A stack of books on a Friday afternoon. //

Sano Honjo/Sayaka Minami/Morinozuka Takashi/Natsumi Kiyosawa.

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  1. Marty =)
     
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    Sano Honjo
    - E allora, per un po’ di gelosia lui reagisce con violenza? Si sa che questo sentimento rende più rigoglioso l’amore, dovrebbe ringraziarmi per aver rappacificato i loro cuori!!! - rispose con una punta di orgoglio.
    L’aspirante host infatti aveva sospettato fin dall’inizio che aria di crisi tirasse tra la sua amica e il sensei, ignorando completamente le negazioni di lei. Era un amico, un caro amico per Sayaka (ne era certo), quindi non poteva restare a guardare quel triste scenario in cui era intrappolata l’amica. Grazie a lui la ragazza aveva confermato i suoi sentimenti per l’host, sarebbe bastato riferire tutto a Mori per gettare luce su tutto e far trionfare l’amore.
    Spostò lo sguardo verso il giardino e, con il pugno ad altezza del cuore e gli occhi assorti nei fili d’erba, cominciò a blaterale..
    - Perchè mia cara, se solo lui sapesse che Aya-chan ha detto che ama ancora il sensei, lui mi ringrazierebbe con una pacca sulla spalla, un sorriso gentile e poi via, andrebbe da lei per far dialogare i loro cuori! Sarebbe fiero di me perchè sono stato onesto e gentile nei loro confronti, e invece…invece è quello il suo trattamento, tutto perchè è troppo agitato il ragazzo, hai viste che occhiaie che aveva?…..Nacchan?-
    Non sentendo alcuna reazione di ammirazione da parte della kohai lanciò uno sguardo interrogativo verso di lei e…la trovò totalmente concentrata verso Morinozuka, che nel mentre aveva raggiunto Aya.
    - Hey, ci sei?- le chiese, ottenendo nessuna reazione.
    Se fosse stato un ingenuo sprovveduto avrebbe creduto che la sua ragazza si fosse innamorata dell’host per il suo atteggiamento da duro.
    Neanche il tempo di ridere a quella fesseria che la ragazza lasciò la sua mano e corse in direzione dell’host.
    Si sentì sbiancare.
    Ma ecco che Natsumi, anziché avvinghiarsi a Mori come credeva, iniziò a riempire di domande e complimenti l’amica. Lì per lì resto shoccato per quel comportamento inaspettato, tuttavia non poté che trovare adorabile quel suo atteggiamento che la contraddistingueva. Era adorabile, tanto adorabile, sempre con una parola dolce per tutti. Anche lei da quel che vedeva era preoccupata per i due piccioncini, come d’altronde era stato lui.
    Natsumi dimostrava sempre più di essere la ragazza ideale per lui, e non poteva che sentirsi orgoglioso e fortunato.
    Al tempo stesso però si rese conto che con la sua esuberanza stava rompendo Il Momento Magico d’Amore, quello in cui i giovani innamorati si ritrovano e giurano amore fedele.
    A giudicare dallo sguardo di Sayaka capì che la kohai aveva rotto quell’atmosfera, perciò corse dal trio con le punte delle orecchie e il volto viola dall’imbarazzo. Si era accorto che il suo sensei era molto, molto vicino alla sua ragazza, e stranamente la cosa lo imbarazzava non poco.
    Quello e i commenti acidi dell’amica lo brasarono completamente.
    - S-scusatela, è un po’ curiosa ma lo fa a fin di bene!! - si giustificò imbarazzato, mentre con le mani tappava le orecchie di Natsumi, onde evitare che sentisse le scempiaggini della compagna.
    Rispose all’occhiataccia di Aya, ma notando la repentina reazione dell’host si calmò. Mandò giù il grumo di catarro che stava occupando la sua gola, per poi aggiungere.
    - A-ad ogni modo, volevo dire a Mori-sensei che è un uomo molto sfortunato, dato che a quanto pare la signorina tutta stoffe e caffè nutre ancora profondi sentimenti nei suoi confronti. -
    Rimase compiaciuto per la reazione della compagna di classe, dopodiché fece una carezza alla nuca della piccola kohai e, con una vocina tipica del papà che si rivolge alla figlioletta in fasce, le disse..
    - Anche se non sei capace a disegnare una carota resti sempre la mia adorabile, bellissima e graziosa fidanzata!! Oh Nacchan, sei propio un amore, il mio amore!! -
    Sapeva che così facendo avrebbe fatto ingelosire l’amica e, al tempo stesso, ridestato gli ormoni del suo sensei.
    In fondo anche lui era un ragazzo ed era certo che quella coppia soffrisse di momenti di tenerezza, come quelli che lui riservava sempre alla sua fidanzat(in)a.

