Fireworks & Heartbeat.

Morinozuka/Minami, Luogo: Matsuri a Karuizawa.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    Dopo aver dato l'ultimo esame della sessione estiva la settimana precedente, Aya si trovava finalmente nella tanto amata e tranquilla casa di vlleggiatura, a Karuizawa.
    Amava quella villa, restata immutata da quando ci viveva ancora la bis-bis-nonna, per via della tranquillità e del bel clima fresco che poteva godere ogni volta che andava...soprattutto quando poteva andarci da sola, senza parenti attorno.
    Oramai si trovava lì da un paio di giorni, quando, camminando di ritorno dal supermercato -si era rifiutata di mandare la sua governante dato che la poverina soffriva ogni tanto di mal di schiena e l'aveva cosi costretta a riposarsi dopo varei discussioni- vide un volantino che annunciava uno spettacolo pirotecnico in occasione delle festività del tempio della città.
    - whaaa, un Matsuri, che bello! Qui mi ci vuole una bella stoffa per cucirmi uno yukata nuovo! - esclamò allegra, per poi entrare in un negozio di stoffe, adocchiando fin da subito una bella stoffa leggera, di color bianco panna con decorazioni floreali rosse.
    Alla fine, tornata a casa, consegnò la spesa al cuoco e si mise sulla veranda a tagliare la stoffa ed ad imbastire il tutto prima di cucire.
    quando fù soddisfatta del risultato ottenuto, andò a cenare e a farsi una doccia fresca prima di prepararsi: si raccolse dunque i capelli un una coda laterale, arricciando le punte delle ciocche nascondendo l'elastico con un fermaglio a forma di fiore di ciliegio e indossò la sua nuova creazione, e uscendo con dei semplicissimi geta ai piedi, fù felice di aver accorciato lo yukata fino al ginocchio durante la fase di cucitura, cosi da potersi godere l'aria rinfrescante di quella zona anche sulle gambe.
    Infilò un ventaglio nella fascia dell'obi e dopo aver salutato la governante, si incamminò canticchiando verso la zona dove si teneva il matsuri.
    Dalla via sottostante guardò verso la grande villa dei Morinozuka, ma poteva vederne solo le punte degli alberi e la recinzione che circondava il terreno.
    - ''Chissà se è già arrivato'' - si chiese fermandonsi, mentre si faceva largo l'idea di andare a porgere un saluto.
    - Ma se non c'è farei la figura della stupida e chissà cosa penserebbero...se poi mi apre Satoshi andrà sicuramente a dirlo a Takashi appena lo sente o lo vede...lasciamo perdere! - e rossa in viso dopo essersi immaginata la faccia sorniona del figlio minore dei Morinozuka, si incamminò velocemente.
    Arrivata alla fiera, si incantò a fissare le belle lanterne in carta di riso illuminate: amava quella colorazione rossastra, sembravano vive.
    Si fermò curiosa a fissare dei pesciolini che nuotavano in una grande vasca, mentre dei bambini tentavano di prenderli con i pentolini di carta.
    Si sentì picchiettare due dita sulla spalla, quando voltandosi vide due tizi che proprio non conosceva.
    - Ehi bella, cosa ci fai qui tutta sola? Vuoi che ti faccio compagnia? - domandò uno dei due, e lei per tutta risposta gli scoccò una sguardo irritato, e dopo aver alzato gli occhi al cielo si allontanò, mentre questi continuavano a seguirla, sparando nomi a caso nella speranza di indovinare il suo.
    - Se non mi lasciano in pace, gli tiro un geta in faccia! - esclamò, mentre pensava di poterli seminare tra la folla ma quei tipi non demordevano, tanto che alla fine uno dei due riuscì a prenderle il polso e a fermarla.
    - Potresti anche esser gentile sai? Allora, come ti chiami? Sei da sola? dai che ci conosciamo, non ti và? - chiese sorridendo, mentre le stringeva il polso intanto che il compare le metteva un braccio intorno alle spalle.
    Aya li fissò mordendosi il labbro mentre una vena le pulsava in fronte, trattenendo l'impulso di reagire, dato che la cosa poteva anche metterla in qualche brutta situazione: contro due non poteva assolutamente farcela.
    - Che qualcuno mi aiutiii - pensò preoccupata, ed era sul punto di mettersi a gridare, quando riconobbe la nuca di qualcuno che conosceva fin troppo bene, qualche bancarella più in là.
    - Ta-takashiiii - esclamò più forte che potè, sperando la sentisse.
     
    .
  2. Marty =)
     
    .

    User deleted


    Morinozuka Takashi
    La famiglia Morinozuka era arrivata nella propria residenza di Karuizawa non appena Satoshi, il più piccolo della famiglia, aveva concluso l'anno scolastico insieme al cugino Chika. Quest'ultimo era stato ospitato dai parenti, mentre il fratello maggiore e Takashi erano rimasti in città per dare gli ultimi esami.
    I due cugini, per sostenersi a vicenda, avevano preparato gli esami insieme e Mori, avendo la casa libera, l'aveva ospitato al fine di controllarlo non solo negli studi, ma anche nell'alimentazione. Il biondino infatti nel periodo esami era solito mangiare molte più torte e dolci del solito a causa della tensione, per questo Mori tutti i giorni gli controllava la glicemia. Inoltre i domestici della famiglia Morinozuka erano ufficialmente in vacanza, per tanto il ragazzo doveva occuparsi non solo dei propri studi e del cugino, ma anche della cucina e delle pulizie di casa. Tuttavia Takashi era un ragazzo ordinato, efficiente e scrupoloso, per questo riuscì ad adempire a tutti i suoi compiti senza troppe difficoltà.
    Erano passate ormai due settimane da quando la famiglia Morinozuka e Chika erano rimasti a Karuizawa e, finalmente, Mori ed Honey avevano dato l'ultimo esame, prendendo entrambi il massimo dei voti, come sempre. Mitsukini ringraziò il cugino per l'ospitalità sua e del fratellino, che quel giorno stesso sarebbe partito per la residenza di Himeji, dove aveva alloggiato nel frattempo il resto della famiglia Haninozuka e dove si sarebbe diretto anche il figlio maggiore.
    - Pensavo di invitare Reiko-chan, sono certo che le farebbe piacere visitare il castello di notte...tu invece domani mattina partirai per Karuizawa come al solito? - gli aveva domandato pimpante Honey mentre sfilava da una valigia un sacchetto contenente una scatola fasciata.
    Mori annuì alla domanda del cugino, che subito gli chiese..
    - Ci sarà anche Aya-chan, nè? Sarà bellissima con lo yukata, vero Takashi? -
    Il ragazzo lo guardò sospettoso, non capendo come mai ultimamente il cugino la nominasse così frequentemente.
    A dire il vero non era la prima volta che gli chiedesse dei pareri personali su Sayaka, la loro amica d'infanzia. Una volta diplomati dall'Ouran High School, Honey aveva iniziato ad uscire più frequentemente con Reiko Kanazuki, del club di Magia Nera, mentre Mori si era ancor più concentrato sugli studi, sul kendo e sui suoi due "animali domestici".
    Non la vedeva più spesso come a scuola ed effettivamente l'idea di rivederla a Karuizawa, magari già l'indomani lo faceva sentire particolarmente allegro.
    Sorrise quindi al cugino, che gli porse la scatola contenuta nel sacchetto che aveva in mano.
    - E' per te, non potrai sfigurare davanti a lei. Sii te stesso Takashi, e per una volta pensa un po' a te stesso! - gli disse sorridente il biondo.
    Mori si stupì per quella strana confessione, anche se non ne aveva ben colto il motivo: in che senso doveva pensare più a sè stesso?
    Honey partì e Mori finì di ultimare le valige e, dopo una doccia rinfrescante, si buttò a letto, troppo stanco per cenare.

