A stack of books on a Friday afternoon. //

Sano Honjo/Sayaka Minami/Morinozuka Takashi/Natsumi Kiyosawa.

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  1. Shin?
     
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    Sayaka Minami
    Irritante, era l'unico modo per definirlo.
    Scostò in malomodo il braccio dalla spalla, per poi restare a fissarlo in cagnesco, zitta, lasciandolo fare l'amico apprensivo quando non doveva.
    Alla fine, gli colpì le mani con uno schiaffo, e imbracciò la borsa.
    - L'unico mio errore qui è stato quello di non tirarti un pugno in faccia...il mio cuore è in pace grazie, la mia vita và a gonfie vele apparte l'università che non mi lascia un'attimo di respiro, mia zia che pretende io sia presente all'azienda in ogni momento libero e a complicare le cose ora ci pensa un' idiota che non mi lascia pensare ad un'esame sulla quale stò lavorando da una settimana senza venirne a capo! Con Mori...con lui va tutto bene, non potrei chiedere di meglio - e qui la sua espressioe cambiò, addolcendosi di molto, ma se ne accorse subito e rimediò alla svelta, ritornando al tono irato di prima- ... ma in ogni caso non sono affari tuoi! - ed incrociò le braccia, oramai non lo sopportava più.
    - Ora, se non ti dispiace, posso andarmene a studiare in santa pace o devo smuovere il Mt. Fuji per riuscire a farti entrare in quella testa marcia che non ho alcun problema sentimentale?
    E vedendo la sua espressione poco convinta, concluse acida -Sei sicuro che non sia già arrivata? Magari se ne è andata, non vedendoti. Vai a cercarla che è meglio - e si allontanò diretta verso un tavolo libero, posizionato vicino al carretto dell'area ristoro esterna.
    - Speriamo si sia arreso, non lo reggerò ulteriormente! - mormorò mentre avanza a passi svelti sull'erba, mentre le sue narici venivano inebriate dall'odore del caffè appena tostato.
    - Un bel caffè, ecco cosa ci vuole. Almeno distendo i nervi...spero - pensò lasciandosi andare ad un sospiro nervoso.


    Natsumi Kiyosawa
    Lo ringraziò bofochiando, al club non aveva mai avuto modo di parlare da sola con lui e si sentiva un pò in imbarazzo.
    Lo vidoe poi bloccarsi, quasi irrigidirsi, indicando qualcuno nel prato, così si voltò e dopo aver aguzzato la vista, individuò il suo amato senpai, in compagnia di una ragazza che le sembrava famigliare ma di cui proprio non ricordava il nome.
    - Sano-senpai! - urlò di rimando, indicandolo come meglio potè con le due lattine ancora in mano, cosa che le portò un'occhiataccia da parte dei due che giocavano a scacchi, facendola diventare ancora più piccola dalla vergogna.
    Seguì Morinozuka senza fiatare, anche se a voce bassa bisbigliava in un continuo canticchiare - Nin nin nininin ninja! Ninjajaja, ninin! - persa nei suoi pensieri, fino a quando il giovane non la fece sobbalzare chiedendole se lei e Sano stavano assieme.
    - Morinozuka senpai, come hai fatto a saperlo! Uah! Aspetta'spettaspetta, sei un'indovino?! Ti prego dimmi quando faranno i prossimi sconti allo Sweet Maru! Voglio poter comprare una torta per tutta la famiglia! - esclamò tutto d'un fiato, come al solito aveva frainteso tutto completamente.
    Continuò a fissarlo, fino a quando non osservò la ragazza andarsene.
    Notò che il ragazzo le sembrava piuttosto strano, aveva un'espressione dura che non gli aveva mai visto in volto, e quindi nella sua ingenuità fece una domanda alquanto semplice - ....Morinozuka senpai, tu e quella ragazza state assieme? e fissando i passi leggeri della giovane donna, si alzò in piedi, e corse a nascondersi dietro un'albero per seguirla.
    Peccato che il suo modo di nascondersi fosse totalmente sbagliato.
     
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