    Morinozuka Takashi
    Sorrise al commento di Sayaka, consapevole che dicesse così senza cattive intenzioni, a giudicare dalla risposta contraria che esprimeva il suo corpo.
    Quando la mano di lei prese la sua si sentì rasserenato e, con un sorriso contagioso, si accomodò accanto a lei, avvicinandosi ulteriormente con la sedia.
    Non si vedevano da tanto, eppure l'atteggiamento della ragazza era rimasto invariato. Non si sorprese per la proposta, a cui acconsentì con un cenno di capo e un sorriso ancor più raggiante.
    Ecco però che in quel momento si intromise la kohai di prima, la signorina Kiyosawa.
    Sapeva che non era una cattiva persona e non li aveva interrotti per gelosie o altri atteggiamenti che si potevano immaginare provenire da una sua fan del club.
    Sorrise educatamente, leggermente divertito dal mutare di reazioni facciali della sua ragazza; dapprima colorita e infastidita, poi intenerita, contrariata e inacidita per la successiva presenza di Sano.
    Ascoltò tranquillamente il battibecco dei due, per poi lanciare uno sguardo truce al suo "kohai"; era un bravo ragazzo, ma a volte risultava un po' troppo invadente nei confronti di Sayaka, e la cosa lo infastidiva sempre più.
    A quel punto il ragazzo cominciò ad assumere una vocina stridula, irritante, senza apparente motivo. Senza rendersene conto assunse la solita espressione da tonno in scatola che lo contraddistingueva; povera signorina Kiyosawa, con chi si era invaghita?
    Ma soprattutto, perchè Sano stava dimostrando di non aver imparato nulla dei suoi taciti insegnamenti?
    Forse Kyoya aveva ragione, quel ragazzo non era proprio tagliato per fare l'host.
    Rivolse lo stesso sguardo tonnesco alla sua ragazza, come a dire "solo io penso che abbia qualche disagio quel ragazzo?".
    Notò tuttavia lo sguardo sognante della kohai, totalmente persa nelle parole sdolcinate di Sano...che le ragazze rimangano per natura ammaliate da parole così pomposamente amorevoli?
    - Il mio amore? - commentò tra sè, titubante.
    Non aveva mai rivolto esplicitamente parole simili ad Aya, chissà se ne avesse sofferto o meno.
    Le lanciò uno sguardo interrogativo, la mano ancora stretta nella sua.

    Edited by Marty =) - 13/6/2015, 23:25
     
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  2. Shin?
     
