Issa e gli haiku

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  1. Marty love Ranma
     
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    Ten kara de mo
    futtaru yo ni
    sakura kana



    Quest'haiku è stato scritto da Kobayashi Yotaro (Issa) e significa

    Dal cielo
    sembrano piovuti
    i fiori di ciliegio



    ...non sapete chi sia questo Issa e gli haiku? Bene, questo topic è fatto per voi, amanti del Giappone :D

    Haiku
    L'haiku è una poesia dai toni semplici, senza alcun titolo, che elimina fronzoli lessicali e congiunzioni, traendo la sua forza dalle suggestioni della natura e delle stagioni: per via dell'estrema brevità la composizione richiede una grande sintesi di pensiero e d'immagine. Soggetto dell'haiku sono scene rapide ed intense che rappresentano appunto, in genere, la natura e le emozioni che esse lasciano nell'animo dell'haijin (il poeta). La mancanza di nessi evidenti tra i versi lascia spazio ad un vuoto ricco di suggestioni, quasi come una traccia che sta al lettore completare.

    In ogni haiku è presente il cosiddetto riferimento stagionale (kigo), cioè un accenno alla stagione che definisce il momento dell'anno in cui viene composta o al quale è dedicata. Il kigo può essere un animale (come la rana per la primavera o la lucciola per l'estate), un luogo, un albero, ma anche un evento o una tradizione (ad esempio i fuochi d'artificio richiamano l'estate).


    Issa
    In giapponese Issa significa "una tazza di tè" ed è il nome assunto da Kobayashi Yotaro (Kashiwabara, regione di Shinano, attualemente provincia di Nagano, 1763) nel diventare monaco buddista. Nella letterartura giapponese è considerato assieme a Basho e a Buson uno dei tre grandi poeti di haiku.
    Kobayashi Yotaro nacque nel 1763 a Kashiwabara,un villaggio della regione di Shinano,attuale provincia di Nagano. Il paese,situato a 700 metri sul livello del mare,ai piedi delle alpi giapponesi,rimane per sei mesi l'anno sepolto dalle nevi. I suoi abitanti per la maggior parte vivevano in povertà,mentre oggi è una località turistica di sport invernali.
    Yotaro era figlio di un contadino di nome Yagohei,appassionato di haiku. La morte della madre per tifo,nel 1765,fu per il piccolo di appena 3 anni l'inizio di una vita di sofferenza. In ricordo di sua madre compose questo haiku:

    Alla mia mamma
    penso ogni volta
    che vedo il mare.


    Le seconde nozze del padre non fecero che aumentare il disagio di Yotaro,che dovette subire ogni sorta di umiliazioni da parte della matrigna,Satsu. Trovò aiuto e conforto dalla nonna,che per l'orfano prese il posto della madre. Egli,pur essendo ancora in tenera età,aiutava il padre nel lavoro dei campi e si dedicava allo studio,frequentando la scuola di haiku del maestro Shimpo.

    Nel 1776,alla morte della nonna,si trasferì ad Edo,l'attuale Tokyo,dove studiò poesia con Norokuan Chikua,maestro appartenente alla corrente Katsushika,che aveva come modello lo stile di Basho.
    Nel 1790,alla morte del maestro Chikua,Yotaro fece ritorno al paese natio,dove fu accolto con gioia dal padre,sapendolo ben avviato nell'arte degli haiku.

    A 29 anni,anzichè sposarsi come voleva il padre,Yotaro decise di farsi monaco buddista della Nuova Terra Pura (Shinshu) e fu proprio nell'indossare la tonaca di monaco buddista che decise di chiamarsi Issa,"tazza di tè".
    Diventare come una tazza di tè: ecco l'ideale di Issa. La tazza di tè ha un profondo significato religioso: è simbolo di comunione con la natura e con tutti gli esseri,di armonia e di pace interiore. Bere insieme ua tazza di tè,da semplice gesto liturgico dei monasteri buddisti dello Zen,divenne la "cerimonia del tè",diffusa oggi in tutto il mondo.

    Nel 1792 Issa inizia una serie di viaggi per il Giappone, in un certo qual modo sullo stile di Basho. Tali viaggi lo portarono a visitare molte città, tra le quali Kyoto, Osaka, Nagasaki,il monte Aso e molti altri luoghi del Giappone Occidentale. Nel 1798 fece ritorno a casa per visitare il padre,per poi ripartire nel marzo 1799 verso le montagne dello Honshu e le coste del Mar del Giappone.
    Durante i suoi viaggi componeva haiku e cercava l'occasione per incontrare poeti e letterati con i quali scambiare idee sulla loro arte.
    Nel 1801,all'età di 69 anni,morì il padre,in coincidenza con il suo ritorno al paese natio dopo 10 anni di pellegrinaggio. Prima della morte aveva raccomandato al figlio di sistemarsi nel villaggio e di aver cura delle tombe degli antenati,com'è tradizione nelle famiglie giapponesi.

