatti era già lì, che spostava continuamente lo sguardo dalla borsa al cielo. Rimase impalato a fissarla, folgorato dalla sua bellezza e semplicità. Sorridente, la raggiunse correndo e, prima che potesse dirgli qualcosa l'abbracciò e baciò. Un flebile miagolio interruppe però il bacio: Sora infatti li stava fissando con i suoi piccoli occhi blu.
    Spostò lo sguardo sul piccolo felino, regalandogli uno sguardo ancora più innamorato di quello che, a momenti, aveva riservato per Aya.
    - Buon giorno, Sora-chan... - bisbigliò a bassa voce accarezzando con un dito la testolina del gatto.
    Tornò quindi su Aya e, con tono pacato, le disse..
    - Buon giorno. Scusami per il ritardo...andiamo? -
    Le porse la mano e, non appena gliela strinse, si incamminarono verso..
    - !!! -
    Non avevano fatto neanche due passi che Mori realizzò qualcosa di terribile; spostò lo sguardo terrorizzato sulla ragazza e, lentamente, le disse..
    - Non ho prenotato il veterinario. -
    Era stato lui a proporle di portare il gatto dal loro veterinario di fiducia e, logicamente, avrebbe dovuto occuparsi lui della prenotazione quella mattina. Sapeva che in quel periodo era facile trovare un appuntamento dal dottor Hanabishi, tuttavia sarebbe stato da maleducati andare nel suo studio senza nemmeno avvisarlo.
    Cominciò quindi a sudare freddo, prevedendo gli insulti meritati da parte della ragazza.
     
    .
  11. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    Il cielo era limpido, e solo qualche nuvola bianca come un marshmallow interrompeva quella distesa azzurra, cosi identica agli occhi del gattino che stava nella sua borsa, giocherellando curioso con la cerniera.
    E come al solito, Aya si era persa con in naso all'insù, a fissare le sfumature e i giochi di luce che facevano i raggi perforante le nuvole meno spesse.
    - Speriamo non cambi in fretta - pensò, per poi volgere lo sguardo verso Sora, che tentava di infilarsi sotto la coperta, giocandoci.
    Sorrise notando come cambiava spesso attenzione, e volse lo sguardo davanti a se solo quando senti dei passi veloci avvicinarsi, trovandosi davanti Takashi, che non le diede nemmeno il tempo di salutarlo, abbracciandola e baciandola.
    Rimase colpita dal suo comportamente fin troppo spontaneo, e per un attimo si domandò se non fosse ancora assonnato, per poi provare una punta di gelosia nel sentire il tono dolce della sua voce mentre salutava il batuffolo nero.
    - eh-ehm! - si schiarì la voce per ottenere la sua attenzione un pochino contrariata, ma nel vedere l'agitazione e la preoccupazione sul suo volto si lasciò andare ad un ridolino divertito, per poi sorridergli dolcemene.
    - 'Giorno - rispose semplicemente, un pò imbarazzata, notando che entrambi era vestiti troppo accuratamente per un semplice appuntamento dal veterinario.
    - Altro che accompagnarmi dal veterinario...questo e' un'appuntamento! - pensò gongolando, mentre gli stringeva la mano felice.
    Ogni tanto controllava che Sora stesse buona nella borsa, mentre camminavano tranquilli lungo il quartiere, diretti alla Clinica Hanabishi; ma quando sentì la tensione nei muscoli della mano del ragazzo, gli venne d'instinto stringergliea e accarezzargli la pelle con il pollice, fiutando un qualche disagio che non riusciva a comprendere.
    - Takashi va tutto bene? - domandò, e quando lo vide sudare freddo spiegandogli la sua dimenticanza, si dovette coprire la bocca con la mano per non ridergli in faccia.
    Cosi gli sorrise dolcemente, e gli accarezzò la fronte con la mano libera divertita, senza lasciare l'altra mano dalla sua.
    - Non ti preoccupare, l'ho chiamato io stamattina Hanabishi! - disse tranquillizzandolo, e si risistemò meglio i manici della borsa sulla spalla.
    Svoltarono l'angolo alla fine del quartiere e presero la scorciatoia che costeggiava il fiume, e l'imbarazzo di Aya aumentò notevolmente costatando che non sapeva cosa dirgli, di cosa parlare, dato che era tutta concentrata sull'imminente visita di Sora.
    - La zia strega poi ieri non mi ha chiesto nulla, nemmeno stamattina -più o meno-...a te come è andata? - domandò poi tutt'un tratto, ricordandosi che la sera precendete le due donne li avevano quasi beccati.
    La risposta del ragazzo le mise un pò di soggezione, ma dato che era in forse, cercò di non pensarci troppo, e varcando il cancello, spiegò lui cosa intesse con quel suo ''più o meno'', con un tono di voce indifferente, come se sua zia non avesse insinuato nulla - Mi ha chiesto se il mio abbigliamento significasse una qualche cotta per Hanabishi-sensei...alcune volte è proprio assurda, non trovi? - e senza aspettare una risposta, aprì la porta scorrevole dell'edificio.
    La reception era deserta, e solo allora si ricordò che quando era a Karuizawa, il dottor Hanabishi si occupava della clinica da solo, e che se era nel magazzino sul retro a fare l'inventario non avrebbe sentito il campanello posto sul banco.
    - Hanabishi-sensei? - esclamò a voce alta, per poi sentire dei passi provenire dall'ufficio in fondo al corridoio, segno che il giovane veterinario era li.
     