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    Natsumi Kiyosawa
    Si mise a dondolarsi sui piedi, mentre li ascoltava - c'è poco da fare, il mondo degli adulti è assurdamente complesso, guarda come si infervorano, come sono sinceri! Stà zitta e impara Natsumi, così diventerai anche te cosi bella! si ammonì, per poi restare un pò perplessa, tanto che non riuscì a trattenersi.
    - Sano-senpai, perchè dici che Morinozuka-senpai è sfortunato? Significa...che anche tu sei sfortunato visto che mi piaci tanto? - bofochiò preoccupata, che avesse fatto qualcosa di sbagliato?
    Ma la reazione del ragazzo la rasserenò tanto che gli si aggrappò al braccio completamente rossa e sorridente.
    -Se-senpaiiii, così mi imbarazziiii!- ma si bloccò quando si accorse che i due compagni di Honjo si tenevano per mano, e incrociando lo sguardo dei due, imbarazzata, si mise a guardare verso le vetrate interne della biblioteca.
    E lì si arrestò.
    Aveva già perso troppo tempo, non era venuta per bighellonare, ma per farsi spiegare le cose che non aveva capito durante le lezioni del trimestre.
    - sano senpai, non dovevi aiutarmi a studiare? - domandò, per poi guardarsi in giro alla ricerca di alcuni posti liberi.
    Ma mentre loro si erano persi in frivole conversazioni, la biblioteca era andata via via riempiendosi e i posti scarseggiavano...e nelle vicinanze i posti liberi erano quelli davanti a loro, insieme a Sayaka e Takashi.
    Così sfoggiò il migliore sguardo da cagnolino bastonato e triste che poteva darle il suo repertorio, e fece segno a Sano di chiedere loro se potevano sedersi lì.


    Sayaka Minami
    Sano Honjo era un caso perso.
    Lo fissò inarcando le sopracciglia quando lui diede a Takashi del poveor sfortunato, evidentemente non si era accorto nè che si erano baciata nè tantomeno delle loro mani intrecciate...ma il culmine del siparietto fù quando i due piccioncini spensierati si misero a fare uno spettacolino comico tanto carino quanto assurdo, cosa alla quale le scappò una risata soffocata nel vedere l'espressione del suo ragazzo.
    -Dici che se gli dò un colpo in testa i neuroni gli ritornano a funzionare e se ne accorge? - domandò ridacchando, per poi ridere sommessa di nuovo quando la kohai si voltò imbarazzata dopo esser stata beccata a fissarli.
    -Beata pazienza...una vera coppia di stupidi, direi- pensò, sospirando.
    Per ridestare l'amico rompiscatole dai sui trip mentali, si alzò dalla sedia e gli pestò un libro in testa, e tornando a sedersi, iniziò a punzecchiarlo.
    - Inizio a temere che hai sbagliato la scelta del sensei...sembri più il diSCEMOlo del Lord che suo quando ti comportì così, e se te lo sei dimenticato, questa è una biblioteca e non una piazza...forse dovevi chiederle un'appuntamento invece che venire qui. - e sospirò, dopo ave visto quanto tempo aveva perso.
    Sorrise infine mesta a Takashi, lasciando la stretta della sua mano, visibilmente dispiaciuta, ma ebbe la premura di scoccargli un veloce bacio sulla guancia non appena i due si distrassero a cercare un posto libero.
    Così finì il caffè, e si rituffò sorridente con il naso sopra tutti i campioni, tamburellando con la matita sul blocco.
    Se quei due se ne andavano poteva finalmente studiare in santa pace, in compagnia di Mori, la cui presenza la faceva rilassare, sicura che lui non l'avrebbe di certo disturbata.
     
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  3. Marty =)
     