    Il giorno dopo partì all'alba per la residenza di Karuizawa; subito Satoshi corse ad abbracciarlo per poi chiedergli di farlo giocare con il procione e il gallo.
    Essendo ormai un adulto a detta del padre, la famiglia aveva deciso di donargli una parte della villa, comprendente camera da letto, degli ospiti, due bagni, cucina, salotto, studio e sala per la cerimonia del thè. Il ragazzo fu molto grato ai genitori e così passò la giornata a sistemare le valige nel proprio alloggio.
    Uno dei domestici venne a chiamarlo per l'ora di cena, che trascorse serenamente insieme ai familiari, che non vedeva da quando si erano trasferiti in quella residenza estiva.
    - Takashi, stasera c'è il matsuri qui in città, perchè non inviti la figlia dei Minami ad andarci? Sono certa che le farebbe piacere. - gli domandò con uno sguardo dolce la madre.
    Alla parola "matsuri" Satoshi aveva rizzato le orecchie e iniziò a domandare insistentemente al padre di poterci andare insieme al fratello.
    - Tu sei in punizione, devo ricordarti che cosa hai combinato insieme a Chika ieri? - lo sgridò severo Akira Morinozuka.
    Al cipiglio serio del padre, Satoshi si ammutolì e, senza che nessuno glielo chiedesse, cominciò a sparecchiare la tavola al posto della cameriera, suscitando le risate della madre.
    Mori si preoccupò subito per il fratellino e la famiglia Haninozuka, tuttavia le parole del padre distolsero la sua attenzione..
    - Yorihisa mi ha detto che Mitsukini ti ha regalato uno yukata, ma io e tua madre ne avevamo già preparato uno per te, lo trovi nella camera del tuo alloggio. Indossa quello che preferisci. -
    Mori acconsentì alla richiesta del padre con un cenno e, dopo aver salutato la madre, si recò in camera sua.
    -"Non pensavo che Mitsukini mi avesse regalato uno yukata, ecco perchè mi ha detto che non dovevo sfigurare insieme a Sayaka."- pensò il ragazzo mentre era sotto la doccia.
    -"Sfigurare...mah."-
    Quando entrò in camera in accappatoio aprì il regalo del cugino, ricolmo di aspettative....infrante non appena vide lo yukata che gli aveva regalato.
    -...-
    Preso dallo sconforto, crollò a terra, una mano posata sulla fronte e l'altra che impugnava il lenzuolo del letto.
    - è...colorato, molto colorato. - commentò con una sottile vena di disperazione.
    Pensò che in fondo non poteva aspettarsi diversamente dal cugino, che solitamente indossava degli yukata e kimono molto appariscenti e colorati: non erano il suo genere.
    Si sentì in colpa per la mancata riconoscenza nei confronti del parente, che in fondo gli aveva pur sempre fatto un regalo.
    Spostò lo sguardo verso un altro pacchetto, adagiato sopra uno dei cuscini del grande letto a due piazze: doveva essere lo yukata preparato dai suoi genitori. Fece un respiro profondo, si alzò ed aprì il regalo dei suoi, una grossa scatola contenente dei classici geta, un sensu color blu scuro e un classico suteteko in tinta con lo yukata.
    -"Grazie padre, grazie madre."-
    Con il sorriso sulle labbra, si tolse l'accappatoio e cominciò a vestirsi, lasciando lo yukata un po' aperto davanti. Fece un inchino di scuse al regalo di Honey, promettendogli che l'avrebbe indossato al prossimo matsuri insieme a lui.
    Dato il gran caldo decise di non asciugarsi i capelli e, dopo aver ringraziato nuovamente i propri genitori e ricordato a Satoshi di cantare la buona notte ai suoi due animali, si recò tranquillamente alla residenza Minami, poco distante dalla sua.
    Stava andando ad invitare una ragazza che non vedeva da tempo ad uscire, cosa che, ai tempi in cui frequentava assiduamente l'Host Club gli era proibito, eppure non si sentiva emozionato o agitato. Per lui Sayaka era un'amica, per questo non si sentiva tranquillo.
    Suonò alla porta e una domestica andò ad aprirgli: non appena lo vide arrossì per l'imbarazzo e iniziò a farfugliarli agitata..
    - M-Morinozuka-san, la signorina Minami è appena uscita, ma sono certa che se si sbriga la troverà al matsuri, ha i capelli raccolti e indossa uno yukata favoloso, con dei fiori e un obi bordeaux! Se vedrà una ragazza bellissima sono certa che sarà la mia padroncina! -
    Il ragazzo ringraziò con un sorriso la domestica e iniziò spontaneamente a correre verso la fiera.
    Mentre cercava il suo volto in quello della folla, gli tornarono in mente le parole della domestica..
    ...ha i capelli raccolti e indossa uno yukata favoloso, con dei fiori e un obi bordeaux! Se vedrai una ragazza bellissima sono certa che sarà la mia padroncina!
    Mori si bloccò di colpo, provando ad immaginarsi Aya con lo yukata.
    Boom.
    Il cuore gli salì in gola e, senza capirne bene il motivo, cominciò a sudare freddo.
    -"Non la vedo con lo yukata da quando era una bambina...adesso però.."-
    Le tornò in mente l'ultimo evento natalizio dell'Host Club, quando lui, addormentato, a momenti la stava per baciare. Ricordò le discussioni avute dopo quel gesto con la ragazza, le lacrime che giurava di aver visto nell'evento successivo, quando lei gli aveva mormorato qualcosa sul "non confonderla" e "non comportarsi così con lei".
    Cominciò a sentirsi particolarmente agitato, stava per passare la serata con una sua vecchia amica che un tempo aveva quasi baciato e con cui riusciva a parlarci normalmente, a differenza delle sue vecchie clienti e delle sue colleghe di università, troppo intimidite dal suo carattere e il suo aspetto. Era una ragazza speciale, ormai l'aveva capito, ma quanto speciale?
    In quel momento sentì urlare il suo nome.
    Si voltò di colpo e assottigliò lo sguardo in direzione della voce: era Aya ed era insieme a due tipi poco raccomandabili.
    Corse subito verso di lei e in un attimo sistemò i due ragazzi. Prima prese quello che le stringeva il polso e, con una mossa, lo scaraventò a terra, provocandogli certamente dolori alla schiena e al collo. L'altro, impaurito, buttò a terra la ragazza e cominciò a fuggire, ma Mori, mantenendo il sangue freddo, sfilò le geta dell'altro malintenzionato e le lanciò mirando alla testa del complice, che cadde subito a terra.
    Dopo aver invitato due negozianti che avevano osservato impotenti tutta la scena a chiamare un ambulanza e la polizia, Mori si inginocchiò davanti ad Aya, aprendo così maggiormente il proprio yukata, che mostrava praticamente il petto sudato del ragazzo a causa della corsa.
    Le porse una mano per aiutarla ad alzarsi e, guardandola preoccupato, le chiese serio..
    - Tutto bene? -
     
    .
  3. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    Vedendo Takashi correre verso di lei, la sua preoccupazione sparì immediatamente.
    Non capì bene poi perchè uno dei due la spinse per terra facendole sbucciare un ginocchio, ma la sua unia preoccupazione fù quella di controllare che il suo magnifico Yukata non si fosse sporcato.
    Stava per urlare qualcosa a quello che stava scappando, quando vide Takashi rubare i geta all'altro compare e tirarli al fuggitivo, colpendolo in pieno sulla nuca.
    Strabuzzò gli occhi incredula un paio di volte, fino a quando il ragazzo non le porse la mano per aiutarla ad alzarsi.
    Si portò una mano a coprirsi le labbra, ma proprio non riuscì a trattenersi, e scoppiò in una risata fin troppo allegra.
    - Hahahaha, gli hai tirato....pfft, hahahahha! Non me lo sarei mai aspettata! - esclamò, portandosi un braccio sull'addome, e mentre ridacchiava ancora si asciugò una lacrima dovuta a quelle risate.
    Prese poi la mano dell'amico, arrossendo alla vista del suo petto, per poi sorridere come se nulla fosse - Tranquillo, stò bene...l'importante è che il mio duro lavoro di un'intero pomeriggio non si sia rovinato o sporcato! - disse allegra, facendo una giravolta su se stessa.
    - Che ne dici Takashi? Mi stà bene vero? - e rise per quel suo comportamento un pò ostentato, ma sperava che gli piacesse il suo yukata.
    Poi guardò curiosa lo Yukata di Takashi - Ma quella stoffa...ma si! E' uno dei campioni di tessuto che la zia Akane ha regalato un paio di mesi fà a tua madre! Whaaa, come è venuto bene! Ti sta benissimo! Ti son sempre stati bene i colori tenui e freddi... - e dicendo ciò, gli sistemò lo yukata, dato che era un pò troppo aperto.
    La famiglia Minami era entrata da poco anche nell'attività tessile, creando nuovi tessuti dalle trame più disparate, adatte alla nobiltà, e per farsi pubblicità, aveva regalato vari campioni alle famiglie più in vista, tra cui ovviamente quella dei Morinozuka.
    Accorgendosi che era partita come suo solito senza tenere conto di chi l'ascoltava, si scusò con lui.
    - Scusami, come al solito stò divagando...grazie per avermi aiutata. Se non avessi sentito...non voglio nemmeno pensarci. - e scosse la testa con decisione, non le erano mai piaciuti i discorsi ipotetici negativi.
    Gli sorrise grata, e non si era minimamente accorta del suo ginocchio sbucciato.
    La solita sbadata.
     
