A stack of books on a Friday afternoon. //

Sano Honjo/Sayaka Minami/Morinozuka Takashi/Natsumi Kiyosawa.

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  1. Marty =)
     
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    Sano Honjo
    Allibito per quelle parole, l'aspirante host sgranò gli occhi e....nulla di nulla, le sue parole non riuscivano a disporsi in maniera sensata e se ne stavano nascoste, incapaci di darsi una forma orale.
    -"Qui deve trattarsi di qualcosa di veramente grave....ora che ci penso...."-
    Il ragazzo cominciò a pensare all'ultima volta in cui aveva visto, anzi, intravisto il suo "sensei". Sotto suggerimento del padre era andato a correre sulla spiaggia e, ad un certo punto, gli era parso di vedere delle figure familiari, circondati da ragazze intimidite e sospiranti. Erano Honey e Mori, insieme a quelli che dovevano essere i loro fratelli minori. L'host biondo stava duellando con il fratellino, mentre gli altri due restavano in disparte ad osservarli; il più grande in un assente silenzio e il più piccolo traboccante di entusiasmo. Finito il combattimento con la vittoria dell'host, Mori aveva raccolto lo zaino da terra, raccomandato al fratello di tenere sotto controllo il giovane degli Haninozuka e si era - stranamente - scusato con Honey.
    - Non preoccuparti Takashi, metticela tutta! - gli aveva risposto il piccoletto tutto conigli e fragole.
    Era quindi corso verso una macchina scura e sfrecciato via, di ritorno in città.
    Tornò a spiare la ragazza, ancora immersa in quegli inutili cataloghi colorati. Se davvero era successo qualcosa di brutto con il suo sensei, come poteva distrarsi con lo studio?
    -"Qui ci vogliono le maniere forti, la farò parlare"-
    Chiedendo mentalmente perdono all'amica cominciò a dire, con aria vaga...
    - Può anche essere...l'altro giorno l'ho visto, chissà dove andava con quella macchina...quella con i vetri oscurati.....-
    Fece una breve pausa, poi aggiunse...
    - ...che si sia trovato un'amante? O stia facendo un lavoro losco per guadagnare la pagnotta? Tu che dici, Aya-chan? -
    Per essere sicuro di ricevere una risposta ed iniziare un vero dialogo, le prese fra le mani il catalogo e lo strinse forte a sè: adesso non poteva scappare.


    Morinozuka Takashi
    Controllò l'orologio per l'ennesima volta: era riuscito a guadagnare una ventina di minuti di tempo, il tempo giusto per stare in compagnia dei suoi procioni e galli preferiti. Ma ecco che, tempo dello spuntino e di due "coccole" ed era già il momento di uscire.
    Da lì a momenti infatti sarebbe arrivato Chika per "studiare" con suo fratello, e Mori non poteva proprio permettersi, di questi tempi, di non concentrarsi sullo studio e perdere tempo inutilmente. Le urla esuberanti di Satoshi all'arrivo del cugino gli fecero pulsare appena le vene delle tempie: aveva proprio bisogno di studiare in un posto tranquillo e silenzioso.
    Salutò con un cenno la madre e accarezzò più in fretta del solito il fratellino, che gli stava blaterando qualcosa su come si sarebbe impegnato ad aumentare il livello di studio del parente. Entrato in macchina il cellulare cominciò a squillargli...
    - Sì....sì...domani mattina?....d'accordo, buona giornata. -
    Dopo aver chiuso la chiamata fissò con sguardo malinconico lo sfondo del suo telefono, una foto che Mitsukini aveva scattato di nascosto a Sayaka ad un matsuri. Era molto bella con lo yukata, ma il suo viso era la cosa che più lo catturava di tutti, lo sguardo sorridente a contemplare i fuochi d'artificio.
    Non ebbe tempo di lasciarsi andare dai ricordi che la macchina aveva frenato. L'autista gli ricordò lo zaino e che sarebbe tornato a prenderlo alla chiusura della biblioteca. Gli suonò ancora una volta il cellulare: questa volta era Tamaki, gli stava chiedendo se poteva almeno presentarsi alla progettazione del prossimo evento dell'Host Club. Spense il dispositivo con i sensi di colpa ed entrò nell'edificio.
    Com'era da aspettarselo, a quell'ora tutte le aule studio erano occupate, così provò ad entrare in una delle aule ricreative. Finalmente ne trovò una più silenziosa delle altre; nessuno stava giocando a biliardo, due ragazzi stavano giocando a scacchi ed una vicino alle vetrate, che davano nel giardino di fronte.
    Lì vicino era presente un tavolino, così andò spedito ad occuparlo. Nel tirare fuori quaderni, slides e libri fece scivolare a terra il proprio astuccio che, lasciato aperto, rovesciò a terra penne e matite presenti, rompendo così il silenzio presente.
    Imbarazzato mise tutto a posto in fretta, ma ecco che qualcuno lo richiamò...
    -"....."-
    - ...Kyosawa? - le rispose titubante.
     
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21 replies since 26/4/2014, 19:50   228 views
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