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    Sano Honjo
    Le parole dell'amica lo infastidirono, non tanto per il contenuto quanto perchè pronunciate proprio di fronte al suo sensei e alla propria fidanzata.
    Preoccupato, si voltò verso di lei e, come sospettava, uno sguardo triste e sconsolato si era fatto spazio nel suo bel visino di porcellana.
    - Aya-chan, sei troppo crudele e agitata, a-acida acida! Come canta la canzone che cantava quella studentessa italiana in Erasmus dell'anno scorso. - disse stringendo a sè Natsumi, come a proteggerla dalle grinfie dell'arpia seduta di fronte.
    Stava per girare i tacchi e andarsene, quando finalmente captò i segnali della kohai. Si guardò intorno per constatare se effettivamente non avessero altra scelta.
    No, non l'avevano.
    Studiò lo sguardo di Mori e della ragazza accanto; il primo aveva mantenuto un'espressione tonnesca, la seconda....forse aveva esagerato con la battuta precedente.
    Ma Sano Honjo era un uomo, uno studente universitario responsabile, come d'altronde erano Takashi e Minami.
    Diede un colpetto di tosse e, con nonchalance, indietreggiò la sedia di fronte alla coppia per far accomodare Natsumi, commentando sommessamente..
    - Gli esami sono le prove di vita di uno studente universitario, ma non per questo gli esami di fine semestre sono da meno. Si sa che la concentrazione è maggiore se la postazione di studio è comoda.. -
    Anche lui si sedette accanto a Natsumi e, tirando fuori il suo libro e quaderno di appunti, aggiunse..
    - ...anche sentirsi osservati aumenta la concentrazione, giacchè non è possibile permettersi distrazioni. Ora scusateci, ma io e Nacchan dobbiamo studiare. Sarà meglio che anche tu ti dia da fare, altrimenti Mori-sensei dovrà trascorrere chissà quante altre giornate tutto solo. -
    Fece un occhiolino d'intesa all'host, dopodichè si avvicinò ulteriormente a Natsumi per dirle a bassa voce..
    - Hai bisogno di qualcosa prima di iniziare, un the? Un succo di frutta? -
    Avrebbe approfittato di quel momento per mettersi in mostra e dimostrare - ancora una volta - di essere il tipo "premuroso e adorabile" che sapeva di essere.


    Morinozuka Takashi
    Per un certo senso si sentì rincuorato nel sentire quelle parole che mai avrebbe pronunciato dette da un'altra persona, ma non appena Aya lasciò la sua mano ci rimase un po' male. Aveva ragione, quella era una biblioteca, anche lui era venuto lì per studiare. Il bacio fulmineo della ragazza ridestò il moro, che passò da uno sguardo tonnato ad uno più serio, seppur leggermente imbarazzato.
    Le parole dell'aspirante host però lo lasciarono ulteriormente perplesso; passava da momenti imbarazzanti a esagerati con una naturalezza impressionante, degna del Lord. Si era accorto che la sala si era riempita e non appena aveva visto mutare l'espressione della kohai aveva intuito cosa stesse per accadere. Rimase impressionato per i giri di parole dell'ex compagno di classe, curioso di scoprire la reazione di Sayaka all'ultima battuta.
    Sorrise pensando a quanto stesse mettendo alla prova la ragazza accanto a lei e, onde evitare ulteriori frecciatine e nervosismo da parte sua, posò una mano sulla sua gamba e le regalò un sorriso rassicurante.
    - Non disturberanno più, lasciamoli perdere. - pensò l'host rivolto alla compagna.
    Senza proferir parola si alzò dal tavolo per restituire la tazza di caffè vuota al banco del bar, dopodiché compose un messaggio rivolto al suo maggiordomo personale e tornò ai tavoli.
    Prese dalla sua borsa il libro Lineamenti di filosofia del diritto di Hegel e, tenendo sotto banco una mano di Aya, cominciò a leggere, silenziosamente e rasserenato.
     
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  4. Shin?
     