    .
  4. Marty =)
     
    .

    User deleted


    Morinozuka Takashi
    Non capiva cosa avesse da ridere la ragazza, in fondo se non fosse stato per il suo intervento avrebbe potuto farsi veramente del male. Quando poi intuì che la ragazza potesse essere più preoccupata per lo yukata che per la propria salute avrebbe voluto sgridarla, eppure quando lei fece davanti ai suoi occhi una giravolta per mostrarglielo per bene non poté che dirle semplicemente..
    - Sei bellissima. -
    Non poteva negarlo, quel vestito la rendeva più femminile del solito e il fermaglio sembrava la ciliegina sulla torta, eppure..
    -"..."-
    Eppure, chissà perchè, avrebbe voluto slegarle i capelli e accarezzarle la nuca, e poi..
    -"..."-
    Sentì improvvisamente un gran caldo e, quando si accorse che l'amica gli stava sistemando lo yukata, più aperto di come se l'era acconciato, non riuscì a guardarla negli occhi.
    Forse perchè non la vedeva da un po' di tempo, forse perchè non era più la sua cliente più affezionata dell'Host Club, eppure cominciò a vedere Aya con occhi diversi.
    Essendo sovrappensiero non captò il discorso dell'amica, che forse aveva donato alla sua famiglia le stoffe per cucire lo yukata che stava indossando. Quando poi lei lo ringraziò nuovamente, Mori si limitò a sorriderle e, per cambiare discorso, le disse..
    - Prima sono passato dalla tua residenza, volevo invitarti al matsuri..sono contento di averti trovato subito. -
    Si sentiva più rilassato di prima, infatti riuscì a guardarla negli occhi mentre le stava parlando senza fare strani pensieri.
    Improvvisamente sentì uno strano odore di ferro, abbassò lo sguardo e si accorse solo allora che Aya stava perdendo sangue dal ginocchio. Il suo sguardo divenne subito serio: il sangue continuava a fuoriuscire, di questo passo la sua cara amica sarebbe morta dissanguata.
    Sbiancò al solo pensiero: doveva intervenire, doveva salvarla.
    Senza sentire ragioni, prese subito in braccio Aya, facendo attenzione a non far sporcare di sangue il suo yukata a cui tanto teneva, poi iniziò a correre come un dannato e, quando alla ragazza partì una geta non si scompose e, ignorando le sue lamentele, tornò indietro a raccoglierla, gliela rimise per poi riprendere a correre, in direzione del proprio alloggio.
    Avendo un'entrata diversa da quella della residenza Morinozuka, i suoi parenti non si accorsero del suo arrivo; inoltre nella propria parte di alloggio non vi erano domestici, per cui nessuno gli venne incontro, nessuno seppe del loro rientro in quel lato della villa deserto, occupato soltanto dai due giovani.
    Essendo la camera più confortevole e più vicina all'entrata la sua stanza, decise di portarla lì e, dopo averla adagiata nel letto, prese l'obi dello yukata che gli aveva regalato Honey e le ordinò con tono apparentemente calmo.
    - Sdraiati, così posso fasciarti mentre vado a prendere i medicinali. -
    Il suo sguardo si fece molto serio, a tratti spaventoso: non voleva sentire lamentele, voleva curarla, e presto.
    Non appena lei si sdraiò le alzò la gamba ferita e, dopo averle fasciato il ginocchio con l'obi, corse nel bagno attiguo, dove, mentre aveva fatto la doccia, gli era parso di vedere dentro un mobiletto una scatoletta del pronto soccorso. I suoi occhi allora avevano visto bene: prese la scatola e, dopo aver controllato che all'interno ci fosse tutto il necessario, tornò da Aya.
    Si inginocchiò accanto a lei e, con delicatezza, le tolse l'obi, più sporco di sangue di quanto avesse immaginato. Capì tuttavia che in quel frangente era necessario mantenere la calma, anche se in gioco vi era la vita di un'amica.
    Memore di una lezione di igiene che aveva seguito all'inizio dell'anno, ignorò il cotone e, per medicarla, si servi di garze sterili ed acqua ossigenata. Dopo aver pulito la ferita si accorse che, fortunatamente, si trattava semplicemente di una lacerazione superficiale..
    - Le ferite superficiali non vanno bendate, perciò.. - si rammentò il ragazzo, che iniziò così ad accarezzare delicatamente il ginocchio della ragazza con un'altra garza, imbevuta con minor quantità di acqua ossigenata.
    Gli occhi di Mori erano fissi nel ginocchio della ragazza, tuttavia cominciò a rilassarsi quando, poco dopo, nella ferita non fuoriusciva più sangue.
    Soddisfatto del proprio lavoro, il ragazzo si sedette ai piedi del letto. Sentendosi fasciato dallo yuakata se lo slacciò appena, in modo da far circolare più aria e scaricare la tensione. Dopodiché si voltò verso l'amica e, preoccupato, ma con sguardo dolce le disse..
    - Bisogna aspettare che si asciughi, altrimenti potrebbe riaprirsi...come ti senti? Forse dovrei misurarti la pressione, hai perso molto sangue.. -
    Nella scatoletta infatti si trovava un apparecchio per misurare la pressione così semplice da usare che persino Mori avrebbe potuto utilizzarlo, pur non studiando medicina.
    -"Se si sentirà meglio potremmo tornare alla fiera, altrimenti sarà meglio che riposi qui..."-
    Non distolse mai lo sguardo da quello di Aya, in attesa di sentire la sua risposta.
     
    .
  5. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    Al complimento arrossì vistosamente, e quando il ragazzo le disse che era nei suoi piani di passare il matsuri con lei, nella sua testa partirono tante piccole sequenze cinematografiche che portavano ad un solo risultato: l'ammissione di un'amore corrisposto e un bacio da film.
    - ''Aya, placati.'' - si rimproverò, e quindi sorrise tentando di metter in standby la sua irrefrenabile fantasia, indicando al ragazzo una bancarella di takoyaki.
    Forse mangiando qualcosa si sarebbe calmata, ma non fece a tempo a dire nulla, che Takashi l'aveva appena presa in braccio e stava correndo sttraverso la folla.
    - Ta-takashi? Che ti prende? - domandò inebetita, e quando il ragazzo per sbaglio di spostò di colpo per evitare due anziane signore, lei per non cadere gli cinse il collo, stringendosi a lui e facendo volare via dal piede un geta.
    - Aaaah! Aspettaspettaspetta! Ho perso il geta! - esclamò, il ragazzo senza scomporsi lo recuperò e lei lo guardò accigliata - Si può sapere cosa ti prende? - e dato che non riceveva risposta, gonfiò le guance e assunse un'espressione offesa.
    Se fosse stato qualunque altro, si sarebbe dimenata fino a far cadere entrambi per terra...ma quando mai le sarebbe ricapitata l'occasione di poter abbracciare il ragazzo facendo finta di niente?
    Quindi se ne restò calma e tranquilla -più o meno, dato che ogni tanto gongolava e assumeva espressioni buffe e a tratti inquietanti- fino a quando non vide la tenuta dei Morinozuka.
    - Takashi...perchè stiamo andando a casa tua? - domandò, non capendo bene...e iniziò a sudare freddo quando il ragazzo prese un'entrata secondaria, che portava alla dependance.
    - ''Non vorrà mica...'' - si domandò guardandosi in giro allarmata, en andò totalmente nel pallone non appena entrarono nella stanza di Mori.
    La sua espressione lasciava traspirare una totale incomprensione della situazione, e quando lui parlò di ''fasciare'' e ''medicinali'' per un millesimo di secondo Aya temettè di aver a che fare con il gemello cattivo di Takashi.
    Fortunatamente, le sue malate conclusioni vennero dissolte appena si accorse del sangue che le usciva dal ginocchio, che le stava scendendo lungo la caviglia.
    - ...ma quando me lo sono fatta? - domanò più a se stessa che a lui, e finalmente collegò il comportamento anomalo dell'amico.
    Senza dire una parola, gli allungò la gamba e solo quando lui andò in bagno di accorse di COSA aveva usato per fasciargli momentaneamente il ginocchio: un'obi di ottima fattura.
    - co...come..come ha potuto...questo... - e quando lo vide tornare gli scoccò unì'occhiata furiosa ma stette zitta e lo lasciò fare, anche se era palesemente infuriata.
    A vedere lo sguardo dolce che poi gli volse, sorrise a sua volta, per poi prendergli il collo in una presa articolare con le braccia.
    - Stupido d'un Takashi! Un'obi pregiato come fasciatura provvisoria! Preferivo dissanguarmi che vederti usare quella fascia! - esclamò, per poi mollarlo e tirargli le guance, scandendo bene le parole ad ogni tirata - non...farlo...mai...più! - e sbuffò, passando in seguito da un'espressione ancora imbronciata ad un sorriso dolcissimo, mentre gli accarezzava i capelli.
    - Non ti sarai mica spaventato per un pò di sangue? Guarda che bastava un cerotto... e si avvicinò fino a dargli un bacio sulla guancia, per poi prendere dalla cassetta medica un cerotto abbastanza grande da coprire il taglio e appiccicarselo sopra.
    - Visto? Tutto come prima! E adesso andiamo! - disse mentre era già in piedi e tirava le braccia del ragazzo per farlo alzare.
    Quell'entusiasmo era proprio da lei, ed era ovvio che non bastava un taglietto per farle perdere energia.
    Tenne a freno al sua gioia nell'averlo visto cosi preoccupato per lei, e nel suo cuore prese una decisione.
    Si sarebbe dichiarata quella sera stessa.