    .
  12. Marty =)
     
    .

    User deleted


    Morinozuka Takashi
    - Penso che mia madre ci abbia scoperto...forse. -
    Non fu del tutto sincero con la ragazza: aveva paura infatti che si sarebbe agitata eccessivamente se gli avesse detto che erano stati scoperti la sera prima. Sua madre era stata molto comprensiva, anzi, sembrava quasi contenta che il figlio si fosse messo insieme alla giovane Minami.
    A preoccuparlo era invece la zia Akane, così indagò ulteriormente sulle parole di Aya..
    - Cosa ti avrebbe chiesto stamattina? -
    La sua risposta lo lasciò perplesso: come poteva la signora Minami pensare che la nipote avesse una cotta il signor Hanabishi, di 56 anni?
    Era rimasto talmente perplesso da quell'allusione da restare senza parole mentre ormai erano entrati nella clinica. Era passato un anno dall'ultima volta in cui era entrato in quel locale e nell'arredamento alcune cose erano cambiate.
    Il vecchio orologio a cucù in legno con raffigurati in bassorilievo delle volpi era sparito e, al suo posto nello stipite alto dell'ingresso, si trovava un più moderno orologio analogico.
    Nella reception non c'era nessuno, così la ragazza cominciò a chiamare a gran voce il veterinario. Mori si guardò ancora intorno e notò che il grande acquario sul bancone era stato sostituito da uno di dimensioni ridotte, ma altrettanto colorato. Dietro all'acquario, appeso, c'era una nuova cornice, a giorno, che mostrava a tutti un attestato in inglese...
    -"...attestato degli studi compiuti da Hanabishi Masaru....gli conferiamo la laurea di dottore in medicina veterinaria?"-
    Cercò di forzarsi la memoria, eppure era certo: il suo veterinario di fiducia non si chiamava Masaru, ma Kenichi.
    -"Masaru?"-
    Stava rileggendo l'attestato quando una voce squillante e affabile proruppe nella sala. Mori si girò e rimase senza parole vedendo chi aveva di fronte.
    Era un ragazzo di bell'aspetto, slanciato, alto circa come lui. A differenza di quello di Kenichi, il camice del giovane veterinario sembrava appena stirato e le maniche fasciavano elegantemente i muscoli delle braccia. Dallo scollo a v si intravedeva una maglietta bianca che sembrava facesse parte della sua pelle talmente era sottile e aderente al petto.
    -"Hanabishi Masaru."- continuava a ripetersi nella mente fissandolo serio mentre questo esordiva dicendo.
    - Ma guarda chi c'è, la piccola Sayaka Minami! Beh, piccola si fa per dire! - ammiccò il ragazzo facendole un occhiolino.
    A causa della stretta di mano del medico alla ragazza Mori fu costretto a staccarsi da lei, guardando la scena con attenzione.
    - Come stanno Hiroki e Chihiro? -
    L'host studiò lo sguardo del medico, che avrà avuto pochi anni più di loro. Cercò di sforzare la memoria e, finalmente, si ricordò della persona che aveva di fronte.
    Masaru Hanabishi, 26 anni, nato a Karuizawa dal dottor Kenichi e l'infermiera Asuka Timeji. Da piccolo in un giorno di estate gli aveva riparato una bicicletta, che poi aveva "preso in prestito" senza più restituirla. Dato che nel periodo delle medie la sua condotta era peggiorata, i genitori l'avevano iscritto in una scuola privata di Tokyo. Dopo essersi diplomato era riuscito a convincere i genitori a finanziargli gli studi all'estero, in Inghilterra: non lo vedeva da 15 anni ormai, ecco perchè non l'aveva riconosciuto. Suo padre lo aveva avvertito che il figlio aveva messo la "testa a posto" ed era diventato veterinario, ora che ci pensava gli aveva anche detto che aveva iniziato a lavorare nella clinica di famiglia, ma Mori non l'aveva mai incontrato fino ad ora.
    Era talmente immerso nei suoi pensieri da non seguire i discorsi dei due, perciò fu preso alla sprovvista quando improvvisamente il dottore gli tese la mano..
    - Ne è passato di tempo, signorino Morinozuka. Mio padre mi ha parlato molto di te e dei tuoi bizzarri animali domestici in questi ultimi anni! Hai veramente un procione e un pulcino? - gli domandò ironico stringendogli con forza la mano.
    Mori fece un cenno d'assenso e gli occhi del dottore tornarono nuovamente su Aya per dirle..
    - Scusatemi se non vi ho sentito arrivare, ma stavo mettendo ordine nell'inventario...sù, fammi conoscere il bel gattino di cui mi hai parlato stamattina! -
    Le mise un braccio attorno alle spalle e, gentile, invitò Aya a seguirlo nello studio. Mori rimase impalato di fronte a quei comportamenti: erano così amici quei due?
    Li seguì con sguardo serio e rimase sorpreso notando che stavano entrando nello studio del dottor Kenichi.
    - Suo padre, Kenichi-sensei è in ferie? - domandò pacato mentre la piccola Sora passava nelle mani del dottore.
    Il ragazzo gli rispose con un sorriso e, mentre accarezzava gentile il batuffolo nero, gli disse.
    - Saranno le sue ultime ferie da veterinario, a settembre andrà in pensione! Aya-chan, è tuo il gatto, vero? Se ti fa piacere puoi assistere alla visita nell'altra stanza. -
    La riservatezza l'aveva proprio presa dal padre, ma questa constatazione contribuì a far salire sospetti nella mente di Takashi. Era così necessario rinchiudersi in un'altra stanza per una prima visita di controllo solo ed esclusivamente con la proprietaria?
    Non spostò mai gli occhi dal sorridente dottor Hanabishi, cercando di non far trasparire la sua strana agitazione agli occhi di Aya.
     