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    Sayaka Minami
    Per quanto lei amasse scherzare, l'unica cosa di cui aveva veramente bisogno in quel momento era un sacrosanto silenzio che le portasse il colpo di genio, così da farle buttare giù in un paio d'ore l'intero progetto con le spiegazioni necessarie, in modo che con una o due nottate in bianco avrebbe sistemato tutto.
    Recuperò dalla borsa un'altro faldone dalle dimensioni assurde, pieno di fogli volanti e schizzi, frutto di tutti i progetti per l'esame che aveva scartato mano a mano che li faceva.
    - Magari c'è qualcosa di utile, tornare sui passi precedenti non è un male...- Lo stava per appoggiare sul tavolo quando Sano le diede dell'acida.
    Snap, un'altra vena che scoppiava.
    Non era acida, era in crisi, cosa assai diversa.
    E il tergiversare del suo ex compagno di classe, così ottuso da non capire quando era ora di sloggiare, o per lo meno di fare silenzio, la stava mandando in bestia.
    Ma fortunatamente per lui, il tocco gentile della mano di Takashi la tenne a bada, e lei si limitò a scoccare la lingua emettendo uno -tsk!- irritato.
    Non riuscì però a non arrossire, quando, con delicatezza, scostò la mano del giovane dalla sua gamba nuda.
    Alcune volte non capiva se Takashi si accorgeva o no di quello che faceva.
    Sano riprese a divagare, e lei stavolta, sbuffando sommessamente, non riuscì a trattenersi -Ma dai, c'è davvero gente che fissa chi studia? La gente che fissa è irritante e basta.- commentò, mentre scarabocchiava veloce altri componenti di arredo, dagli stili più disparati.
    Takashi le riprese sotto il tavolo la mano, e lei sperò solo di non aver bisogno della gomma per i prossimi 100 anni, tanto che si ritrovò a girare le pagine del blocco degli scarti tenendo ancora la matita in mano, nonostante fosse alquanto poco pratico.


    Natsumi Kiyosawa
    Rimase rapita dai colori dei libri di Minami, e quando si accorse che erano pagine di stoffa si illuminò e restò a fissarle, mentre Honjo la faceva accomodare dicendo cose incomprensibili per lei.
    Appena seduta, allungò una mano per girare una pagina, ma il tonfo dell'ennesimo blocco megalitico della ragazza che le stava di fronte la fece sussultare e lei si mise seduta dritta come una statua, e per un'attimo pensò di ritrovarsi davanti ad un litigio tra Hajime e Takao quando il primo legge in sala mentre l'altro urla davanti alla tv, tanto che si guardò in giro per ricordarsi dove si trovasse in quel momento.
    -Pe-per un attimo...ma non ero a casa? Son tornata? Me lo sarò immaginato? - pensò facendo un sospiro sollevato, quando quei due si agitavano lei non riusciva mai a calmarli e andava a nascondersi dietro Nao con Reiko, la piccola di casa.
    Fù il bisbiglio di Honjo a ridestarla totalmente, che le chiese se avesse bisogno di qualcosa.
    - Io ho fame, vorrei una chiffon cake, qualche donuts e del thè al limone. Avranno i dolcetti vero senpai? Li avranno di certo, vero? - domandò allegra, un pò troppo allegra a dire il vero.
    Quello che Sano Honjo stava per scoprire era la facilità con cui Natsumi evitava inconsciamente di concentrarsi sui compiti...soprattutto se aveva la pancia vuota.
     
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  5. Marty =)
     