    Edited by Shin? - 25/7/2013, 19:02
     
    .
  6. Marty =)
     
    .

    User deleted


    Morinozuka Takashi
    Non pensava che la ragazza potesse prendersela a tal punto per aver utilizzato un obi come fasciatura per la sua ferita: in fondo per lui era molto più importante la sua salute che un vestito.
    - Ah. - commentò dopo che lei gli strapazzò le guance.
    Quando poi la ragazza gli passò una mano fra i capelli si sentì strano, quasi inebetito per quel gesto: si sentiva protetto, coccolato.
    La guardò sorpreso per quel gesto d'affetto che non si sarebbe aspettato in quel momento, accompagnato da un innocuo bacio sulla guancia, ancor più imprevedibile. Sentirla così vicina, con quell'abito elegante, vedere quel sorriso tanto dolce che in quel momento era riservato solo a lui lo fece sentire speciale, felice di essere solo con lei.
    Sembrava che non fosse trascorso molto tempo dall'ultima volta che si erano visti, anzi, Mori era sempre più convinto che Aya lo conoscesse fin troppo bene, forse più di Mitsukini.
    Sentendosi strattonato per il braccio si alzò dal letto e, sempre con tono preoccupato, le domandò se fosse il caso per lei camminare nonostante la ferita al ginocchio.
    L'entusiasmo della ragazza tuttavia gli fece capire che era in forma, così la guidò verso l'uscita laterale, che dava sul giardino contenente un semplice percorso sull'acqua.
    - Fa attenzione. -
    I massi erano piani, facilmente percorribili, tuttavia per Morinozuka la precauzione non era mai troppa.
    Nel corso d'acqua erano adagiati fiori di loto sul bianco e rosa acceso e, nel grande spiazzo d'erba, due alberi di ciliegio erano ai lati di una vecchia panchina, costruita dal trisabolo del ragazzo quando era appena ventenne. Senza rendersene conto, con il sorriso fra le labbra, confessò all'amica..
    - Sai, quella panchina laggiù, in cui giocavamo spesso da piccoli...in realtà fu realizzata da un mio lontano parente, la costruì perchè desiderava un giorno portarla nella sua città natale come regalo per la donna di cui era innamorato, malata di polmonite.. -
    Quando si trovarono di fronte alla panchina concluse il discorso dicendo..
    - Sperava un giorno di sedersi lì, accanto a lei, con in braccio figli e nipoti...ma poi lei morì il giorno stesso in cui aveva ultimato quella panchina e, per ricordo, costruì il percorso che abbiamo appena passato...a Kasumi-san piacevano molto i giardini con i percorsi sull'acqua. -
    Non aveva mai raccontato a nessuno quell'aneddoto di famiglia, eppure non si pentì per averlo fatto in quel momento: sentiva che con Aya poteva parlare di tutto.
    Sorrise gentile alla ragazza e, in silenzio, la guidò verso l'uscita. I passi sul terreno ghiaioso erano l'unico rumore presente, interrotto ogni tanto dal gracchiare di qualche cicala.
    La folla di gente era aumentata rispetto a prima, ogni due passi turisti e abitanti erano costretti a fermarsi per far passare coloro che proseguivano in senso contrario oppure perchè un crocchio di persone si era formato ad una bancarella.
    Poichè quindi sarebbe stato facile perdersi, Mori prese una mano di Aya e, con fare serio, le disse..
    - Tieniti e stammi vicino, superata la folla c'è uno spiazzo più tranquillo. -
    Davanti infatti avevano una folla di persone molto imponente, di conseguenza l'aria era abbastanza irrespirabile. Si stavano per buttare nella fossa dei leoni, tuttavia Takashi conosceva bene questo matsuri: la maggior affluenza era nelle bancherelle vicine alle residenze Morinozuka e Minami, specialmente perchè i turisti si fermavano spesso a contemplare e fotografare le loro abitazioni.
    Più avanti invece avrebbero trovato uno spiazzo aperto con un minor numero di bancarelle, ma certamente più panoramico.
    Per rassicurare Aya le sorrise teneramente e, non appena l'amica fu pronta se la trascinò dietro dentro la folla, che subito li spinse l'uno contro l'altra: erano schiacciati come sardine, tuttavia Mori non lasciò mai la mano della ragazza e non smetteva di controllare la sua presenza dietro di lui. Ad un certo punto, quando erano ormai al termine della stradina, un gruppo di ragazze si avvicinò prepotentemente a lui: erano due sue vecchie clienti insieme ad una ragazza che non aveva mai visto, poco distante c'erano tre ragazzi.
    - Mori-kun, da quanto tempo!! -
    Gli dissero con fare fin troppo amichevole le sue vecchie clienti: eppure ai tempi dell'Host Club non gli avevano mai rivolto la parola.
    Una di loro, quella più alta, indicò sorpresa la mano del ragazzo, ancora stretta in quella di Aya e, sorpresa, esclamò..
    - Oh, sei fidanzato? E da quando? Kyoya non mi aveva detto nulla l'ultima volta che l'ho incontrato!! -
    Mori rimase impassibile a quella domanda e, con tono gentile, presentò l'amica con poche parole..
    - Lei è Sayaka Minami.. -
    Non ricordandosi infatti i nomi di quelle due ragazze non aggiunse altro. Una di loro insistette per fare una foto insieme a lui; sotto gli occhi furenti dei ragazzi poco distanti, la ragazza più alta affidò la macchina fotografica ad Aya, chiedendole con aria civettuola..
    - Mi raccomando, facci una bella foto!!-
    Le due ragazze cinsero le braccia di Mori, che manteneva, a differenza delle ex clienti, uno sguardo più distaccato rispetto ai tempi dell'Host Club.
    Per la prima volta la presenza di ragazze di troppo lo stavano disturbando, soprattutto perchè c'era anche Aya, eppure allora non ne aveva ancora capito il motivo.
     