    .
  13. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    Alla sua chiamata, rispose subito il figlio di hanabishi senior, Masaru, alla quale Aya sorrise per poi ridacchiare alla sua battuta.
    - Non farti ingannare, sono i tacchi a fare il miracolo! - rispose modesta, stringendogli la mano - Hiroki e Chii-chan stanno benissimo, e starei meglio anchio se la smettessero di tentare di ammazzarmi con i loro agguati! - e sorrise al veterinario - Però restano sempre adorabili, non saprei cosa fare senza di loro, di sicuro mi sentirei terribilmente sola! Ah, lui è Takashi...te lo ricordi, vero? E' il figlio maggiore dei Morinozuka! Non vi vedete da un bel pò! - e il giovane medico si ricordò subito del ragazzo, salutandolo.
    Appena chiese a Takashi dei suoi due animali, lei commentò con un -Hanabinbin, guarda che Pome-chan è carinissimo! Il pulcino un pò meno a dire il vero...ma a suo modo è tenero anche lui. E dovresti vedere come lo adorano! - tutta allegra.
    Scosse poi la testa alle scuse di Masaru, non servivano di certo -Non ti preoccupare...anzi, scusami se siamo piombati qui con cosi poco preavviso...ma Sora-chan aveva bisogno assolutamente di una visita, per assicurarmi che stà bene...sai com'è mia zia dopotutto: niente pulci, zecche o vermi o li butta fuori. - e fece spallucce un pò rassegnata al carattere della capofamiglia, consegnado la gattina alle mani esperte del ragazzo.
    La domanda di Takashi la sorprese un pò, evidentemente nessuno della sua famiglia aveva saputo dell'imminente pensionamento di Kenichi Hanabishi, ed indagò un secondo sul suo volto, notando come osservava insistentemente Masaru, ma volse molto presto l'attenzione verso lo zooiatra.
    - Certo, cosi se serve te la tengo ferma...non ho idea di come si comporterà, a casa è stata un'angioletto...anche se è stato poco carino da parte sua rubarmi il cuscino. - disse massaggiandosi sovrapensiero il collo, ogni tanto le doleva a causa del pavimento duro sulla quale aveva dormito.
    - Può entrare anche Takashi? In verità Sora-chan non l'ho trovata io ma suo fratello Satoshi...di sicuro lo riempirà di domande al suo rientro su come è andata la visita, almeno saprà dargli risposte dettagliate. Va bene? - chiese all'imminente capo della clinica, per poi sorridere a Takashi, mentre entrava prima di loro nella sala delle visite.