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    Sano Honjo
    Il ragazzo rimase interdetto dalla bizzarra richiesta della ragazza: non aveva idea di cosa fosse la chiffon cake, nè tanto meno se al bar o al locale ristoro fosse presente nel menù. Non voleva certo deludere la sua ragazza, anzi: era felice di vederla così determinata nell'affrontare lo studio.
    - Vado subito a ordinare, mia cara! - rispose con un occhiolino.
    Si allontanò dei tavolini lanciando uno sguardo curioso verso la coppia di fronte e, passando dietro di loro, noto le loro mani belle intrecciate, sebbene dalle espressioni nei loro volti sembravano totalmente immersi nello studio. Non riuscì a trattenere una risatina sommessa, che subito fu intercettata da Mori che, onde evitare che Sayaka sentisse, cominciò a tossire convulsamente.
    - Mo...Mo....Mori-sensei, seil mio eroe!!! - pensò colmo di gratitudine, giacchè grazie a quella scenata l'ex compagna di classe non l'aveva beccato mentre rideva del loro lato romantico così nascosto.
    Alleggerito come una piuma, raggiunse il bar presente nel salone e domandò al garzone presente se avesse i dolci richiesti da Natsumi.
    - ....abbiamo il the, e dei pasticcini al cioccolato e crema. - rispose con tono scettico il cameriere, un uomo dall'aspetto spaventoso molto simile a quello incontrato nella piscina Ootori tempo addietro.
    -Saranno parenti...che faccio adesso? - pensò il ragazzo in uno stato crescente d'ansia, soprattutto per lo sguardo insistente del cameriere-armadio.
    Alla fine decise di ordinare the e pasticcini e, mentre pagava il conto alla cassa, chiamò il pasticcere di fiducia della sua famiglia e ordinò che facesse recapitare il prima possibile una chiffon cake e dei donuts belli ripieni.
    - Spero che nell'attesa approvi queste paste...anche loro... - pensò reggendo in mano un cabaret pieno di paste.
    Se c'era una cosa che aveva imparato all'Host Club osservando Kyoya Ootori era quella di mantenere buoni rapporti con tutti, accattivarseli per accertarsi in futuro un buon guadagno dalle relazioni instaurate. E quello che pretendeva da Mori era la sua approvazione e, per averla, avrebbe dovuto conquistare anche Sayaka.
    - Sono un genio, come ho fatto a non pensarci prima? -
    Con un sorriso sotto i baffi raggiunse il tavolino, posando esattamente al centro il cabaret profumato. Non si preoccupò di invadere la parte della coppia: era certo che li avrebbe conquistati.
    - Il the arriva tra poco Nacchan insieme ai dolci che hai chiesto, nel frattempo ho preso questi dolci da condividere anche con voi due...mens sana in corpore sano, diceva Giovenale! - commento a voce alta, per farsi sentire dai due piccioncini di fronte.
    Le paste erano molto invitanti e variegate, sperava di fare breccia nei cuori della coppia di fronte, nonchè ovviamente di farsi bello di fronte a Natsumi: d'altronde si sa, un uomo gentile e altruista riceve sempre ammirazione da tutti.
    - Gradite anche voi? Non fate complimenti! -
    E, senza dir nulla, mise due macarons al cioccolato vicino ad Aya e Mori per poi fissarli in attesa della loro approvazione.
    Approvazione che era certo sarebbe arrivato, sebbene non comprendesse i motivo per cui Mori continuasse a coprire il suo misfatto di prima.
    - Meglio non intervenire e lasciarlo fare, avrà in mente un piano - pensò raggiante, ignaro che il sensei stesse avendo una sorta di crisi "respiratoria".

    Morinozuka Takashi
    Il ragazzo era immerso nella lettura di un passaggio piuttosto complesso quando a un certo punto sentì degli sguardi fissi dietro di lui. Senza farsi notare da Aya - che aveva l'assoluto bisogno di restare concentrata nel suo progetto - allungò lo sguardo oltre le spalle della ragazza.
    Lo sguardo assurdamente buffo e inaspettato di Sano gli fece andare la saliva di traverso, e così cominciò a tossire convulsamente. Nel farlo lasciò la mano di Aya e, se con una si coprì la bocca, con l'altra fece forza contro il tavolo.
    Si sentiva mancare il respiro, era da quando il Lord ne aveva sparato una delle sue che non gli veniva una crisi simile.
    - A-acqua..- riuscì a sussurrare a sprazzi, la gola secca e irritata.
    Cercò di formare ulteriore saliva ma nulla e, quando riaprì gli occhi, trovò di fronte a sè delle paste asciutte, vicino alla sua mano un macaron.
    Un biscotto secco.
    Guardò Sano, tutto sorridente e impassibile.
    Guardò allora Aya, l'unica ad aver capito fino a quel momento come si stesse sentendo.
     
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  6. Shin?
     