    .
  7. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    A vedere quel percorso formato dai grossi ciottoli sull'acqua, le venne nostalgia: quante volte avevano passato le estati giocando in quel cortile, con Mitsukuni, Chika e Satoshi.
    - Che nostalgia, è passato cosi tanto tempo... - commentò, mentre attraversava piano il laghetto, guardando i fiori di loto galleggianti, riferendosi al fatto che l'ultima volta che era stata nella residenza di Karuizawa di Takashi era al tempo delle medie.
    - E' rimasto tutto come allora... - disse, constatando che nulla era mutato, ed era esattamente come se lo ricordava.
    Poi lui le raccontò un'aneddoto singolare, che per quanto fosse triste, a lei dava una strana sensazione di calore, tanto che quando furono davanti alla panchina, mentre lo ascoltava, accarezzo lo schienale di legno ancora perfettamente conservato: sembrava quasi che gli anni e gli agenti atmosferici non avessero mai avuto effetto su quella panca.
    - Direi che il desiderio del tuo avo si è avverato...le successive generazione dei Morinozuka hanno avuto bei ricordi legati a questa panchina, li abbiamo avuti anche noi giocando da bambini...e sono convinta che sarà cosi anche in futuro. - e gli sorrise, per poi lasciarsi guidae fino all'uscita.
    Riuscirono a percorrere pochi mentri in tutta tranquillità, successivamente ad ogni mentro che avanzavano la quantità di gente aumentava, e spesso si ritrovavano a fermarsi per far passare chi circolava in senso opposto, oppure aspettavano che i turisti finissero di fotografare prima di ricominciare a camminare.
    Aya amava quelle fiere, ma quando c'era troppa gente non riusciva mai a godersele appieno.
    - Di solito il primo giorno non c'è mai tutta questa gente... - brontolò, mentre dei bambini la sorpassarono correndo allegri.
    Poi il ragazzo allungò verso di lei una mano, e arrossendo, gliela strinse sorridendo, ben decisa a non perderlo tra la folla.
    Appena misero piede nella valanga umana, si ritrovò schiacciata controla schiena del ragazzo, tanto che per evitare di farsi male, si attaccò allo yukata del ragazzo con la mano libera.
    Mentre avanzarono, riuscì a riprendere un pochino di distanza da lui, recuperando anche il fiato, e in quel momento due anziane signore passarono accanto a loro dicendo -''Ma quelli non sono il figlio maggiore dei Morinozuka e la figlia dei Minami? Come sono cresciuti!'' - e dalla voce era sicura si trattasse di qualche anziana riccona della zona, tanto che tentò di girarsi per vederle in volto, ma data la massa le fù impossibile.
    Sentì poi una voce femminile chiamare Mori, e girandosi, pestò il naso contro la schiena del giovane, che si era fermato davanti ai suoi interlocutori.
    Si massaggiò il naso senza lasciare con l'altra mano quella di Takashi, fino a quando non sentì la parola ''fidanzato''.
    Subitò arrosì di colpo, per poi lasciare la mano del ragazzo e grattarsi la guancia imbarazzata.
    - Non...non siamo fidanzati. Siamo solo amici! - si sbrigò a dire, dopo che lui la presentò, con un piccolo inchino.
    Non fissò mai direttamente una di quelle ragazze neglio occhi, perchè aveva capito benissimo chi era: era una di quelle fan del ragazzo, che quando lei assumeva atteggiamenti troppo amichevoli nei suoi confronti, la squadravano con uno sguardo assassino.
    - ''Pure qui me le ritrovo...ma non vanno mai in giro per il globo?'' - pensò mentre assumeva un sorrisetto di circostanza.
    E proprio quella ragazza, insistette per fare una foto con lui e la sua amica pertica le rifilò la macchina fotografica squittendo.
    Notando lo sguardo di Takashi, lo fissò un secondo preoccupata: era palese che era irritato, e quindi scattò in fretta la foto per liberarlo.
    - Fatta! Siete venuti bene! - esclamò e stava per ridare la digitale alla ragazza alta quando uno dei tre gliela prese di mano.
    - Possiamo fare noi una foto con te? - chiese uno dei tre accompagnatori delle ragazze, un tipo con i capelli ossigenati.
    Lei per tutta risposta inarcò le sopracciglia e incrociò le braccia - Scusa ma non ne vedo il motivo...ci conosciamo? - domandò tranquilla, non era nel suo carattere fare qualcosa controvoglia.
    E non aveva decisamente voglia di fare una foto con loro.
     
    .
  8. Marty =)
     
    .

    User deleted


    Morinozuka Takashi
    Il ragazzo si stupì della reazione dell'amica quando le sue clienti pensarono che fosse la sua fidanzata. E ci rimase sinceramente male quando lei cacciò via la sua mano quasi con violenza, manco si vergognasse di lui e della possibile idea di essere la sua fidanzata.
    -"Ma in fondo non lo siamo, è solo un'amica."-
    Da buon'amica infatti lei colse l'irritazione nel suo sguardo mentre era in posa con le due ragazze e, in un attimo, fece la foto. Si riavvicinò quindi ad Aya, a cui nel frattempo i ragazzi, rimasti finora in disparte, avevano chiesto una foto insieme. La ragazza tuttavia non era una che si faceva mettere i piedi testa e infatti rispose brusca al loro invito. Per ricambiare il favore di prima, Mori si mise dietro di lei e posò le mani sulle spalle della ragazza, guardando minaccioso i due i tre ragazzi.
    - Dovreste fare le foto insieme alle vostre fidanzate, non alle altre. -
    Di fronte agli occhi di tutti prese nuovamente la mano di Aya e la portò via da lì, in uno spiazzo più lontano.
    -"Proprio a lei devono chiedere una foto? Magari l'hanno fatto perchè erano gelosi per le ragazze..."-
    Raggiunsero finalmente un'area verde in cui si trovavano delle bancarelle che vendevano per lo più cibo e souvenir. Il cielo si era fatto più scuro e le stelle non erano ancora ben visibili, essendo le luci delle lanternine ancora accese.
    Essendo in uno spazio con poca gente potè lasciare la mano della ragazza e, con aria afflitta, le disse guardandola negli occhi..
    - Mi dispiace per prima, se non avessi accettato di fare la foto con loro forse non ti avrebbero molestato quei tipi.-
    Più la guardava e più le sembrava bella, affascinante, diversa dalla solita Aya, tuttavia non gli era andato giù il commento della ragazza.
    - Per me non sei solo un'amica comunque.. - commentò a bassa voce sovrappensiero, non curandosi se la ragazza potesse sentirlo o meno.
    Forse per la prima volta non gli sarebbe dispiaciuto se la ragazza si fosse offesa, in fondo sembrava che finora l'unico a sentirsi strano fosse solo lui. Rendendosi conto di questo stato mentale ripensò a quello che era successo prima, quando lui, ormai ventenne, l'aveva portata in camera sua, per medicarla.
    -"E indossava lo yuakata..."-
    Di colpo arrossì imbarazzato e, nel sedersi su una panchina, inciampò e a momenti rischiò di cadere a terra, ma per fortuna si scontrò soltanto contro un albero.
    Ripensò anche alle parole che gli erano sfuggite prima e così spostò finalmente lo sguardo su Aya, quasi spaventato: aveva sentito? Come gli avrebbe risposto?
    E se lei non la pensava così? Se stava pensando troppo a lei?
    -"Magari mi vede solo come un fratello.."-
    In quel momento doveva restare calmo, eppure gli tornò in mente il bacio che aveva ricevuto prima: due amici si potevano baciare così tranquillamente?
    Il caldo si faceva sempre più sentire, così tirò fuori da una tasca il sensu e cominciò a sventolarlo velocemente, spostando lo sguardo verso le bancherelle di fronte.
     
    .
  9. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    Vide chiaramente nello sguardo del biondo l'irritazine per quella risposta, e fù grata a Takashi per il suo intervento repentino, mentre lui tenendola per mano s'allontanava dalle tre coppiette, lei li salutò con l'altra mano, senza nascondere un sorrisetto soddisfatto, mentre la fan di Mori la fulminava.
    - ''Ma guarda quella, insieme al fidanzato e fà l'oca con un'altro...finiranno per mollarsi presto, quei due.'' - era sovrapensiero, tanto che incappò in una radice e per non finire a terra si aggrapò al bracco del ragazzo, riprendendo subito l'equilibrio.
    Capì che c'era qualcosa che non andava quando l'amico non si fermò minimamente a vedere se s'era fatta male, e lo fissò preoccupata quando le lasciò la mano.
    - Takashi? - lo chiamò titubante, non capendo cosa gli passasse per la testa.
    - ''Ho detto qualcosa che l'ha offeso?'' - si chiese, e subito lui si scusò per quella foto.
    Così, pensando che fosse quello il suo dilemma, si rilassò e gli sorrise - Non ti devi scusare! Piuttosto...se non ti và di fare una cosa, puoi anche rifiutarti sai? Sii un pò più egoista, non sei più un 'Host! Non totalmente almeno... - disse allegra, per poi assumere un'atteggiamento pensieroso sulla faccenda Host del ragazzo: lui e il cugino andavano ancora al club quando potevano, quindi poteva immaginare che gli rimanesse difficile distaccarsi da certi atteggiamenti.
    - ''probabilmente è solo troppo gentile per dire di no'' - concluse mentalmente, proprio mentre lui bsbigliava che lei non era solo un'amica.
    Sbattè le palpebre più volte, tanto che nel vederlo arrossire e finire contro un'albero si tirò un pizzicotto alla guancia destra, e sentendo dolore, capì che quello che aveva sentito era reale.
    - ''L'HA DETTO, L'HA DETTO PER DAVVERO.'' - nella sua testa risuonavano già le campane, ma cercò di trovare una spiegazione logica e non campata per aria - ''Mi sà che intende che sono come una sorella...non può intedere che...non intendeva quello, vero? - e lo fissò completamente bordò, tanto che quando il giovane se ne accorse, si mise a giocare con le lunghe ciocche leggermente arricciate della coda.
    Non aveva il coraggio di chiedergli qualche spiegazione in merito alle sue parole, ma era visibile che le aveva sentite.
    Iniziava a sentire fin troppo caldo, e notando che Takashi stava fissando le bancarelle lì vicino - Andiamo a prendere qualcosa di fresco? - domandò con della velata agitazione nella voce, continuava a pensare a quelle parole, tanto che gli restò difficile stargli accanto come se nulla fosse, e senza aspettare risposta, gli prese la manica dello yukata e lo tirò fino alla prima bancarella che vendeva bibite, granite e gelati.
    - Tu cosa scegli Takashi? Io prendo un thè verde bello ghiacchiato... - chiese mentre recuperava da una tasca dello yukata il borsellino con la moneta.
     