    Edited by Shin? - 13/9/2013, 21:58
     
    .
  14. Marty =)
     
    .

    User deleted


    Morinozuka Takashi
    La prima risposta di Aya lo fece allarmare, nonostante fosse stata detta con così tanta naturalezza da sembrare scontata. Guardò la ragazza con il suo solito sguardo inespressivo, che in realtà celava una strana preoccupazione.
    La riga orizzontale delle sue labbra cucite mutarono in una curva sorridente non appena la ragazza gli sorrise, chiedendo al dottore se potesse entrare anche lui con loro.
    - Quindi è vostro il gattino! Certamente, entrate pure. - disse Hanabishi spalancando le porte per far passare la ragazza.
    Mori lo raggiunse subito e prese il suo posto per fare entrare prima il veterinario, che lo ringraziò con un cenno.
    Il ragazzo non notò nulla di nuovo nella stanza talmente era concentrato sul gattino nelle mani del dottore. Ormai infatti Hanabishi avrebbe dovuto fare la visita a Sora e non avrebbe certo potuto distrarsi facendo strane battutine o stando appiccicato come prima a..
    -"...che mi prende?"-
    Quando frequentava il liceo capitava spesso che Aya fosse circondata da amiche e amici coetanei e allora non gli aveva mai dato fastidio la cosa. Ma in quel momento, vedendola insieme a quel dottore affascinante mentre visitavano il gatto, iniziava a provare non rabbia, ma fastidio. L'aveva detto anche lui prima che il gatto era il loro, perchè quindi chiedere ad Aya di aiutarlo e non a lui?
    - Brava così, Aya-chan, tienimela ben ferma...ma in fondo questa è proprio una gattina a modo, non fa molti capricci...- commentò Masaru sorridente mentre dava una pulita rapida al gatto, facendo attenzione a disinfettare accuratamente le piccole unghie.
    Osservandolo meglio, a Mori sembrava quasi che quell'uomo assomigliasse ad un gatto. Sorrise immaginandoselo miagolare con tanto di baffi, coda e campanellino, ma questo suscitò uno sguardo di disapprovazione da parte del medico.
    - E così siete ancora buoni amici...mio padre mi aveva detto che negli ultimi tre o quattro anni non stavate molto insieme come da piccoli.. -
    Diversamente dalle sue aspettative Aya rimase sul vago, sembrava quasi imbarazzata e Mori non ne capiva il motivo.
    - Se non siete amici allora cosa siete? Conoscenti? - insistette ancora il dottore mentre continuava a visitare il felino con la stessa minuziosità del padre.
    A questo punto Mori, che era sempre rimasto dietro Aya, posò le mani sulle sue spalle e, con sguardo serio, gli rispose lapidario.
    - Siamo fidanzati. -
    Questa sua iniziativa lasciò stupito il giovane dottore, che ribatté subito sorridente..
    - Veramente? E io che pensavo che la piccola Aya avesse un debole per me e che adesso, dato che si è fatta più grande e più signorina, potessi farmi avanti con lei! -
    Mori restò di stucco davanti a quella confessione così naturale e senza un briciolo di vergogna. Certamente la sua incredulità traspariva dall'espressione del volto, dato che lo zooiatra cominciò subito a ridere dicendo..
    - Stavo solo scherzando, rilassatevi!-
    A quel plurale Mori cercò lo sguardo della compagna per verificare se, anche lei, era incredula e irritata come lui.
    Non riuscì però a decifrare la sua espressione, tuttavia non si impegnò più di tanto a farlo: doveva preoccuparsi per il gatto in quel momento, dato che aveva appena iniziato a piangere a causa di una puntura.
    - Finito! Le ho fatto le vaccinazioni obbligatorie, il richiamo è fra 4/6 settimane. -
    Gli occhi di Mori erano tutti per Sora in quel momento, che continuava a piangere e tentava di salire per il braccio di Aya.
    Improvvisamente il ragazzo sentì una tasca vibrare: era Honey, lo stava telefonando. Poichè la visita sembrava ormai al termine, l'ex host fece un cenno di scuse al dottore ed uscì in fretta dalla stanza per rispondere..
    - Pronto? - chiese pacato.
    - Takashi, come stai? Ti sei divertito ieri al matsuri? -
    Si spostò nella reception per non farsi sentire dal dottor Hanabishi e rispose con un pacato sì.
    - C'era anche Aya-chan? Sei stato bravo con lei? - gli domandò dolce il cugino.
    Gli venne istintivo sorridere a quella domanda e, come c'era da aspettarsi dalla grande intesa che legava i due cugini, il biondo rispose al suo silenzio dicendo..
    - Sono felice per voi...adesso devo andare, Reiko-chan si sta avvicinando al mio coniglietto e ho paura che voglia staccargli la coda per qualche maledizione d'amore! Ciao!! -
    Fu grato che Honey non insistette sull'appuntamento di ieri: non era abituato a parlargli di queste cose, al momento si sarebbe sentito molto a disagio nel raccontargli tutto.
    - Grazie Mitsukini, a presto. -
    Riattaccò il telefono e in quel momento uscirono dalla stanzetta Aya e il dottore, entrambi ridenti chissà per quale motivo.
    Mori tornò subito dalla ragazza, che non teneva più il gatto fra le braccia ma dentro una gabbietta.
    - Sarà più igienico tenerla qui dentro per gli spostamenti. Potete andare, siccome il gatto l'avete trovato per strada per questa visita non mi dovete nulla! - disse sereno il dottore osservando il gattino dormiente dentro la gabbia.
    Mori lo ringraziò con un cenno e, dopo i saluti, uscirono dalla clinica che erano ormai le undici e mezza. Spostò lo sguardo verso il cielo, rannuvolatosi maggiormente. Avrebbe voluto passare più tempo con la ragazza, però forse sarebbe stato meglio portare il gatto a casa, già che stava dormendo.
    - Ti accompagno a casa? - gli chiese con il suo solito sguardo involontariamente serio.
     