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    Natsumi Kiyosawa
    Siccome aveva fame, davvero troppa, iniziò a seguire con lo sguardo il premuroso senpai, sperando facesse alla svelta.
    Non sentì nemmeno il soffocamento di Morinozuka, ma la voce allarmata di Sayaka si...solo che la poveretta dallo spavento si sbilanciò all'indietro e ruzzolò per terra sul prato, con le gambe all'aria.
    -Ahiahiahi...- piagnucolò con le lacrime agli occhi, ma subito si rialzò di corsa - s-stò be-be-bene!- e si rimise a sedere notando che Honjo stava tornando con un vassoio, ben decisa a non fare una figuraccia.
    Fortunatamente per lei, a sentire che il suo amato e magnifico ragazzo si era premurato di far si che le portassero davvero una chiffon cake e i suoi adorati donut, le lacrime agli occhi erano giustificabili dal senso di felicità nel poter mangiare quei pasticcini d'alta classe senza spendere un solo centesimo.
    -Non sò come farei senza di te, senpai...davvero potrò mangiare una chiffon cake? Io...io non l'ho mai provata, l'ho vista solo nelle vetrine delle pasticcerie costose. - commentò estasiata, fissandolo.
    Allungò la mano e assaggiò un pasticcino: era così morbido che si scioglieva in bocca.
    -he buohoooo<3 - esclamò, ma si pietrificò ricordandosi quello che era appena successo: era volata a gambe all'aria, quindi...aveva mostrato le sue mutande con i coniglietti ai colleghi del senpai, tra cui Morinozuka Takashi, un uomo.
    - LELELLE-LEHAVISTEEEEEEE - e iniziò ad agitarsi da sola, mormorando a bassissima voce - auuuu auuu auuuu - mentre diventava ogni secondo più rossa.
    Sfortunatamente nel capitombolare non si era accorta che l'unica ad averla vista, oltre a delle ragazze vicine che facevano una pausa, era Sayaka.


    Sayaka Minami
    Sbuffò sonoramente all'ennesima risposta squillante, ma non potè nascondere a se stessa che un pò invidiava tutta la loro spensieratezza.
    - Beata gioventù, non fanno un cervello in due ma son felici il doppio...un pò li invidio - e stava fissando la ragazzina adorante quando un colpo di tosse troppo forte la fece girare verso Takashi, il volto rosso e visibilmente in difficoltà.
    - Ta-takashi, stai bene? - domandò, e prontamente gli passò una bottiglietta d'acqua tirandola fuori dalla borsetta e non appena lui la prese un tonfo metallico la fece voltare nuovamente di fronte a sè, ma la ragazzina era sparita, l'unica cosa che vedeva erano due gambette all'aria.
    Si allungò oltre al tavolo e la vide a terra, ribaltata su se stessa.
    - Stai bene? Ti sei fatta male? - domandò gentile, il tono un pochino allarmato, ci mancava solo che avesse sbattuto la testa o la schiena.
    Restò sorpresa di vedere una decorazione a coniglietti, ma non ci diede peso, visto che Natsumi si era rigirata e si stava alzando in fretta e furia, tanto che da come aggredì la sedia sembrava stesse facendo uno sforzo enorme nel sollevarla.
    Quel suo lato goffo le ricordò in qualche modo Mori, e le scappò un sorrino.
    - Va meglio ora? - domandò quindi a Takashi, e gli diede dei piccoli colpetti al centro delle scapole, per sincerarsi che quell'attacco di tosse gli fosse passato.
    Non appena si accomodò di nuovo, prese la matita in mano - allora, vediamo se ritrovo quel progetto... ma passò davvero meno di un minuto a quando tornò di nuovo lo stupido innamorato, con un vassoio strapieno di dolcini, tanto che posò davanti a loro dei macarons, tutto giulivo, invitandoli a suo dire a fare l'ennesima, indesiderata pausa.
    Considerando quello che era appena successo a Takashi, cercò di essere gentile...dicendogli chiaramente quello che pensava.
    - Sano...mangiali te, così magari ti strozzi e la smetti di interrompermi con le tue fesserie, ok? <3 -
     
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  7. Marty =)
     