    .
  10. Marty =)
     
    .

    User deleted


    Morinozuka Takashi
    E per la seconda volta in due giorni sentiva la stessa richiesta: essere più egoista, pensare di più a sè stesso. Ma le parole che ancora nessuno gli aveva detto le aveva appena pronunciate Aya: non sei più un Host.
    Frequentava ancora il club e aveva sempre delle clienti, tuttavia non doveva più sottostare rigidamente alle regole di Tamaki e Kyoya.
    Da quando si erano diplomati infatti Honey continuava sì a divertirsi con le clienti, ma qualche sera era riuscito a ritagliarsi dello spazio per stare insieme a Reiko. E lui?
    Al liceo nessuna si era dichiarata a lui seriamente, e comunque era un host, non poteva neanche permettersi di fidanzarsi...ma adesso?
    Aveva tirato in ballo un discorso spinoso e purtroppo si rese conto che Aya aveva sentito quello che aveva detto, eppure sembrava anche lei imbarazzata.
    -"..."-
    Forse anche lei lo vedeva più di un amico, qualcuno di speciale.
    Lo riscosse dai suoi pensieri le parole della ragazza, che lo trascinò in una bancarella di fronte. Alla sua domanda rispose pacato dicendo..
    - Anch'io. -
    Fece per tirar fuori il borsellino quando scoprì la cruda realtà: si era dimenticato il portafoglio a casa.
    Sbiancò per l'agitazione, stava per dire alla ragazza che non avrebbe preso niente quando il negoziante, che lo stava osservando da un po', esordì dicendo..
    - Hai dimenticato gli spicci a casa, eh? Tranquillo Takashi, stasera offro io a te e alla tua bellissima compagna! -
    Il ragazzo si stupì sentendo pronunciare il suo nome da uno sconosciuto, ma quando alzò lo sguardo si accorse che il signore era in realtà il proprietario di un'antica bottega di alimentari, la migliore del paese, nonchè la più costosa. Tuttavia il padre del negoziante era un amico del nonno del ragazzo e i discendenti, per mantenere i contatti, erano soliti indicare ai cuochi e domestici di comprare proprio nella sua bottega gli alimentari necessari. Mori non vedeva quel signore da parecchi anni a causa di un ricovero di quest'ultimo, per questo non lo riconobbe subito.
    - Oh, Ryuji-san, è un piacere rivederla. - lo salutò educato.
    Era la prima volta probabilmente che quel signore trovava il giovane rampollo della famiglia Morinozuka in una situazione imbarazzante, per questo il ragazzo si sentì particolarmente teso. Tuttavia la risata accesa del signore lo tranquillizzò..
    - Eeeh, la trovo in gran forma signorino! Mi dica, come si chiama questo delicato fiore accanto a lei? - gli domandò porgendogli un sacchetto con le bevande e qualcos'altro che Mori non riconobbe subito.
    Il ragazzo sorrise, mano sulla spalla di Aya...
    - Sayaka Minami.. -
    Incrociò lo sguardo della ragazza, a detta dell'host interrogatorio: prima infatti le aveva confidato che per lui era più di un'amica, ma allora cos'era?
    Stette un po' a pensare come presentarla, non voleva esporsi troppo, anche perchè non aveva chiarito con la ragazza il legame che c'era fra loro due.
    -...una mia cara amica.- sussurrò alla fine.
    L'aveva detto, eppure non pensava che lei fosse solo una cara amica.
    Il signore lo guardò con sguardo indagatore, poi passò al viso di Aya, infine aggiunse ridendo..
    - Beata gioventù!! Buona serata ragazzi! E vi ricordo che a mezzanotte ci saranno i fuochi d'artificio, venite a vederli, sarà un gran spettacolo!! -
    Mori ringraziò l'uomo con un inchino, poi prese la mano della ragazza e la portò nuovamente dalle panchine. Si sentiva agitato, molto agitato.
    Adesso gli sembrava che Aya fosse un'estranea, una bella ragazza con cui stava avendo molta confidenza, date le strette di mano. La guardò di sottecchi, poi le porse un thè verde e iniziò a bere il suo in silenzio.
    Notò in giro molte coppie di giovani che si stringevano le mani, si abbracciavano, ridevano e scherzavano, si baciavano.
    Non riuscì a distogliere lo sguardo da una giovane coppia in particolare: il ragazzo all'inizio si ostinava ad allontanare la compagna, ma poi l'aveva abbracciata e baciata.
    -"..."-
    Si guardò la mano, sudata per il caldo e la stretta di mano con Aya e si domandò: si stava comportando come un amico o un fidanzato come gli altri?
    -"Fidanzato?"-
    Si guardò terrorizzato la mano, poi guardò Aya e, serissimo, le chiese..
    - Va bene stringersi la mano? Possono farlo due amici? -
    Mai Morinozuka Takashi si sarebbe mai immaginato di fare una domanda tanto assurda e imbarazzante, non era da lui. Eppure si sentiva agitato, strano, non stava capendo come mai quella sera più del solito stesse pensando così tanto alla ragazza accanto a lui, l'unica che conoscesse così genuina e autentica nei suoi confronti.
    -"E se mi piacesse? Se fossi innamorato di lei?"-
     
    .
  11. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    Stava contando le monete quando sentì il negoziante rivolgersi con fare amichevole a Takashi, strabuzzò un paio di volte gli occhi e poi guardò il ragazzo - Takashi, hai davvero dimenticato il portafoglio? Sei il solito sbadato... - commentò nemmeno tanto stupita dalla cosa, sorridendo infine al venditore. Quando la etichettò come ''belissima compagna'', tanto che arrossì, guardandosi intorno per esser sicura che fosse diretto a lei.
    Al paragone con un fiore poi, impallidì e s'accese come le lanterne che vi eran appese ovunque, tanto che s'ammutolì per l'imbarazzo, stringendo con le mani le proprie maniche dello yukata.
    Alla risposta di Mori, incrociò il suo sguardo, ancora rossa in viso, curiosa di sentire come stavolta l'avrebbe presentata, dato che prima aveva detto che per lui non era solo un'amica.
    Sentendolo dire ''una cara amica'' sorrise per nascondere la cocente delusione: iniziò a pensare che seriamente aveva frainteso le sue parole.
    - Forse sono solo io quella che prova qualcosa... - pensò, fino a quando il negoziante non si mise a ridere, facendola distrarre dai suoi pensieri.
    - Beata gioventù?...parla come la zia strega, ci stà forse prendendo in giro? - borbottò sottovoce, assumendo lei stavolta uno sguardo indagatorio nei confronti del signore, fino a quando Mori non si congedò da lui, cosi lo salutò anche lei e dopo aver ripreso la sua mano, si andarono a sedere sulle panche lì vicino.
    Mentre camminavano, si accorse con non cosi tanto stupore che vi eran coppiette ovunque -''Beati loro...ma se voglio sperare di avvicinarmi cosi a Takashi, non posso più rimandare: devo dirglielo. Potrebbe essere l'unica occasione prima del ritorno all'Università...'' - oramai era sicura, non poteva rischiare, anche se andavano alla stessa università dell'Ouran, le facoltà avevano orari molto diversi e lei che seguiva anche un corso extracurricolare di architettura e uno di fotografia, aveva decisamente pochissimo tempo libero.
    - ''....si ma come glielo dico se continuo ad imbarazzarmi per niente?!'' - e si stava per schiaffeggiare quando lui le porse il thè, e per calmarsi si mise ad assaporarne la freschezza e il gusto amarognolo.
    Alla sua domanda transalì un secondo, guardandolo.
    - Che domanda strana... - pensò, e poi ci riflettè sù - Uhm...è cosi strano? Voglio dire...non credo sia una questione se si può fare o no...ti dà fastidio tenermi per mano, o forse ti interessa quello che possono pensare gli altri, Takashi? A me non interessa quello che pensano gli altri, e nemmeno mi dà fastidio...anzi., mi fà piacere... - disse, e a quella piccola ammissione si sentì i battiti del cuore in gola, tanto che dovette ribere un'altro sorso di thè per non agitarsi ulteriormente.
    Lo guardò da prima direttamente, per poi finire a guardarsi i piedi, un pò in imbarazzo.
     