    .
  15. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    Appena entrata nell'ambulatorio, fece passa Hanabishi e lo seguì davanti al tavolo in lamina posto al centro della stanza, e mentre lui faceva i controlli di ruotine, lei teneva Sora grattandole la nuca per farla star buona.
    La frase del veterinario la prese alla sprovvista: perchè era finito su quel discorso? E soprattutto, in quanti che li conoscevano avevano notato quel cambiamento? La cosa iniziò a preoccuparla, tanto che si morse il labbro.
    ''sè se ne è accorto suo padre, figuriamoci gli altri...ma era cosi evidente? Santo cielo che disastro...'' pensò, per poi rispondere frettolosamente con la prima cosa che gli capitò a tiro.
    - ...alle superiori non era facile avere del tempo da trascorrere insieme, tra il club di kendo, di karate e l'Host Club era straimpegnato. Ora probabilmente sarà peggio di prima ma possiamo farcela...anche se amici forse non è il termine corretto, ripensandoci. - e sorrise, sperando che non facesse altre domande, ma la sua ultima affermzione aveva acceso la curiosità di Masaru, che subito attaccò con una domanda estrementamente devastante.
    - ''Grandioso, mi sono fregata da sola.'' - in preda al terrible senso di colpa per aver parlato troppo.
    Poi, un lampo di genio: avrebbe risposto ''amici d'infanzia!'' cosi il ragazzo, dall'ilarità facile, si sarebbe messo a ridere e avrebbe siscuramente sviato il discorso su quanto non fosse cambiato il suo senso dell'umorismo e lei avrebbe risposto che era lui ad esser peggiorato in Inghilterra, le loro solite battute insomma.
    Ma ci pensò allegramente -per modo di dire, data la serietà del suo tono di voce- a distruggere i suoi piani, dicendo con pacata tranquillità che stava insieme, anzi, fidanzati.
    Alla povera Aya venne un colpo, tanto che girò il volto per fissarlo completamente rossa.
    '' Ma...ma se non l'abbiamo nemmeno detto ai nostri genitoriiiiii'' - l'urlo nella sua testa svanì solo quando la battuta -o forse no?- di Masaru le diede il colpo di grazia, facendo diventare ancora più imabarazzata, tanto da farle sperare che si aprisse in quel momento una voragine sotto i sui piedi.
    Restò a fissarlo a bocca aperta, per poi gonfiare le guance, mormorando con tono gelido - Hanabishi sensei, l'inghilterra ti ha peggiorato l'umorismo - e volse lo sguardo a Sora miagolante, prendendola in braccio ed iniziando ad accarezzarla per farla calmare.
    Guardò Takashi mentre si scusava prima di uscire, non capendo subito cosa fosse successo, e solo quando, sulla soglia della porta, lo vide estrarre il cellulare capì che qualcuno lo stava chiamando.