    Nell'aprile del 1814 Issa (51 anni) sposò Kiku (27 anni),figlia di un contadino di un vicino villaggio.con una giovane del luogo, che gli dà quattro figli, ritraendola con amore e delicatezza nei propri versi. Purtroppo questa parentesi di felicità si rivela molto breve: i suoi figli muoiono tutti in tenera età ed egli rimane vedovo. Decide di risposarsi una seconda volta, ma viene abbandonato dalla moglie. La terza moglie gli sopravvive, dando alla luce una bambina pochi mesi dopo la morte improvvisa del Poeta.
    Issa infatti soffriva,oltre di idropsia,di paralisi alle gambe e le mani tremavano a tal pto da non permettergli di reggere il pennello.
    Nel 1827 un grande incendio distrusse gran parte del villaggio di Kashiwabara,e anche la casa di Issa fu ridotta in cenere. Il magazzino salvato dalle fiamme fu l'ultima abitazione del poeta,costretto a vivere in mezzo alle pulci =(
    Quest'ultima calamità stroncò la salute di Issa,che 19 novembre,all'età di 65 anni,morì lasciando la moglie incinta.



    Da tutti considerato il terzo grande autore di haiku, Issa scriveva usando un linguaggio molto particolare, a volte anche umoristico e dialettale, intriso delle "parole quotidiane" usate dalle gente semplice. Nei suoi haiku il Poeta si avvicina a tutto quanto "è piccolo e di poca importanza per i più".

    Povero ed amico dei poveri, il lirismo di Issa raggiunge "l’ispirazione" che solo Basho aveva toccato. E le tristi esperienze della propria esistenza, portano i suoi versi ad avvicinarsi allo stile "decadente" (nda: molto simile alla poetica di Giovanni Pascoli). Anche se non sempre il verso di Issa riesce a sfuggire alla dolcezza del lamento o alle trappole "crepuscolari", ha in sé la straordinaria capacità di trascendersi, trasformando la propria debolezza in una estrema forma di limpidezza, che lo salva dalla retorica e compie il miracolo dell’originalità del suo stile: una voce che canta con toni aerei, arcani e puri.

    A differenza di Buson, gli scritti si Issa sono "la negazione di ogni estetismo". La magnificenza della luna che si eclissa e dei meravigliosi fiori di pruno, che avevano segnato per secoli la letteratura giapponese con Issa scompaiono. Egli si rivolge al mondo delle piccole cose viventi: lumache, passeri, grilli, lucciole, zanzare, rane, bambini… La sua voce canta la bellezza dove egli la vede: nelle cose di ogni giorno, nella dolcezza e nella tristezza della vita quotidiana, negli esseri più piccoli che la natura ha voluto regalarci, nei gesti comuni, in una parola, in tutto quanto è non appariscente.

    Issa pertanto è un’eccezione nel panorama letterario del Giappone che alla fine del XVIII secolo ed agli inizi del XIX teneva in ben poco conto la realtà quotidiana della vita contadina. Fu l’unico a scrivere di tale realtà come veramente essa si presentava, non limitandosi a guardarla con gli occhi di un viaggiatore: l’inverno portava freddo e gelo, la neve dunque non era un "abbellimento paesaggistico" ed il suo vissuto familiare lo spinse a scrivere versi riferiti al proprio paese natio come in realtà era, cioè uno scenario non idilliaco.
    Con il lirismo di Issa, che per i giapponesi resterà colui che ha cantato il destino e l’abbandono, inimitabile e senza maestri né discepoli, lo haiku classico raggiunge il suo punto d’arrivo. Infatti, negli anni a seguire, pian piano perse di originalità allentando i legami con la vita quotidiana ed entrando in crisi.
    Per vederne la rinascita, si dovrà attendere la fine del XIX secolo, quando sulla scena letteraria giapponese, farà la sua comparsa il giovane critico Masaoka Shiki.

    kobayashi_issa





    Fonti:

    1. Il libro "Haiku scelti" di Issa

    2. www.silloge.it/haiku/haiku_maestri_issa.htm

    3. Wikipedia

     
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