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    Sano Honjo
    Il ragazzo rimase allibito e offeso per la risposta scortese dell'"amica"; aveva fatto qualcosa di carino, un gesto che avrebbe fatto piacere a chiunque e invece lei l'aveva rifiutato. Ancora. Con un commento acido.
    - Io mi chiedo cosa ci trovi di decente in lei Mori-sensei - pensò tutto tremolante di rabbia.
    Per fortuna c'era Natsumi, l'unica ad apprezzare sinceramente i suoi sforzi. Ormai iniziava a conoscere la kohai, perciò non si stupì più di tanto sentendosi dire che era la prima volta che avrebbe assaggiato quei dolci.
    - Lo stesso vale per me, siamo proprio due anime gemelle!! - le aveva risposto sorridente, le guance arrossate per la gioia incontenibile.
    Gioia compromessa da quella battuta dell'ex compagna di classe, che con nonchalance stava facendo un massaggio al suo sensei.
    - Forse Morinozuka avrebbe preferito un massaggio alla schiena, si vede che è stanco...chissà che impegni ha in questo periodo. - pensò preoccupato mentre assaggiava un pasticcino di cioccolato ripieno di liquore.
    Ovviamente il ragazzo non riconobbe la presenza dell'alcool in quel tipo di pasta dato il suo gusto fruttato, perciò non si fece problemi a offrirne due a Natsumi.
    - Sei simpatica come una maledizione di Nekozawa. Mori-sensei, non farti abbindolare da lei e se non gradisci quel biscottino prova questo, è una bomba! Anche tu Nacchan~ -
    Mise una pastina cioccolatosa sotto il naso dell'host, mentre con la ragazza accanto a lei adottò un'altra ""strategia"": quella fanciullesca dell'aeroplanino.
    - Apri la boccuccia....dì "aaaahm" -
    Imboccò così la compagna e, tutto sorridente, le chiese come fosse.
    Con la coda dell'occhio notò che finalmente anche Mori aveva assaggiato quel dolce, così lanciò un'occhiata di sfida a Sayaka.
    Quel pasticcino era davvero buono: uno tirava l'altro.
    Aveva notato dal suo ritorno che Natsumi era più bizzarra del solito: continuava a ripetere tra sè a bassa voce uno strano verso, come imbarazzata: che fosse successo qualcosa in sua assenza?
    Mori era seduto di fronte a lei e mentre chiedeva alla sua vicina se volesse l'altra metà del suo dolce gettò uno sguardo sotto il tavolo, spinto da una strana euforia: notò che le gambe di Mori erano distese, bastava poco per metterle in contatto con quelle di Natsumi.
    - Qui qualcosa non mi torna - pensò, celando i suoi sospetti con un sorriso a trentadue denti.

    Morinozuka Takashi
    Per sua fortuna l'host fu capito al volo da Aya, che prontamente gli porse una bottiglietta d'acqua e inizio a dare qualche colpetto al centro delle sue scapole. Si sentì decisamente meglio, alla sua domanda non poté che ringraziarla con le lacrime agli occhi.
    Tornando in sè rivide una Natsumi visibilmente imbarazzata e "strana", ma pensando che fosse un altro atteggiamento dei suoi decise di ignorarla, al contrario del suo "protetto".
    Fece un respiro profondo e guardò male Sano, rincarato dalla battuta della ragazza. Con quella sua espressione buffissima aveva quasi rischiato di soffocarlo.
    Riprese a leggere il suo libro, tuttavia il profumo di quei dolci era molto forte e quel giorno non aveva avuto tempo di fare colazione.
    Iniziò a riflettere su quel che era successo: Sano aveva comprato un cabart di dolci mediamente raffinati, certamente di qualità, anche per loro.
    Il suo in fondo era un buon gesto, gli dispiaceva negarlo. Si fece così tentare da quel dolce all'apparenza molto morbido, apparentemente con della marmellata in mezzo.
    Lo mangiò in un boccone e il sorriso si fece spazio nel suo volto: era proprio buono, con quell'essenza fruttata.
    Ne prese un altro e vi diede un piccolo morso, poi guardò Aya e con sguardo innocente le domandò..
    - Vuoi? -
     
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