    Masaru le fece segno di seguirlo nella stanza adiacente, dove vi erano varie gabbie di dimensioni enormi, piene di piani, ciotole vuote e coperte: era la stanza dove teneva gli animali in degenza, e mentre il giovane trafficava cercando qualcosa tra gli scatoloni chiusi, lei si accomodò sulla sedia, mentre sora spingeva via le mani con le zampette, per poi mordicchiarle le dita.
    - Masaru, ti dispiace non farne parola con nessuno del fatto che io e Takashi stiamo insieme? Noi...non l'abbiamo ancora detto ai nostri genitori, e non vorrei che lo vengano a sapere da terzi. - chiese, con un tono maturo e serio che non le appartenevano.
    Lui annuì, dopo averla guardata per sorriderle - Sarà il nostro segreto, a patto che mi inviti alla festa di fidanzamento. -, risposta alla quale Aya si tranquillizzò e annuì.
    Alla fine, le diede un trasportino nuovo nella quale le fece adagiare Sora, per poi punzecchiarla -Dì un pò, sbaglio o sei diventata ancora più rossa quando ho detto che pensavo che avevi un debole per me? Non ci avrò mica preso...mi spezzeresti il cuore ad avermi messo da parte senza nemmeno esserti dichiarata! - disse prima di uscire, e dopo essersi guardati in faccia risero, Sayaka per la sua espressione da gattino abbandonato e Hanabishi per l'agitazione che traspariva sul volto della ragazza.
    - Grazie, ci rivediamo tra un mese allora...e per questa bella gabbietta, puoi autoinvitarti a cena a casa nostra questo fine settimana! Sempre se sei cosi coraggioso da sopportare mia zia, ovviamente! - e gli sorrise, per poi salutarlo definitivamente seguendo Takashi.
    Alle parole del ragazzo, copiò il suo tono serio - Lo stai dicendo anche per me o solo per Sora-chan? - restando sul vago, con un sorrisetto compiaciuto sul volto, sicura di averlo messo in difficoltà.
    Si incamminarono fino alla villa della ragazza, e all'incrocio dinnanzi alla salita dove vi era in fino alla via la casa dei Minami, trovarono Junko insieme ad altre due inservienti, che vedendoli si fermarono a salutarli.
    Lasciò Sora a Junko, chiedendole di lasciarla poi in camera sua con la gabbia aperta e alla domanda di che cosa facessero in giro assieme stavolta rispose lei.
    - Sora-chan l'ha trovata Satoshi, è venuto con me cosi può rispondere alle sue domande dopo! Io non torno a mangiare, voglio andare a fare un giro al negozio di tessuti, oggi gli consegnavano nuove stoffe! - e le salutò mentre le tre donne riprendevano la strada di casa confabulando, o meglio, spettegolando.
    Non appena furono fuori dalla loro visuale, sospirò - anche questa è andata - e si voltò verso il ragazzo.
    - Non scherzavo mica sul negozio di tessuti...mi accompagni vero? - e gli sorrise speranzosa.
    Al di là di tutto, il suo vero interesse era passare un altro pò di tempo con lui, da sola.
     
    .
56 replies since 23/7/2013, 20:29   539 views
  Share  
.