    .
  12. Marty =)
     
    .

    User deleted


    Morinozuka Takashi
    La risposta gli fece capire che in fondo la sua domanda non era stata tanto assurda.
    Silenzio fra loro, mentre il gracchiare delle cicale era ormai coperto dalle voci e rumori dei turisti che giravano fra le bancarelle. Mori bevve ancora un sorso di thè e cominciò a riflettere sulle parole dell'amica: gli dava fastidio tenerle la mano?
    -"...no, anzi, è una bella sensazione, ha la mano piccina e..."-
    Lanciò uno sguardo ad Aya, che si stava osservando i piedi, forse imbarazzata per la risposta esauriente che gli aveva dato.
    -"...no, non mi dà fastidio. E non mi interessa cosa pensano gli altri, per me non fa differenza se ci vedono come amici o coppia."-
    Ripensò infatti alla calma mostrata quando le sue ex-clienti avevano pensato che Minami fosse la sua fidanzata. Anche all'allusione di Ryuji non aveva dato gran peso, a differenza di Aya, che invece aveva cacciato la sua mano davanti alle ragazze e si era ammutolita con il signore.
    -"Però mi ha appena detto che non le interessa quello che pensano gli altri.."-
    Mori la guardò nuovamente e, nonostante l'illuminazione non fosse tanta in quell'angolo, potè giurare di vedere ancora le guance arrossate della ragazza. Senza distogliere lo sguardo da lei finì la bevanda, poi buttò la bottiglia dentro il sacchetto e, finalmente, si accorse del "regalo" che aveva inserito il signore: un buono per due persone per salire sulla ruota panoramica poco distante, valido dalle ore 20 alle ore 01:00.
    L'host guardò l'ora e si accorse che erano già le dieci e mezza passate.
    -"I fuochi ci saranno per mezzanotte, però potrebbe essere pericoloso vederli così da vicino."-
    Lasciò per un attimo da parte i suoi pensieri su Aya e cominciò a focalizzare il resto della serata: cosa aveva programmato per il matsuri?
    Niente. Aveva solo pensato, spinto anche dai genitori, di invitare Aya.
    Perchè l'aveva fatto in realtà? Perchè non la vedeva da tempo, sentiva la sua mancanza e perchè la considerava una di quelle poche persone con cui potesse essere sè stesso, insieme a Mitsukini e ai membri dell'Host Club.
    Il ragazzo guardò di sottecchi la ragazza, dapprima le fissò il fermaglio, poi scese lungo il collo, la schiena, per poi posarsi sulle gambe spoglie.
    Rispetto ai tempi del liceo gli sembrava fosse diventata più donna, ma forse era solo una sua impressione.
    -"Cosa facciamo? Girare tanto per le bancarelle potrebbe essere stancante, abbiamo questi due biglietti, ma non vorrei usarli subito.."-
    Si guardò intorno e captò la conversazione di una coppia..
    - ..eddai, andiamo al lago, laggiù non ci sono illuminazioni, possiamo vedere le stelle!! -
    - Ti ho detto di no, non voglio bagnarmi lo yukata. -
    - Beh, ma se vuoi ce lo togliamo!!-
    - Idiota!!!-
    - Ahahahah, anch'io ti amo! -
    Una lampadina si accese nella mente di Mori, che subito si alzò di colpo, deciso a proporre di veder le stelle ad Aya.
    Era già di fronte a lei, quando gli tornarono in mente le parole della ragazza.
    -"....devo provarci lo stesso."-
    Aprì bocca, ma improvvisamente si sentì la gola secca.
    Tentò di deglutire e alla fine, nonostante la bocca impastata, riuscì a dirle..
    - Ti andrebbe di andare in cima a quella collinetta? Oggi non ci sono nuvole in cielo, potremmo vedere le stelle.. -
    Senza farsi notare nascose i biglietti in una tasca, mantenendo un contatto visivo con gli occhi della ragazza per non destare sospetti.
    Aveva pensato a quando avrebbe utilizzato quei biglietti e anche a cosa le avrebbe detto lassù, immersi fra le stelle.
     
    .
  13. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    Ancora immersa nei suo tentativi di farsi coraggio per prepararsi psicologicamente al momento della dichiarazione, transalì un secondo alla proposta di Takashi, tanto che fissò la collinetta prima di rispondergli.
    Era certa di esserci passato accanto qualche giorno prima durante una delle sue tante corse mattutine, mentre correva nella strada accanto alla ferrovia, che passava lì sopra
    - ''Da lì si vedranno sicuramente bene...'' pensò, e gli sorrise allegra.
    - Va bene, andiamo! - e finito il suo thè, mise la lattina del sacchettoe lo prese gettandolo nel cestino lì vicino, per poi decidere di smorzare l'atmosfera un pò tesa che le sembrava di fosse creata.
    Cosi, dopo un sorrisetto divertito in direzione dell'amico, urlò - Chi arriva ultimo fà penitenza! - e si mise a correre: dovevano passare per la via piena di bancarella, tra la folla, e poi su verso gli scalini che portavano al tempio, dato che la collinetta era poco più avanti, in una via accanto al luogo di culto.
    Così, date le spalle al ragazzo, si infilò di corsa tra la folla, ridacchiando, mentre con la coda dell'occhio vide Takashi che la seguiva.
    Si fece spazio tra la folla fino ad arrivare alla scalinata, e senza alcuna fatica arrivò fino alla cima, davanti al piazzale del piccolo tempio, sedendosi sull'ultimo scalino dei gradini i pietra, aspettando che il ragazzo la raggiunse.
    Lo vide dopo pochi minuti, che saliva velocemente la scalinata, e lei gli sorrise.
    Data la diversità delle stazze, per lei era stato facile svicolare nella ressa.
    Così appena lui la raggiunse gli pattò dolcemente la testa - Tranquillo, non ho ancora pensato alla tua penitenza...ma qualcosa mi verrà in mente! - e ridacchiando, gli prese la mano tirandolo delicatamente verso la stradina, incamminandosi senza lasciargli la mano.
    Mentre si allontanarono dal tempo, le luci della festa si allontanavano lasciando spazio solo a qualche lanterna che verso la metà del percorso eran quasi sparite, e l'unica luce era quella delle lucciole che si scorgeva in mezzo alla natura e quella dei raggi lunari che passava attraverso le fronde degli alberi.
    - Whaa, hai fatto bene a proporre di andare alla collinetta...sotto sotto sei un romanticone Takashi neh? - lo canzonò ridacchiando, prima di scorgere delle lucciole.
    Stava per indicargliele quando una coppietta uscì da dietro un'albero ridacchiando tra loro, e vedendodoli si zittirono, fino a quando non se li ritrovarono davanti, e fù sicura che la ragazza, prima di scoppiare a ridacchiare sommessamente, avesse detto loro ''divertitevi!''.
    Divenne completamente rossa, e abbassò lo sguardo imbarazzata, facendo finta di non averla sentita.
    Dopo pochi metri, in cui lei non aveva spiaccicato una parola, arrivarono alla collinetta: era abbastanza grande come spiazzo erboso, e da poco avevano costruito lì una staccionata per impedire ai ciclisti che correvano sulla stradina sopra di finire giù per la collina.
    Ma la cosa più bella era che vi erano molte lucciole.
    Aya senza dire una parola, si avvicinò il più possibile stando attenta a non farle scappare, tanto che si sedette in equilibrio sulla staccionata, ad ammirarle, appoggiando i geta sulla parte inferiore del legno massiccio e levigato.
    - Come sono belle...sembrano le luci di Natale! - mormorò quando il ragazzo si sedette accanto a lei, con gli occhi che le luccicavano dalla felicità.
    - E' davvero magnifico qui Takashi, grazie... - gli disse sorridendo in maniera davvero dolce, per poi alzare il volto e restare rapita dalla volta celeste: le stelle si vedevano ad occhi nudo, vi si scorgevano anche delle costellazioni.
    E poco più sotto, Karuizawa era illuminata da mille luci che via via si affievolivano e restavano come sfocate, ma non perdevano la loro magia.
    E la ragazza amava questi panorami, cosi romantici.
     
    .
  14. Marty =)
     
    .

    User deleted


    Morinozuka Takashi
    Rimase interdetto dalla sfida lanciata da Aya, per questo restò immobile mentre la ragazza aveva già iniziato a correre, ormai immersa nella folla.
    -"Quella è matta!"- pensò allibito l'host, che iniziò a rincorrerla tra le bancarelle.
    Aveva paura che, perdendola di vista, qualcuno avrebbe potuto avvicinarsi a lei e portargliela via. La rabbia cominciò a fiorire in lui, infastidito per quel lato infantile di Aya così incosciente. Avrebbe voluto gridarle di aspettarla, era molto preoccupato inoltre che potesse inciampare sui geta e farsi male, ma non appena lei si voltò per tenerlo d'occhio si calmò improvvisamente. Erano ormai arrivati nella scalinata, lei era più avanti di lui, tuttavia il sorriso che gli riservò servì a dissolvere le sue paure.
    Ricambiò il sorriso, ma ormai il percorso era finito e lui aveva perso.
    -"Chissà che penitenza dovrò fare..."-
    Sentendo che l'amica non aveva ancora idea di cosa fargli fare sorrise dolcemente e, dopo averle dato un buffetto sulla guancia, si lasciò guidare verso il silenzioso spiazzo d'erba. Non aveva neanche fatto caso alla decorazione delle lanterne, i suoi occhi erano puntati sulle loro mani unite.
    Se la corsetta improvvisa l'aveva distratto, adesso che era nuovamente solo con lei e mano nella sua mano cominciò a salirgli nuovamente quella strana sensazione. Non rispose all'affermazione di Aya, tuttavia, essendo stata così spontanea e improvvisa, l'agitazione prese il sopravvento facendolo arrossire e distogliere lo sguardo verso la volta celeste.
    Dal rumore dei passi capì che qualcuno era nei dintorni, tuttavia non abbassò gli occhi, era ancora troppo imbarazzato per quel commento inaspettato.
    -"Forse non è stata una buona idea portarla a vedere le stelle...se pensa sia romantica, due amici non..."-
    Erano giunti alla collinetta e tutto quel silenzio gli aveva permesso di riflettere molto. Considerava Aya più di un'amica, anche perchè, quando restava solo con Haruhi, non si era mai sentito così strano e certamente non aveva mai fatto strani pensieri su di lei come in quel momento.
    -"....se fosse la mia ragazza mi sdraierei accanto a lei e l'abbraccerei..."-
    L'immagine che si stava costruendo si evolse in sorrisi e il primo bacio e così, ancora una volta, si trovò ad arrossire. Per non farsi scoprire si coprì la fronte con una mano, gli occhi nuovamente rivolti alle luminose e infinite stelle.
    Aya lasciò la sua mano e questo gli permise di tornare al mondo reale; studiò le sue mosse e si trattenne dal ridere quando il gran numero di lucciole diminuì al suo arrivo. Aveva come l'impressione che volesse osservarle più dal vicino e Mori pensò che sarebbe stato fantastico riuscire a prenderne una solo per lei.
    Mentre lei si stava appoggiando alla nuova staccionata si avvicinò silenziosamente ad un gruppo di lucciole e, come previsto, riuscì a raccogliere in un pugno uno o forse due di quegli insetti così luminosi.
    Sorridente, andò a sedersi accanto a lei, braccio contro braccio. Assottigliò lo sguardo davanti a quel sorriso che lo mandava ormai in confusione e, non appena lei alzò lo sguardo, le cinse le spalle con il braccio alla cui estremità nascondeva le lucciole e, in una sorta di abbraccio, le disse a bassa voce...
    - Hey, guarda qui...- le disse indicandole con gli occhi le sue mani.
    Il pugno, appoggiato delicatamente sopra l'altra mano, si aprì lentamente verso i loro visi e, dal buio pece, scintillarono due luci piccole piccole.
    Non volendo disturbare ancora a lungo i due animaletti li lasciò finalmente liberi e, spontaneamente, poggiò un braccio sulle spalle della ragazza e l'attirò a sè.
    - Si sta proprio bene, qui. - commentò Mori, lo sguardo perso verso le due lucciole che stavano volando via da loro.
    Quando vide il suo sguardo ebbe l'impulso di avvicinarsi a lei, cosa che fece. Preso dall'atmosfera, avvicinò il proprio viso sempre più al suo, così smarrito in quel momento...stava per baciarla quando un rumore improvviso ridestò i suoi riflessi. Spostò lo guardo giusto in tempo per accorgersi che una lattina stava per colpirlo, così riuscì ad afferrarla al volo e a buttarla nel cestino a due passi da lui.
    - S-scusatemi... - gli urlò contro un bambino, che fu subito afferrato dalla madre che cominciò a sgridarlo a tutto volume.
    - Adesso basta!! Mi avevi promesso che non avresti più cercato di fare canestro con le lattine, adesso ce ne torniamo a casa e vedrai cosa dirà tuo padre!! Potevi fare male a quei ragazzi, sai?!? -
    Se fosse stato un altro momento Mori sarebbe andato da quel bambino e avrebbe tranquillizzato la madre, tuttavia si sentiva come se una doccia d'acqua gelata l'avesse risvegliato.
    Stava per baciare Aya e questa volta lo voleva veramente.
    Strinse i pugni, ma lo sguardo diventò impassibile.
    Questa volta restò in piedi, più distante dalla ragazza e con le braccia conserte: cosa stava pensando la ragazza in quel momento? Che avesse capito qualcosa?
    Sentiva di aver rovinato tutto, il suo viso e i suoi piedi erano come pietrificati, incapaci di muoversi ed agire.
     
    .
  15. Shin?
     
    .

    User deleted


    Sayaka Minami
    Guardava serena il cielo notturno, o almeno cosi sembrava: dentro di lei, quel contatto spalla a spalla con Takashi la stava facendo andare più in alto della luna, mentre cercava in tutti i modi possibili di agire.
    - ''E se non gli piaccio e rovino tutto?'' - era il suo pensiero continuo, non voleva perdere la sua amicizia, ma non voleva nemmeno star in eterno a combattere con quei sentimenti, erano troppo forti per essere ignorati o tenuti a bada.
    - ''Se non provo me ne pentirò amaramente...però...non sò proprio come agire!'' - e si sarebbe messa le mani nei capelli, se il ragazzo non le avesse cinto le spalle con il proprio braccio, per poi mostrarle due lucciole che teneva in mano.
    Le fissò ammirata, felice di quel gesto tanto premuroso, e ringraziò mentalmente i due esserini luminescenti per essersi lasciate prendere, mentre queste svolazzarono via velocemente.
    Quando poi Takashi la strinse a lui con il braccio mentre fissava perso le lucciole e il cielo, Aya si perse ad osservarlo: perchè l'aveva tirata a sè cosi? L'aveva fatto senza accorgersene? Oppure significava qualcosa? Proprio non lo capiva, era sempre stato facile per lei capirlo, ma forse preoccupata com'era dei suoi sentimenti non le era possibile riuscire a capire qualcosa che era lampante.
    Almeno fino a quando, incrociando lo sguardo, il giovane non si avvicinò sempre più, e stavolta ne era certa, si sarebbe baciati, se un maledettissimo bambino non avesse allertato Takashi, che fortunatamente la prese al volo, evitando di trovarsela in testa.
    Lanciò un'occhiataccia al moccioso mentre Mori si allontanava per buttarla, e poi, vedendolo cosi rigido -e a suo dire anche impacciato- in qualche modo le sue paure e i suoi timori si dissiparono, e prese finalmente una decisione.
    - Takashi, ho deciso la tua punizione. - mormorò stranamente seria, invitandolo a risedersi accanto a lei, e non appena lui fece quello che lei le chiese, lo fissò con determinazione ma non vi erano segni di rabbia o di disagio sul suo volto. - Chiudi gli occhi. -
    Questa volta non pensava di essersi sbagliata, non doveva esserci pericolo di aver travisato la situazione, ma oramai era decisa e si sentiva pronta per rischiare.
     
    .
56 replies since 23/7/2013, 20:29   539 views
  Share  
.